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Ciclismo

Pogacar, che meraviglia! Riprende Quintana a 2 km dall'arrivo e trionfa a Livigno

Luca Gialanella
Pogacar, che meraviglia! Riprende Quintana a 2 km dall'arrivo e trionfa a LivignoN/A
Sulle strade della leggenda, nella tappa più lunga del Giro con il Mortirolo (montagna Pantani) e l’arrivo inedito sulla pista di sci del Mottolino a Livigno a 2385 metri di quota, c’è una freccia rosa che illumina le Alpi e sigilla definitivamente il Giro d’Italia. Tadej Pogacar compie l’impresa in maglia rosa che tutti gli appassionati si attendevano, come avevano fatto nell’ultimo decennio soltanto Vincenzo Nibali nella tormenta di neve della Tre Cime di Lavaredo nel 2013 e Egan Bernal a Cortina nel 2021, entrambi in rosa. Il fenomenale sloveno della Uae Emirates trionfa in vetta a Livigno nella 15a tappa del Giro d’Italia, Manerba del Garda-Livigno, km 222 e 5400 metri di dislivello, la più lunga e dura della corsa rosa. In 15 km di salita e discesa, recupera 2’39” al coraggioso fuggitivo Steinhauser, via via riprende una decina di corridori, raggiunge a 2 km dall’arrivo un vincitore di Giro (2014) come il colombiano Nairo Quintana, prima di svoltare a sinistra verso l’ultimo chilometro al 19% ed esaltarsi in una delle sue più grandi imprese. A bordo strada, tra la neve, decine di migliaia di tifosi accolgono con un tifo incredibile il più forte corridore dall’era di Eddy Merckx, al quale deve essere paragonato. All’arrivo, Pogacar vince con 29” su Quintana, terzo Steinhauser a 2’31”, quarto Bardet a 2’46”, quindi Martinez e Thomas a 2’50”, Zana a 3’35”. Giornata durissima per la maglia bianca Antonio Tiberi, che paga 4’01. Per Pogacar, 25 anni, che è al debutto al Giro d’Italia, è in rosa da 14 tappe e punta poi alla doppietta consecutiva con il Tour de France che manca da Pantani 1998, è la quarta vittoria di tappa dopo quelle di Oropa e Prati di Tivo (entrambi arrivi in salita) e la cronometro di Perugia. Adesso in classifica ha 6’41” su Thomas e 6’56” su Martinez. Sulle strade che conosce alla perfezione, perché sede di tanti suoi allenamenti, Pogacar mette a lavorare Novak e poi Majka: mancano 16 km, gruppo a 3’20”. A 15 km, quando ne mancano 6 alla vetta del passo del Foscagno (2291 metri di quota), il tedesco Steinhauser (Ef) ha 30” su Quintana, gruppo rosa a 3’. Pogacar scatta a 14,8 km dall’arrivo, quando mancano 5,7 km alla vetta del Foscagno: ha un ritardo di 2’39” dal tedesco Steinhauser, che era al comando. L’unico che prova a tenerlo è il colombiano Martinez, che poi si rialza e si mette in scia ai gregari di O’Connor che tirano il gruppo dei big. In testa a 12,3 km c’è Nairo Quintana, vincitore del Giro 2014: Pogacar è già a 2’26”. Sulla vetta del Foscagno (2291 metri di neve), a 9 km dall’arrivo, passa primo Quintana con Pogacar a 40”, gli altri big a 2’59”. Ma sono ormai consci di non aver più nessuna possibilità, non possono attaccarlo né inseguirlo, da ora fino al Grande Arrivo di Roma domenica 26 davanti al Colosseo penseranno a darsi battaglia per gli altri due posti del podio. Subito dopo il via, va in fuga un terzo del gruppo: si avvantaggiano in 6, tra cui Ballerini, Scaroni, Tonelli e Pellizzari. Poi un gruppo di 43 e quindi il plotone della maglia rosa, che ha sempre controllato agevolmente. I sei fuggitivi hanno avuto fino a 2’ sul gruppo dei 43 e 5’10” sul gruppo rosa. Sul passo del Mortirolo, a 67 km dalla conclusione, affrontato dal versante bresciano di Monno, passa primo in vetta il bresciano Cristian Scaroni (Astana), che regala al suo direttore sportivo Beppe Martinelli la cima Pantani e un ricordo davvero speciale nel nome del Pirata. Nello sprint in cima, Scaroni batte Pellizzari e Conci, il gruppo a 4’32”. Scaroni impiega 38’30”, alla media di 19,640 km/h, per coprire i 12,6 km di ascesa. Nella vallata verso la salita delle Motte, si forma un gruppo di 18, con Alaphilippe, Vansevenant, Pellizzari, il tricolore Velasco, Narvaez; il gruppo a 3’39” tirato da Langen, gregario di Pogacar, che si era staccato sul Mortirolo e poi è rientrato. I big tutti insieme. Sulla salita delle Motte, a 28 km dall’arrivo, passa prima Valter su Conci e Piganzoli; il gruppo rosa a 3’. Passo del Foscagno: a 20 km dall’arrivo, i nove al comando, gruppo a 3’. Ganna si stacca a 20 km dall’arrivo, sulle prime rampe del Foscagno, dopo aver fatto il ritmo per il suo capitano Thomas. Lunedì il Giro osserva il secondo giorno di riposo, con la carovana che resta nella zona di Livigno. Martedì si riparte per la 16a tappa, Livigno- Santa Cristina Val Gardena, 202 km, con arrivo in salita sul Monte Pana a quota 1625. L’ascesa finale si affronta da Ortisei: sono 6,5 km con pendenza media del 6,1% e punte del 16% a 2 km dall’arrivo. Il dislivello è di 400 metri. Il 107° Giro si concluderà domenica 26 a Roma davanti al Colosseo.