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Ciclismo

9 maggio 2011, il giorno nero del Giro: la tragedia di Wouter Weylandt

Paolo Marabini
9 maggio 2011, il giorno nero del Giro: la tragedia di Wouter WeylandtN/A
La discesa del Passo del Bosco costa la vita al corridore belga che, dopo aver urtato un muretto, ricade con violenza sulla strada. Aveva 26 anni.

Lunedì 9 maggio 2011 il Giro d’Italia conosce uno dei suoi giorni più drammatici e dolorosi. Si va da Reggio Emilia a Rapallo, con Mark Cavendish in maglia rosa. Siamo al terzo giorno di gara e i corridori affrontano una tappa movimentata, adatta alle fughe da lontano. La salita del Passo del Bocco, inserita nell’ultima ora di corsa, può fare a sua volta da trampolino di lancio per un attacco. Così come la discesa. Ed è proprio qui che, a 25 chilometri dal traguardo, in località Mezzanego, finisce la vita di Wouter Weylandt.

Nel gruppo che fila allungato a oltre 70 all’ora, il corridore belga a un certo punto perde il controllo della bici, urta un muretto sulla destra e ricade con violenza sulla strada, alcuni metri più avanti, dove il corpo resta inerme. Lo staff sanitario del Giro interviene dopo pochi secondi, ma le condizioni del ragazzo belga appaiono subito disperate. E dopo 40 minuti di tentativi di rianimazione ne viene constatato il decesso. Intanto i corridori, ancora ignari del dramma, proseguono la tappa: vince lo spagnolo Angelo Vicioso, che batte i quattro compagni di fuga, mentre lo scozzese David Millar va in maglia rosa. Dettagli senza significato, se non quello da consegnare alla fredda contabilità del ciclismo, di fronte a ciò che è successo. Wouter aveva 26 anni, correva per il Team Leopard-Trek diretto da Luca Guercilena.

Il giorno dopo, nella Quarto dei Mille-Livorno neutralizzata in segno di lutto, i suoi compagni di squadra tagliano il traguardo in parata, scortati dal gruppo, in un’atmosfera surreale. Poi si ritirano dal Giro, così come lo statunitense Tyler Farrar, corridore della Garmin, grande amico di Weylandt. Wouter quel giorno aveva il dorsale 108. Quel numero, l’anno dopo viene ritirato dagli organizzatori. Non sarà mai più assegnato.

Fonte: Gazzetta.it