2 Tour de France, 2 Giri di Lombardia, una Liegi-Bastogne-Liegi e un Giro delle Fiandre a soli 24 anni. Basterebbe elencare queste vittorie per descrivere la grandezza di Tadej Pogacar, ma sarebbe comunque una semplificazione. Con la vittoria alla Ronde, lo sloveno entra di diritto nella leggenda del ciclismo, facendo tornare di moda i paragoni con Eddy Merckx. Un ragazzo che non si pone limiti e che ha per certi versi rivoluzionato questo sport grazie al suo modo di correre, sempre all'attacco e senza calcoli.
Dove può arrivare Tadej Pogacar
In un ciclismo moderno in cui numeri e programmazione la fanno da padrone, Tadej ha scardinato i dogmi degli ultimi decenni. Difficile mettere un'etichetta a questo corridore: l'uomo di classifica per i grandi giri si trasforma in uomo da classiche e viceversa. Certo, qualcosa concede, come successo all'ultimo Tour de France vinto da Jonas Vingegaard. Ma lo sloveno partecipa ad ogni corsa per vincere, da febbraio a ottobre, ed è questo che lo renderà leggendario.
Le Classiche Monumento
56 vittorie da professionista di cui 4 nelle Monumento. Ora il sogno potrebbe essere il grande slam, avendo conquistato già 3 di queste 5 corse mitiche. Alla Sanremo ci è andato vicino anche quest'anno, un quarto posto che lo caricherà ancora di più in vista del 2024. Non si è ancora mai visto alla Roubaix ma, se consideriamo la prova di ieri al Fiandre, non è utopico pensare a una vittoria nell'inferno del Nord.
Corridore rivoluzionario
Il suo modo di correre ha portato molto spettacolo nel ciclismo di questa generazione, riscaldando anche le corse a tappe che erano reduci dalle ere di dominio e controllo del colosso Sky/INEOS. Pogacar attacca anche in solitaria e senza paura, non curandosi nemmeno della distanza dal traguardo. Prima del Fiandre aveva dichiarato di poter vincere la Ronde solamente in solitaria, vista la rapidità allo sprint di van Aert e van der Poel. Strategia poi messa su strada con una progressione sul Vecchio Kwaremont che ha tolto dalle ruote tutti i rivali.
Dopo la Liegi si tornerà a concentrare sul Tour de France, a caccia della terza gioia alla Grand Boucle. La speranza è però quella di vederlo un giorno sulle strade del Giro d'Italia.
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I battuti: van der Poel promosso, delusione van Aert
Il Giro delle Fiandre 2023 è stato ricco di emozioni e colpi di scena, tra cui diverse cadute rovinose. Nonostante una situazione di corsa spesso fuori controllo, al momento della resa dei conti i 3 uomini più attesi erano in testa alla corsa. Mathieu van der Poel si era fatto sorprendere nelle prime fasi di corsa dal vento e ha speso qualche energia preziosa negli inseguimenti. L'olandese è stato però l'ultimo a mollare alle strappate di Pogacar, riuscendo poi a difendere agevolmente il secondo posto. VDP ha definito lo sloveno "di un'altra categoria", ma ha intanto allungato nello score stagionale contro van Aert. Sale la tensione in vista del duello di domenica prossima alla Roubaix.
Parlando di Wout van Aert emergono chiari alcuni segnali. Aveva mostrato qualche crepa sui muri della E3, debolezze confermate ieri nel Fiandre. Forse condizionato dalla caduta cui è stato vittima nelle prime fasi, il belga è uscito presto dalla contesa per la vittoria e sembra essere al momento inferiore a Mathieu. Lo squadrone Jumbo-Visma si è sciolto in uno degli appuntamenti più importanti della stagione e obiettivo dichiarato di van Aert. A questo punto la Roubaix diventa una gara da non sbagliare: il rivale van der Poel può contare sulla tranquillità di aver già vinto alla Sanremo, la pressione sarà tutta sui calabroni e sul loro capitano.