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Ciclismo

Stoner e la faida Rossi-Marquez: "Valentino, provocò il peggior rivale"

Federico Mariani
Stoner e la faida Rossi-Marquez: "Valentino, provocò il peggior rivale"N/A

Francesco Bagnaia lo ha da poco superato tra i piloti Ducati più vincenti in MotoGP, ma Casey Stoner resta nella storia del marchio italiano. L’australiano, infatti, fu il primo a portare sul tetto del mondo la scuderia di Borgo Panigale, battendo nel 2007 Daniel Pedrosa e Valentino Rossi. Proprio il rapporto coi due ex rivali è stato uno dei temi affrontati durante il podcast "Ducati Diaries". E Stoner non ha risparmiato dure critiche allo stesso Rossi, attribuendogli anche la responsabilità della faida con Marc Marquez. 

La riflessione dell’australiano, due volte iridato, parte dalla gestione dei media. Una relazione condizionata da Rossi: "Valentino aveva grande importanza sotto il punto di vista mediatico. Chi diceva qualcosa di sgradevole finiva nella sua lista nera venendo danneggiato. Così hanno iniziato a dipingermi come il cattivo". Aggiunge Stoner: "Qualcosa di simile è accaduto anche con Pedrosa, che è stato rivalutato in seguito. Sono amico di Dani. Il nostro rapporto è andato oltre le sfide per il titolo, ho solo rispetto per lui. All'inizio, come me, era considerato troppo serio e attento ai risultati anziché interessato a fare lo showman".  Neil Hodgson, ex iridato Sbk e intervistatore, trova un'analogia con la celebre rottura tra Rossi e Marc Marquez in Malesia, nel 2015, quando lo spagnolo fu etichettato da una fetta degli appassionati come il nemico.

Un parallelismo che trova d'accordo Stoner: "Tutti incolpano Marquez, dimenticando che era stato proprio Rossi a innescare la guerra mediatica. Prima erano anche amici... Marc ha reagito, ma è stato Valentino a stuzzicarlo". Prosegue Casey: "Se c’è qualcuno più veloce e aggressivo, non sentirti superiore, non cercare di spaventarlo. Ha provocato il peggior pilota possibile perché era più rapido e forte. E avrebbe potuto fargli perdere il titolo". E secondo l’australiano questo comportamento di Rossi non rappresentava una novità: "Era capace di entrare nella mente di altri piloti, ma le nuove generazioni hanno imparato i suoi trucchi e come aggirarli. Ecco perché credo che nel 2015 abbia sbagliato". Una conclusione destinata a far discutere.

Fonte: gazzetta.it