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Calcio

Zhang rilancia: a breve nuovo accordo con Oaktree, poi i rinnovi di Lautaro e Barella

Davide Stoppini
Zhang rilancia: a breve nuovo accordo con Oaktree, poi i rinnovi di Lautaro e BarellaN/A
La proprietà e il fondo americano dialogano per rifinanziare il prestito con nuovi termini. Sì ai prolungamenti: prima il Toro poi Nicolò

Abbiamo fatto 20, facciamo pure 21. Che non è proprio così, il proverbio, ma per l’Inter funziona. Per Steven Zhang funziona. Venti come gli scudetti nerazzurri, il numero delle stelle. Venti, pure, come il giorno di maggio in cui scade il finanziamento di Oaktree. Ma tutto porta a credere che Zhang sarà alla guida dell’Inter anche il 21, anche oltre la dead line. Nulla è stato ancora definito nei dettagli, ma la tavola è stata imbandita in queste ultime settimane. E si procede spediti verso un rinnovo del prestito, con termini temporali più brevi: questa è la strada tracciata. Cosa che consentirebbe a Zhang di restare al comando del club, senza che il fondo Usa escuta il pegno sulle azioni. Ma parallelamente non chiuderebbe le porte alla ricerca di soggetti interessati per il futuro della società. Dunque, Zhang e Oaktree dialogano. Il prestito da restituire è cresciuto, causa interessi, fino a 375 milioni di euro.

Le parti ragionano su una ridiscussione dei termini stabiliti nel 2021. E l’ipotesi più concreta, al momento, è quella legata a un innalzamento del tasso di interesse, oggi pari al 12%. Oaktree è disposto al rinnovo, ma non è immaginabile che il tutto venga posticipato al 2027. Piuttosto, il nuovo accordo sarà più breve come orizzonte temporale: un anno, al massimo due. In questo modo Zhang e il suo management potrebbero proseguire nell’opera di risanamento del club: il prossimo bilancio chiuderà con un rosso tra i 40 e i 50 milioni di euro, a fronte di un passivo di 245 milioni del 2021. È un processo che Oaktree ha inevitabilmente apprezzato: va ricordato come nel Cda nerazzurro siedano due consiglieri, Carassai e Marchetti, vicini proprio al fondo Usa. Non solo: allungare i termini consentirebbe a tutti di capire l’evoluzione della faccenda stadio, con il club che lavora sull’area di Rozzano ma allo stesso tempo è attento agli sviluppi intorno alla ristrutturazione di San Siro. Ecco: un via libera per un nuovo impianto (o un “nuovo” Meazza) sarebbe un salto in avanti, anche in termini di quotazione del club. Zhang non ha mai valutato l’Inter meno di 1,2 miliardi di euro. Ma fin qui nessun compratore si è mai avvicinato, nessuna due diligence sul club è stata mai avviata. D’altro canto, l’orizzonte temporale più breve di Oaktree è anche un segnale da cogliere nel medio-lungo termine, affinché entro la nuova scadenza si arrivi a una definizione della vicenda. Che può prevedere, a quel punto, anche un passaggio di mano del club, a fronte di soggetti interessati che si palesino allo stesso Oaktree o a Zhang, attraverso Goldman Sachs. L’oggi, in viale della Liberazione, è un presidente assente per motivi personali, che salvo colpi di scena non vedrà dal vivo neppure il ventesimo scudetto. Ma è uno Zhang molto presente sotto tutti gli altri punti di vista.

Il confronto con il management è praticamente quotidiano, pure i contatti con Inzaghi sono frequenti. Nessuno, in casa Inter, si aspetta una svolta improvvisa. Per dire: è vivissima l’ipotesi di una tournée in Cina in estate, non certo un segnale che va nella direzione di un addio di Zhang. E ancora, più concretamente: i dirigenti nerazzurri sanno già come muoversi sul mercato la prossima estate. Le linee guida della proprietà sono state già dettate. Due i principi da rispettare: il sostanziale pareggio della sessione di mercato, un equilibrio tra entrare e uscite proprio come accaduto la scorsa estate. E altro passaggio importante, non ci sarà la necessità di abbassare il monte ingaggi, anche in virtù di molti parametri zero in rosa che hanno abbassato il costo degli ammortamenti. E allora via libera al necessario allargamento della rosa, in vista di una stagione XXL dal punto di vista degli impegni. E via libera anche per i rinnovi di Lautaro - il primo in ordine temporale - e poi di Barella. Sul primo non c’è un incontro in agenda a breve termine, ma anche in questi giorni sono andati in scena contatti telefonici e c’è la volontà del management di chiudere al più presto. La strada è tracciata. Anche questa. In fondo, è la stessa di Zhang. Dopo lo scudetto numero 20, è giusto pensare al 21.

Fonte: Gazzetta.it