Uno che di cognome fa Zortea e vive in un paese di un centinaio di abitanti che si chiama proprio Zortea (in Trentino, vicino a San Martino di Castrozza) non può essere banale. Se poi di nome fa Nadir. “Un nome arabo che hanno scelto i miei genitori e mi piace” capisci che la storia si fa interessante… Ma Zortea è prima di tutto un calciatore, un esterno a tutta fascia, nato terzino, trasformato in quinto. “Perché la mia caratteristica principale è la corsa”. E a 14 anni questo ragazzone nato a Feltre è stato scelto dall’Atalanta dove, però, la vita calcistica non ha avuto un lieto fine. Zortea ha girovagato in in prestito, da Bolzano a Salerno, da Sassuolo a Vicenza a Frosinone. Con gli ultimi sei mesi giocati alla grande. La prima partita proprio contro il Cagliari e si fece notare. Se si aggiunge che a luglio a Cagliari è arrivato Davide Nicola che aveva allenato Nadir alla Salernitana (“Mesi intensi e difficili”) ecco come si spiega l’acquisto definitivo da parte dei rossoblù. Zortea dice che l’intensità che mettono Gasperini e Nicola “è simile anche se Gasperini lavora più a campo aperto, mentre Nicola su intensità e aggressività. A Gasperini ho già dimostrato quello che valgo, se non sono stato preso in considerazione non è un problema mio. Sono contento della scelta fatta perché il Cagliari mi ha fatto capire di avere grande voglia di prendermi, cosa che non ho sentito a Bergamo. Per questo sono contento di essermi staccato”. Zortea ci tiene a ribadire che lui ama giocare all’attacco. “Sono offensivo, posso giocare anche a sinistra. Un punto di riferimento oggi può essere Theo Hernandez. Nicola? L’ho avuto a Salerno, ti allena soprattutto dal punto di vista mentale. Sto cercando di aiutare anche i compagni, di trainarlo in questo lavoro intenso, ma credo siamo nella direzione giusta”. Zortea è tutto del Cagliari, non ha più nulla a che fare con l’Atalanta e con Gian Piero Gasperini e non riserva saluti e ringraziamenti mielosi… Anzi. Non la tocca proprio piano. “Sono contento di essermi staccato dall’Atalanta dove sono arrivato a 14 anni. Sempre in prestito non mi andava più. A Bergamo non ho mai avuto la sensazione di essere parte di qualcosa. Si era già rotto qualcosa, mai avuto il pensiero di rimanere. Ho sempre avuto nella testa l’idea di cercare un’altra sistemazione. Invece sono felice dell’accoglienza avuta al Cagliari, mai successo nelle altre 5-6 squadre dove sono stato. Col Cagliari ti rendi conto di rappresentare qualcosa, c’è un attaccamento differente”.
Calcio
Zortea: "A Bergamo qualcosa si era rotto. Gasp sa quanto valgo ma non mi ha mai considerato"
N/A