Nessun riavvicinamento e nuove accuse: Valentino Rossi torna a tuonare contro Marc Marquez proprio nei giorni in cui lo spagnolo si sta godendo il ritorno alla vittoria in MotoGP. L’italiano ha scelto il podcast Mig Babol, condotto dall’amico Andrea Migno, per ricordare la faida con l’attuale pilota Gresini. Un dualismo iniziato nel 2015, quando il marchigiano perse tra le polemiche la chance di vincere il decimo titolo. Se nella puntata precedente Rossi aveva teso idealmente la mano al rivale Max Biaggi, riconoscendo i propri errori, stavolta non ci sono ripensamenti sulla vicenda definita da Valentino come la “cosa più brutta capitata in carriera”. A questo punto, Rossi ricorda il GP di Malesia 2015, chiuso al terzo posto, ma macchiato dal contatto con Marquez: “Non volevo buttarlo giù. Dopo la gara sono stato chiamato in Direzione Gara insieme a lui e il suo manager Alzamora ha iniziato a insultarmi. C’è stato un mezzo tafferuglio. Alla fine mi hanno comunicato che a Valencia sarei partito ultimo, fatto inedito nella MotoGP. Se avessi ricevuto un ride through a Sepang, sarei passato da terzo a quinto. Era la scelta migliore se davvero pensavano che avessi provocato la caduta di proposito. E invece si sono inventati la partenza dall’ultimo posto a Valencia. Mi hanno tagliato le gambe, facendomi perdere il Mondiale”. Rossi ricorda anche un dettaglio: “Dopo il verdetto, Marc ha guardato Alzamora come per rimarcare che avevano raggiunto il loro scopo”. E proprio all’indirizzo di Marquez arrivano nuove accuse: “È fortissimo e anche molto aggressivo, ma nel 2015 ha superato il limite. Non c’è mai stato uno dei fuoriclasse del Motorsport intenzionato a far perdere un altro pilota. Nessuno è mai stato così sporco come lui”. La guerra esplose del tutto in Malesia, penultimo round iridato. Rossi arrivava a Sepang con 11 punti di vantaggio su Jorge Lorenzo, compagno e rivale per il titolo. L’avvicinamento fu agitato dal sospetto di Valentino sul comportamento tenuto da Marquez nella gara precedente, in Australia. Lo spagnolo vinse davanti a Lorenzo, mentre l’italiano chiuse quarto: “Essendo superiore, Marc ha fatto la gara su di me, mi ha fatto perdere per poi vincere il GP. Questi sono i fatti, guardando i tempi”. Così ecco le premesse per la burrascosa conferenza stampa del giovedì a Sepang, quando Rossi accusò lo spagnolo di favorire il connazionale: “Gli ho dato contro perché volevo dire davanti a tutti ciò che stava facendo. Magari avrebbe lasciato perdere. Anche perché lui non c’entrava più niente, il Mondiale era un affare tra me e Lorenzo. Se non c’entri nulla, non devi rompere i co***oni agli altri. Invece lui a Sepang mi ha danneggiato e dato fastidio per tutta la gara”. L’incendio iniziava a prendere forma, propagandosi apertamente dopo l’ultimo giro in Olanda, due mesi dopo: “Ho cercato di frenare il più tardi possibile, ma, nonostante questa mia staccata esagerata, lui mi ha buttato fuori. Non appena l’ho sentito arrivarmi addosso, ho tagliato la chicane vincendo la gara. Lui aveva fatto una curva simile solo per venirmi addosso, ma al parco chiuso era infuriato, mai vista una faccia così. Mi ha detto: ‘Facile vincere tagliando’. Io gli ho risposto che mi era venuto addosso, che doveva essere obiettivo. Ma da lì è proprio finita”. Una sensazione che, secondo Rossi, trova conferme in un altro episodio: “Ho saputo che loro, soprattutto Alzamora (all’epoca manager di Marquez, ndr.), dicevano nel paddock: ‘Non vinceremo il titolo, ma non ci riuscirà nemmeno lui’. L’ho saputo da miei conoscenti dopo averlo sentito da amici spagnoli. Mi hanno spiegato di stare attento alle ultime gare”. Il preludio a un finale polemico. Secondo il nove volte iridato, la semplice rivalità in pista prese una piega diversa in Argentina, terzo round del Mondiale 2015, quando negli ultimi giri si verificò un contatto tra la Yamaha numero 46 e la Honda 93: “Fino a quel momento eravamo sempre andati d’accordo. Ho provato a superarlo, ma lui mi è venuto addosso. Lo ha fatto apposta per buttarmi giù. Non voleva perdere. Quando sono tornato sulla mia traiettoria, purtroppo ci siamo toccati: tu mi dai una sportellata e io te la restituisco. Poi è caduto. Da lì il nostro rapporto è andato in frantumi, anche se lui fingeva di andare d’accordo”.
Ciclismo
Rossi ancora contro Marquez: “Il pilota più sporco. Mai visto qualcosa come Sepang 2015”
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