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Calcio

Zirkzee, il futuro a fine Europeo. Il Milan non cede alla maxi commissione e studia il piano B

Luca Bianchin
Zirkzee, il futuro a fine Europeo. Il Milan non cede alla maxi commissione e studia il piano BN/A
Rambo, se non si fosse capito dal film con Stallone, non è un tipo tenero. Ronald Koeman, ora e sempre “Rambo” come da soprannome degli anni da calciatore, nelle prime due partite non ha concesso nemmeno un minutino a Joshua Zirkzee. E del resto, lo ha chiamato solo all’ultimo momento, quando si è fatto male Brobbey. JZ era in vacanza a Disneyworld e probabilmente non aveva pensieri da cartone animato per un c.t. che convocava tutti, tranne lui. L’Olanda tornerà in campo martedì ed è probabile che Joshua senta gli inni ancora dalla panchina, eppure l’Europeo occupa i suoi pensieri. Zirkzee ha scelto di aspettare la fine del suo impegno in Germania e lo ha fatto sapere a chi gli sta vicino: prenderà una decisione sulla prossima stagione solo a Europeo concluso. Con l’Olanda in buona forma, è possibile che si arrivi a luglio inoltrato.  Il Milan non si scompone e aspetta. Gli ultimi giorni hanno portato grandi voci dall’Inghilterra: lo United ha chiamato gli agenti di Zirkzee e ha preso informazioni per un possibile trasferimento. Un anno fa ha comprato Hojlund dall’Atalanta per 70 milioni ma sta pensando di fare il bis portando in rosso un altro attaccante centrale dall’Italia. Non è una novità: il ManU è tra i club candidati a prendere Zirkzee già dall’inverno assieme all’Arsenal e al Milan. La Juventus si è aggiunta poco dopo, perché Thiago Motta gradisce i 9 di talento, tecnici, capaci di giocare con e per la squadra.  Il Milan si è spinto più di altri ma con Kia Joorabchian, agente di Joshua, continua il grande freddo. Il club non è disposto a pagare i 15 milioni di commissioni chiesti per chiudere l’operazione e attende. Se Zirkzee aspetta la fine dell’Europeo, il Milan vuole capire se quella richiesta scenderà. Se Kia abbasserà le pretese, l’affare si farà: Joshua è da sempre la prima opzione per l’attacco. Se la frattura non si comporrà - e magari un altro club garantirà le maxi commissioni - il Milan approfondirà altre situazioni. Fonseca non è allenatore che si fissi su un nome: è disposto a ragionare su altri profili ma ovviamente chiede che il Milan abbia un 9 di alto profilo.  E allora, quali possono essere i piani B? Il Milan guarda soluzioni diverse, secondo uno schema noto dalla scorsa stagione: per uno stesso ruolo vengono trattati più calciatori e si sceglie quello con il miglior rapporto qualità-prezzo. In questo il cambiamento rispetto all’epoca-Maldini è netto. Jonathan David è in lista da tempo, ha un contratto in scadenza nel 2025 - con relative condizioni favorevoli - e porta un curriculum con 20 gol a stagione. Una garanzia. Samu Omorodion ha un profilo molto diverso. Da un lato, un rischio: ha segnato 8 gol in Liga con l’Alaves, nella sua prima vera stagione pro. Dall’altro, una potenziale grande scoperta: ha tre anni meno di Zirkzee ed è candidato a diventare uno degli attaccanti più in crescita in Europa. Ha fisico, colpi e margini di miglioramento.  Romelu Lukaku in questa storia è un caso a parte. Il Milan sa che il 10 del Belgio può essere un’opportunità ma sa anche che il legame con Conte era e resta forte. È un’opportunità, come altre per cui il Milan si è informato. Dovbyk, all’Europeo con l’Ucraina, convince solo a metà. Broja, in uscita dal Chelsea, piace da sempre ma costa molto e nelle ultime due stagioni è stato limitato tantissimo dai problemi fisici. E allora, la certezza è il prolungamento con Luka Jovic: sarà ufficiale a breve. (E lui, a differenza di Zirkzee, all’Europeo gioca almeno i finali di partita)