Error code: %{errorCode}

NFL Game Pass

Californication, San Francisco 49ers @ Los Angeles Rams

Daniel Molinari
Californication, San Francisco 49ers @ Los Angeles RamsDAZN
Filosofie differenti che toccano i lembi di una rivalità sportiva che travalica i limiti del football: 49ers vs Rams, poli opposti che si attraggono.

C’era una volta Jack Kerouac che, lungo la Route 1, attraversando la costa californiana da nord a sud, andava ad ammirare la malinconia di Big Sur. E in quel tratto di strada così scenografico, unico al mondo, che ancora oggi ispira migliaia di viaggiatori on the road, nasce una connessione tanto forte, quanto distante: quella tra San Francisco e Los Angeles.

Un incontro di filosofie differenti, che iniziano dallo spaccato urbano e culturale, fino a toccare i lembi di una rivalità sportiva che travalica i limiti del football americano e abbraccia ogni galassia a stelle e strisce. I Warriors e i Lakers in NBA, i Giants e i Dodgers in MLB e - ora - il revamp di quella made in NFL, sancita negli ultimi anni con il ritorno sulla West Coast dei Rams da St.Louis. Poli opposti che si attraggono, che dimostrano un forte attaccamento alle proprie radici geografiche. Non è un caso che lo slogan che potete trovare sui social media dei 49ers sia #FTTB: Faithful to the Bay

L’amore per la baia che incrocia quello di #RamsHouse, un hashtag forse più generico, ma che racconta anche la ricerca d’identità che una franchigia come i Rams vuole provare a conquistare nella città degli angeli: in una megalopoli devota al cuore Trojans e Bruins a livello NCAA e che ha ancora i ricordi indelebili dell’esperienza N.W.A. e dei Raiders degli anni 80/90, l’impresa non è facile. Vincere è l’unica soluzione.

San Francisco 49ers vs Los Angeles Rams, NFL

Filosofie magnetiche

E se di filosofie dobbiamo parlare, la sfida di domenica (lunedì 31 gennaio, 00:30 orario italiano) valevole per l’NFC Championship, che permetterà di staccare il pass per il Super Bowl LVI, è lo scontro tra due menti brillanti che stanno evolvendo il palcoscenico dell’NFL moderna, scardinandone dogmi.

Questo - in primis - è il Championship di Kyle Shanahan e Sean McVay. 42 anni il primo, 36 anni l’altro. Due Head Coach che - nonostante la giovane età - si conoscono da anni e incrociano la loro storia e i loro destini fin quando erano entrambi nello staff dei Washington Redskins (data ultima 2013): Kyle come offensive coordinator, Sean come TE coach. Uno - Kyle - che è diventato la nemesi dell’altro - Sean - (7-3 le W/L di Shanahan su McVay, 6 consecutive), nel tragitto che li ha portati sulle panchine di San Francisco e Los Angeles, dettando l’approccio contemporaneo di come concepire gli attacchi NFL.

Icone estrose di due dottrine, quella del shanahism e del mcvayism, dei neologismi che ben esprimono l’importanza concettuale nello scatenare le pedine a disposizione.

Scacchiera a specchio

Lo scontro tra Kyle & Sean, 49ers & Rams, si muove come un dualismo che ricorda le sfide di Queen’s Gambit. Nasce nelle menti dei due sciamani lungo la sideline e si muove chirurgicamente con gli interpreti in quella scacchiera che è il campo da football.

Se da una parte questi playoff sono stati la definitiva consacrazione - come se ce ne fosse stato bisogno - di un QB come Matthew Stafford arrivato quest’anno a Los Angeles, fortemente voluto da McVay e dal general manager Les Snead per far fare all’attacco il definitivo salto di qualità,  dall’altra è - forse - l’ultima chance di Jimmy Garoppolo, il tanto chiacchierato QB dei 49ers che ha alle sue spalle uno scalpitante Trey Lance.

NFL, Matthew Stafford

E tra le torri, gli alfieri e i cavalli che 49ers e Rams cercheranno di muovere sapientemente, si contrappongono due figure: Cooper Kupp e Deebo Samuel. Due wide receiver che per tutta la stagione hanno ancorato il loro nome accanto a parole come “MVP” o “OPOY”. 

Il primo dei due, dal piccolo college di Eastern Washington, è emerso in modo straripante. Un anno stellare che lo posiziona accanto al gotha del football con nomi come Jerry Rice e Calvin Johnson.

Il secondo invece, da quel secondo giro e da una sophomore season minata dagli infortuni, è emerso come la scheggia impazzita: dal backfield come RB, a ricevere come WR è stato lo scacco matto dell’attacco dei 49ers. 

NFL, Deebo Samuel

Ma il football è uno sport corale e soffermarci sui singoli sarebbe ingiusto, anche perché nella scacchiera del Championship i due defensive coordinator, DeMeco Ryans (49ers) e Raheem Morris (Rams), con gli araldi Nick Bosa e Aaron Donald sono pronti a tessere dei gameplan per limitare le reciproche ondate offensive. E c'è una cosa che questi Divisional fantascientifici ci hanno insegnato: mai e poi mai sottovalutare il ruolo degli special team, la spada di Damocle che può determinare vittoria o sconfitta, senza appello alcuno.

Californication

"It’s a big, bad world full of twists and turns, and people have a way of blinking and missing the moment… the moment that could’ve changed everything".

Hank Moody nella serie televisiva Californication aveva questo pensiero sulle persone e noi lo possiamo applicare senza paura, come uno stampino, a questa sfida. Twist and turns che sono iniziati nella Week 18 con la rimonta in OT dei 49ers, proprio contro i Rams, che gli ha permesso di arrivare fin qui. Sempre a Los Angeles. Sempre con lo sfondo del SoFi Stadium. Una cornice, la stessa del Super Bowl LVI, che ora è pronta ad accogliere l’atto finale tra due franchigie che cercano di conquistarsi quella chance per coronare - finalmente - il loro destino, in una duplice storia di redenzione.

Kyle Shanahan per provare a scacciare gli stereotipi del 3-28 di epoca Falcons e il cedimento strutturale contro i Kansas City Chiefs del Super Bowl LIV. Sean McVay per avere di nuovo una carta vincente da giocarsi dopo il Super Bowl LIII.

L’NFC Championship è vicino. Sotto con la prima mossa.