Douglas Adams scrisse sul finire degli anni ’70 “Guida Galattica Per Gli Autostoppisti” per dipingere una fantascienza in modo leggero ed auto-ironica, che non si perdesse - ad esempio - nella complessità visionaria di un Isaac Asimov. Presentare il Super Bowl LVI e l’universo NFL può suscitare a molti un vago rimando: il football americano è un mondo con intricati livelli di lettura che possono spaventare e renderne difficile il primo approccio.
Ecco perché per raccontarvi i protagonisti da seguire domenica 13 dalle 23.55 non ci affideremo ad alcun linguaggio alieno, ma solo ai fidi 280 caratteri (o meno) di Twitteresque memoria per aiutarvi ad andare alla ricerca delle storyline più avvincenti da seguire durante l’epica battaglia tra Los Angeles Rams e Cincinnati Bengals.
Proprio come se doveste scegliere un film, tanto con il SoFi Stadium siamo ad Inglewood, a qualche chilometro da Hollywood; la licenza poetica ci è concessa.
Los Angeles Rams
L'epoca del "The Greatest Show on Turf" di Martz e il titolo con Kurt Warner. Gli anni bui di St.Louis, tra Steven Jackson e Sam Bradford. La rinascita a Los Angeles. L’inizio della McVay Era: questa è la missione dei Rams al Super Bowl LVI.
Matthew Stafford
Ne abbiamo parlato qui. In 280 caratteri? La storia per chi cerca il lieto fine, dopo un viaggio che dura da 13 stagioni. Un'eterna ricerca, iniziata a Detroit dove ha combattuto come non mai, mostrandosi sempre pronto: il Super Bowl LVI è il suo avversario finale di Tekken.
Odell Beckham Jr.
È il plot di redenzione che non può mai mancare. Un WR fenomenale che ha strabiliato per anni a New York. Poi va a Cleveland e qualcosa si rompe: scompare dal radar di quelli che contano. Nell'autunno 2021 il bagliore: firmato dai Rams, Odell è tornato a essere game-changer.
Cooper Kupp
Al college poteva andare ad Idaho State, è andato ad Eastern Washington: dei cosmi minuscoli. È la stella che non ti aspetti. Simbolo del nuovo corso Rams dal 2017 insieme a quel Robert Woods - ora- infortunato. Cooper sta giocando a livelli astronomici. Il go to guy di Matthew.
Aaron Donald
Avete presente il Denali, la montagna più alta del Nord America? Bene, sappiate che Aaron Donald contro le OLine appare così. Ma non è solo invalicabile, ha anche una rara potenza distruttiva tale da rovinare con la sua sola forza i piani avversari. Straripante, unico. Thanos.
Jalen Ramsey
Il bad guy. Il falco. Qualità rapaci abbinate ad un modo di giocare aggressivo "in your face". A Jacksonville lo additarono come rovina spogliatoi, a LA si è trasformato in un leader. L'anima della secondaria. La gemma che può spegnere l'attacco aereo dei Bengals è lui.
Von Miller
È il saggio veterano. A Denver ha passato più tempo nei backfield avversari a seminare terrore tra i QB che incontrava. Colui che un Super Bowl da MVP l'ha già vinto. Ora a LA, con il cuore sempre in Colorado, lo attende una chiamata di business a cui non può rinunciare.
Andrew Whitworth
È l’ancora. Il traino della linea offensiva dei Rams. A 40 anni compiuti, dopo un ginocchio sfracellato. Da sempre nell'elite del ruolo, al Super Bowl LVI incontrerà la sua Cincinnati, dove fu il perno focale della linea per un decennio: dal 2006 al 2016. Certi amori ritornano.
Sean McVay
L'architetto di Matrix. Il mastermind. Il guru offensivo. Sean a soli 36 anni ha aperto gli orizzonti per una nuova scuola di head coach in NFL: il suo coaching tree già lo dimostra ampiamente. È il Super Bowl per la consacrazione: sua e del general manager Les Snead.
Cincinnati Bengals
Gli underdog. La squadra sempre sfortunata, dal ginocchio di Carson Palmer. Gli anni di Marvin Lewis, delle comparsate ai playoff come attori non protagonisti. Le stagioni nel baratro NFL. Poi la ricostruzione. Joe Burrow. L'inaspettato: questo è il Super Bowl LVI dei Bengals.
Joe Burrow
L'uomo dai mille nickname. Joey Franchise. Joe Brrr. Joe Cool. Joey Shiesty. O come ha detto: ”Just call me Joe". 25 anni. Un anno dopo un torn ACL, il sangue freddo di un navigatore esperto. Una carriera che sta decollando: da LSU non si è più fermato. Il futuro è ora?
Ja’Marr Chase
È il perfetto interprete per il reboot di Arma Letale. L’amico di Joe dai tempi del college. La tigre felpata con la velocità di un ghepardo. Ne abbiamo scritto qui: il nuovo prototipo di WR che emerge con la sua elusività. The Magician. Lui, Boyd e Higgins sono IL magic trio.
Joe Mixon
In un gioco che si allontana sempre più dalle corse, Joe Mixon è il trascinatore old school. È l'ago della bilancia per l'equilibrio offensivo. Il passato estremamente problematico, la seconda chance che arriva e lo sguardo di chi è oramai già il faro per i compagni più giovani.
The OLine
Non un giocatore questa volta, ma un collettivo. È la crepa che i Rams metteranno sotto pressione. Gli osservati speciali, che però hanno il potere di ribaltare la narrativa. Sono la chiave non troppo nascosta dello scontro tra linee: tutto per conquistare l'anello.
Jessie Bates III
Di lui non ne sentirete parlare spesso: male. Vola sotto i radar. Silenzioso, grande acume. È lì a intercettare i nemici. È una delle safety più intriganti della NFL. Classe 1997, non è roboante, ma è dannatamente efficace. È la "no fly zone" dei Bengals. Non si passa da lui.
Trey Hendrickson
Trey & Logan Wilson. Il dynamic duo che ha rimodellato le sembianze della D# dei Bengals. Hendrickson è arrivato dai Saints sconfiggendo gli stereotipi che vogliono le grandi firme in free agency come dei fallimenti. Boom or bust. Ha fatto boom. 14 sack e motore ad alti regimi.
Evan McPherson
È lo strappo alle regole: "Non si sceglie un kicker al draft, manco al quinto giro". Lui è un quinto giro. Dai Florida Gators con furore. È il rookie che si è guadagnato il soprannome "Shooter". Il cecchino. Con i suo calci vincenti ha indirizzato il fato dei Bengals fin qui.
Zac Taylor
Uno degli allievi di McVay. Zac arriva al Super Bowl LVI con il record di 337 vittorie: il peggiore di sempre per chi ci partecipa. Da 6 vinte, 25 perse e 1 pareggio, a domenica. Emblema della pazienza e di come la marea possa cambiare rapidamente. È il turn-around virtuoso.