Alle firme mercoledì, l’annuncio venerdì. Ci siamo: l’Inter a brevissimo potrà entrare finalmente nella fase operativa con i rinnovi di contratto e con il mercato, perché l’infinita trattativa per il rifinanziamento del prestito vedrà la luce. A metà settimana, fatto salvo slittamenti che in contratti complessi come questi non si possono mai escludere, arriverà infatti la definizione dell’accordo con il fondo statunitense Pimco, che garantirà a Steven Zhang - e dunque all’Inter - una cifra intorno ai 430 milioni di euro sotto forma di finanziamento, per una durata triennale. È il numero che permetterà al presidente nerazzurro di tenersi il club, di fatto estinguendo il debito con Oaktree - nel frattempo salito con gli interessi a circa 375 milioni - e togliendo dal campo la possibilità che lo stesso fondo escuta il pegno sulle azioni del club. L’annuncio dell’accordo avverrà verosimilmente venerdì, tre giorni prima della famosa scadenza del 20 maggio.
La trattativa è ormai chiusa. Queste sono le ore, complicate, della stesura dei contratti: al lavoro gli studi legali Latham&Watkins per Zhang, Dla Piper per Pimco. Se è giusto usare ancora un minimo di prudenza, è solo appunto legata al fatto che ci si trova davanti a un’operazione non semplice dal punto di vista finanziario, per cui fino all’ultimo metro prima del traguardo non si possono avere tutte le certezze del mondo. Ma la strada è ampiamente tracciata, ampiamente percorsa da settimane vien da aggiungere. Ed è quella che Zhang ha cercato fin dal primo momento. Ovvero tenersi il più possibile le mani libere con un orizzonte temporale ampio davanti a sé, non il semplice rinnovo per soli 12 mesi proposto inizialmente da Oaktree. La nuova scadenza, 2027, consente al presidente di prendere tempo e ragionare sul futuro del club senza pressioni. Siamo alla vigilia di una stagione in cui il fatturato della società - ovvero quello del bilancio che scadrà nel giugno 2025 - è destinato evidentemente a salire toccando cifre record, grazie ai maggiori introiti garantiti dalla Champions League e soprattutto dal futuro Mondiale per club. Poi, certamente, resta sempre valido il discorso per cui lo scenario di una futura cessione del club non può essere tolta dal tavolo, a fronte di un compratore che valuti il club almeno 1,2 miliardi di euro. Ma non è questa l’attualità. Zhang è dentro l’Inter e vuole restarci, come ha fatto capire anche pubblicamente dopo la vittoria dello scudetto. Il club è diventato una questione di famiglia. E se è vero che alla festa del 20 maggio non ci saranno né Steven né il padre Jindong, è altrettanto vero che al Castello Sforzesco sono attesi alcuni esponenti di Suning, per rendere omaggio alla squadra campione d’Italia.
La definizione del finanziamento con Pimco di fatto sbloccherà il lavoro dei dirigenti. Che certo in questi mesi non sono rimasti fermi. Il riferimento è soprattutto ai rinnovi di contratto. I discorsi con il tecnico Simone Inzaghi, con capitan Lautaro e con Barella sono stati già intavolati. Ma per le firme serviva aspettare la soluzione della vicenda societaria. Adesso si può. Anche simbolicamente, il 19 e il 20 maggio si festeggia ancora lo scudetto, poi inizia la fase operativa. Inzaghi, ad esempio, allungherà il suo contratto con l’Inter fino al 2027, due anni in più rispetto all’attuale scadenza, per un accordo che con ogni probabilità lo porterà a guadagnare fino a 6,5 milioni di euro, bonus compresi. Poi Lautaro a Barella. Anzi, prima il centrocampista: per Nicolò l’accordo è già definito dai giorni di Riad, confermato poi a Madrid, nuovo contratto da 7 milioni a stagione. Infine, il capitano. Qui c’è ancora un pezzetto di strada da percorrere, ma prima del prossimo ritiro precampionato il Toro allungherà fino al 2029 per un contratto da 9 milioni a stagione. L’Inter ha voglia di andare oltre lo scudetto già vinto. E vale anche per il mercato, che non si chiuderà con gli arrivi di Taremi e Zielinski. Gudmundsson è lì che aspetta l’affondo. Zhang vuole un’Inter ancora più forte: con sette trofei in bacheca viene il pensiero di dedicarsi subito all’ottavo.
Fonte: Gazzetta.it