“Zirkzee” nei Paesi Bassi indica un calciatore e un negozio di oggetti metallici. Entrambi hanno pagine web dedicate. Differenze: comprare una piastra di alluminio è più semplice che comprare un calciatore. Quel calciatore. Il Milan giovedì presenterà Paulo Fonseca, il nuovo allenatore, e avrebbe una discreta voglia di far sapere ai suoi tifosi che anche il prossimo centravanti è sulla strada per Milanello.
Invece no, serve pazienza. Joshua Zirkzee è a un passo dal diventare il nuovo 9 del Milan ma ancora non siamo a stretta di mano, sorrisi, annunci, comunicati. Manca l’accordo con i suoi agenti, soprattutto non siamo ancora a luglio (e non ci arriveremo per un po’). Diciamo che JZ è vicino ma non troppo. I milanisti tentano di ricostruire il mosaico pezzo per pezzo, più o meno così. Tessera numero 1: la volontà del club. Sì, il Milan vuole Joshua Zirkzee, prima scelta per il mercato dell’estate 2024. Tessera numero 2: la decisione. Sì, il Milan è deciso a investire sull’uomo che di secondo nome fa Orobosa, la meteora del Parma diventato campione al Bologna. Il Milan per lui è pronto a pagare 40 milioni. Tessera numero 3: l’assenza di resistenza. Il Bologna, con la clausola esercitabile da tutti i club per un mese e mezzo, non può trattare. Il grande ostacolo delle negoziazioni normali in questo caso non esiste. Un bel vantaggio. Tessera numero 4: la volontà del giocatore. Joshua Zirkzee vuole restare in Italia e nelle ultime ore, su questo, sono arrivate altre conferme. La sua prima scelta è la Serie A e in Serie A il club più interessato è per distacco il Milan. Tessera numero 5: l’ingaggio. Il Milan e Zirkzee sono sostanzialmente d’accordo per uno stipendio tra i 4 e i 5 milioni. Non è qui il problema.
Il quadro è praticamente completo, manca giusto una tessera fastidiosa al centro. Un’assenza che rovina la figura. Il Milan non ha ancora trovato l’accordo per le commissioni con Kia Joorabchian, agente di Zirkzee, l’uomo che lo ha portato al Bologna quando Joshua era valutato 8,5 milioni e ora lo accompagna a un piano superiore. Kia, lo stesso uomo che sta parlando con la Juventus per Douglas Luiz, al Milan ha chiesto 15 milioni di commissioni, cifra che il Milan non è intenzionato a pagare. Un po’ è questione di principio, un po’ valutazione sulle opportunità: Zirkzee finirebbe per costare 55 milioni, che pochi non sono. E allora si aspetta, si tratta, con la consapevolezza che basterebbe poco per risolvere tutto. Serve solo pazienza? Quella sicuramente, in fondo la clausola può essere pagata soltanto dal primo luglio. Fonseca ascolta con più interesse di tutti. Il suo Lilla è stata la seconda squadra di Francia per possesso palla: 56,6%, dietro al solo Psg. Un anno fa, stessa posizione, addirittura con più del 60%. L’uomo ama vedere il pallone tra i piedi dei suoi giocatori, non in quelli degli avversari, e Joshua per questo è perfetto. La sfida, per chi tiene palla, è creare occasioni negli ultimi 30 metri, non limitarsi a gestire il pallone, se serve far male anche contro le difese chiuse. Zirkzee in un calcio di questo genere è importante, può moltiplicare le occasioni e aumentare la qualità. La sfida per Fonseca sarebbe questa: non avere un 9 puro a centro area ma un giocatore che, allontanandosi dalla porta, aiuti i compagni ad avvicinarsi. Chiaro che anche Zirkzee dovrebbe crescere e potrebbe avere un tutor in Ibrahimovic. Zlatan, all’arrivo in Italia, era considerato un talento poco efficace davanti alla porta. È cresciuto, è cambiato, ha lavorato con Capello e non solo, è diventato il capocannoniere del campionato. Fonseca sicuramente sta lavorando a tavolino sulle soluzioni con il suo nuovo 9 olandese. Il rischio, in questa storia, è che i 20 giorni mancanti al primo luglio possano aiutare l’Arsenal, lo United o altre squadre interessate. Rischio relativo. Joshua non giocherà l’Europeo e non è stato cercato da nessuno con la convinzione che ha avuto il Milan in queste settimane. Così resta la strana situazione di un giocatore che va in una direzione e il suo agente che frena. Non può durare. Per questo, l’ottimismo è giustificato: si prega di aspettare, ma tenendo un sorriso a portata di mano.
Fonte: Gazzetta.it