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Ciclismo su pista

È l'Ora di Ganna: alla conquista del record del futuro

È l'Ora di Ganna: alla conquista del record del futuroDAZN

È l’Ora di Filippo Ganna. È tempo di futuro con la sua Bolide F Hr 3D, bici costruita dalla veneta Pinarello e in vendita al costo di 60mila euro (perché l’UCI non prevede più record percorsi sulla distanza con prototipi) con un telaio monoscocca stampato interamente in 3D e non più in fibra di carbonio, ma fatto per la prima volta di una lega mista di scandio, alluminio e magnesio: lo scalmalloy, adoperato in ingegneria aerospaziale per migliorare gli angoli d’incastro delle parti incollate con resine epossidiche.

Una bici sviluppata in galleria virtuale e che per ridurre la resistenza dell’aria ha studiato… Le balene. Di fatto, perché tubo verticale e reggisella contano insieme il 40% della resistenza totale di un telaio con forcella. Così, da una ricerca dell'Università di Adelaide sulle megattere e i loro salti spettacolari, è nata la fluidodinamica computazionale delle creste di balena applicate alle ali degli aerei e oggi sul telaio di una bici contro l’effetto di "separazione dell’aria".

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Troppo? No, se si pensa alle “prestazioni umane” sull’Ora (non omologate dall’UCI) di Francesco Moser a Città del Messico, in altura per migliorare l’ossigenazione nel sangue grazie alla rarefazione dell’aria, con la prima bici a due ruote lenticolari. Di Graeme Obree seduto “a uovo” su una bici artigianale, perfino assemblata con pezzi di lavatrice; di Chris Boardman, che ha percorso 56,375 chilometri (!) nel 1996 prima del bando delle "bici speciali”.

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Poco? Sì se si è in vena romantica e si parla di Henri Desgrange all’origine del mito, anzi alla prima Ora dell’11 maggio 1893 (35,325 chilometri), o al primo divo del ciclismo Lucien Georges Mazan, in arte Petit-Breton sul parquet del Vélodrome d’Hiver coi capelli incerati e la maglia in lanetta (41,110 chilometri nel 1905), campione del Tour de France e poi vincitore della prima Milano-Sanremo coi baffi sporchi di fango, le gambe lacere e la pioggia fredda sulle mani.

Perché l’Ora è un record che in 129 anni di ciclismo è appartenuto a pietre miliari come Jacques Anquetil e Roger Riviere e agli (unici) italiani Giuseppe Olmpo, Fausto Coppi, ed Ercole Baldini tutti sulla pista in legno del Vigorelli di Milano. Dove il primato è rimasto per ventitrè anni consecutivi (dal 1935 al 1958)… E il 24 giugno 1965 si esibirono i Beatles.

È stato l’ennesimo record di Eddy Merckx, che ha detenuto l’Ora in 49,431 chilometri dal 1972 al 2000, e l’ultima impresa del re della pista Sir Bradley Wiggins (54,526 chilometri a Londra nel 2015). E potrebbe essere il nuovo primato di Filippo Ganna che sabato 8 ottobre nel velodromo di Grenchen, in Svizzera, avrà la chance di migliorare i 55,548 chilometri fissati lo scorso 19 agosto dall’inglese Dan Bigham suo “compagno di squadra”, performance engineer del team Ineos Grenadiers. Per pedalare nel solco di Moser con adorazione e profonda osservanza di una disciplina così nobile e avvenirista. Per scriversi in un’ora nel mito del ciclismo.

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L’Ora di Ganna sarà in diretta sabato 8 ottobre alle 20:00 su Eurosport 1 canale di DAZN a compimento di un giorno indimenticabile di ciclismo per Warner Bros. Discovery Sports, che sempre su Eurosport 1 trasmetterà l’ultimo Giro di Lombardia di Vincenzo Nibali in diretta integrale dalle 11:00