Dall’antica e nobile arte delle Sei Giorni, all’origine dell’UCI Track Champions League, nata per dare spettacolo. Cambia il format, sì nuovissimo, è intatto il prestigio del ciclismo su pista che in quest’anno di grazia dello sport italiano ha inanellato, in ovale, medaglie olimpiche e titoli mondiali.
Dopo il quartetto d’oro di Filippo Ganna a Tokyo 2020 e Roubaix 2021 e gi altri recenti trionfi europei di Jonathan Milan a inseguimento e iridati di Elia Viviani e Letizia Paternoster nell’eliminazione e Martina Fidanza nello scratch, pochi giorni, nuovi protagonisti e altri show ci dividono dal varo dell’UCI Track Champions League (promossa da Discovery Sports) al Velòdrom Illes Balears di Maiorca, sabato 6 novembre in diretta integrale dalle 18:45 su Eurosport 1, disponibile su DAZN.
Sprint, Endurance e pari montepremi
Saranno 36 uomini e uguali donne divisi in due categorie (Sprint ed Endurance) a dividersi uguali montepremi: una specie di scioglilingua per dire che prima di tutto viene la parità di genere.
Saranno anzi due donne, Silvia Zanardi e Miriam Vece, e un solo uomo ma ben decorato, Michele Scartezzini, a rappresentare l’Italia nella prima edizione della Champions League su pista.
Silvia Zanardi, una stella multiforme
Silvia Zanardi è nata nel Duemila a Fiorenzuola d’Arda, terra di Sei Giorni, e dopo Ganna e Viviani è l’espressione più polivalente del nostro ciclismo. Già iridata su pista Juniores, in un anno così multiforme, la Zanardi ha vinto 3 medaglie d’oro Under-23 nel velodromo di Apeldoorn, una specie di mecca olandese, e il titolo di categoria su strada agli Europei di Trento.
Ancora, argento nel quartetto agli Europei su pista di Grenchen, quinta a punti ai suoi primi Mondiali dei grandi a Roubaix, all’UCI Champions League Silvia Zanardi si ritroverà fra le grandi, come la mitica Kirsten Wild ai giri d’addio o la campionessa britannica Katie Archibald, per misurarsi nello scratch e a eliminazione. Le stesse gare endurance a cui parteciperà Michele Scartezzini col suo recente argento, in coppia con Consonni, nella Madison mondiale.
Miriam Vece, professione sprinter
Keirin e Sprint saranno invece affidate a Miriam Vece, classe 1997, unica pistard pura del ciclismo italiano che non vede l’ora di far volata con le specialiste tedesche (Lea Friedrich, Hemma Hinze) o la campionessa olimpica olandese Shanne Braspennincx. Dalle loro parti, del resto, il ciclismo su pista è un’istituzione che vale borse di studio, investimenti e gloria terrena.
Si parte a Maiorca sabato 6 novembre, si passa il 27 novembre a Panevėžys (Lituania) poi due giorni a inizio dicembre (3/4) nel magnifico scenario del Lee Valley VeloPark di Londra e gran finale l’11 dicembre a Tel Aviv. Per scrivere una nuova pagina postmoderna, e pure un po’ italiana, di anelli in parquet e curve paraboliche, profili alti, ruote lenticolari, muscoli volitivi, protesi in carbonio, esatti posturali, formazione metrica e resistenza aerodinamica.