Tra i benvenuti nel mondo Atalanta, uno apre pensieri interessanti per quanto riguarda il futuro. Dopo che l’Atalanta venerdì ha ufficializzato l’acquisto di Nicolò Zaniolo, è arrivato sui social il messaggio di Gianluca Scamacca dalle vacanze a Ibiza: «Benvenuto amico mio». E allora è normale che i tifosi della Dea pensino già a come sarà la convivenza in campo dei due ragazzi del 1999 che potenzialmente e tecnicamente sembrano fatti l’uno per l’altro. Uno centravanti moderno, fisico poderoso e piedi da trequartista. L’altro trequartista contemporaneo, uno che abita la terra di mezzo per andare a cercare lo spazio giusto e rompere gli equilibri.
Per Gian Piero Gasperini avere due così significa potersi sbizzarrire là davanti. E significherà avere anche una primizia tra le mani. Mai infatti in carriera Nicolò e Gianluca hanno giocato per lo stesso club. Eppure si sono ritrovati spesso in nazionale: 15 partite tra Under 18, 19, 21 e maggiore. L’Atalanta nel giro di un anno ha avuto la forza e l’intuizione di mettere insieme due talenti del calcio italiano che mai avevano lavorato insieme per più del periodo delle convocazioni con l’Italia. Eppure si conoscono bene, in campo e fuori. Con l’Under 19, nel 2018, arrivarono fino alla finale dell’Europeo, battuti solo dal Portogallo (4-3). Era l’Italia di Paolo Nicolato in panchina e non solo di Scamacca e Zaniolo in campo: c’erano Pinamonti, Frattesi, Kean, Bellanova e Tonali. A pensarci bene, tutta gente che dovrebbe alimentare il nuovo corso dell’Italia di Spalletti. Ecco perché la curiosità di vedere insieme i due all’Atalanta è grande.
La stagione appena conclusa si è srotolata in maniera differente per i due. Zaniolo, in prestito all’Aston Villa, aveva trovato una buona regolarità di impiego fino all’infortunio di fine aprile. Il ko gli era costato l’Europeo andando anche a minare qualche certezza morale. L’interesse e la forza con cui l’Atalanta lo ha voluto lo ha rivitalizzato. A chi lo sta seguendo in questi giorni a La Spezia durante la fase di riabilitazione è sembrato di rivedere un Nicolò al primo giorno di scuola, felicissimo dell’opportunità Atalanta. La stagione di Scamacca era andata in crescendo. Dopo i primi mesi di apprendistato e di assorbimento delle idee di Gasperini, aveva dato una svolta decisa con il nuovo anno solare. Specialmente dopo la mancata convocazione del c.t. Spalletti di marzo. Da lì in avanti era diventato imprescindibile per l’Atalanta, al punto da far sentire la sua mancanza nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. Poi, il naufragio all’Europeo con tutti e 25 i compagni di squadra.
Un discorso ad ampio raggio che non coinvolge esclusivamente Scamacca. il quale a Ibiza sta resettando per tornare pronto e carico in vista di una stagione intensissima che vedrà anche la Champions in calendario. Scamacca e Zaniolo in quella Under 19 che sfiorò il titolo europeo giocavano da attaccante esterno e mezzala sinistra. Gianluca veniva impiegato un po’ defilato in partenza per lasciare il centro dell’attacco a Pinamonti. Ma le caratteristiche lo portavano spesso a chiudere la traiettoria verso il centro. Il gol del momentaneo 3-3 contro il Portogallo in quella finale lo segnò di testa accentrandosi da sinistra (vestiva la maglia numero 11 e indossava la fascia da capitano perché Melegoni era stato sostituito). In tutto hanno giocato 798’ insieme con le nazionali (compresi i 25’ del novembre scorso contro l’Ucraina, la partita che ci diede il pass per l’Europeo) e si sono serviti un assist a testa per segnare un gol ciascuno. I semi da innaffiare ci sono. Ora servono la loro totale disponibilità. Al resto ci pensa il Maestro Gasp.
Fonte: Gazzetta.it