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Up&Downs: cosa ci ha lasciato la Week 11 di NFL

Alessandro Tarallo
Up&Downs: cosa ci ha lasciato la Week 11 di NFLDAZN

Un’altra settimana di NFL è passata, i playoff si avvicinano e il lotto delle candidate alla postseason continua a perdere pezzi. È la settimana del Thanksgiving: giovedì, a partire dalle 18:30, grande abbuffata di football con Buffalo @ Detroit , a seguire New York Giants @ Dallas e in chiusura, nella notte, New England @ Minnesota . Prima, però, ecco chi sale e chi scende dopo la Week 11.

Mai scommettere contro Pat Mahomes

Pat_Mahomes

Avevamo parlato dei Chargers e di come contro Kansas City Herbert avrebbe ritrovato i suoi ricevitori. Il grosso del lavoro, in realtà, l’ha fatto Palmer ma tutto sommato per L.A. non stava andando così male. Avanti 27-23, con 1:46 da giocare. Il problema è che dall’altro lato c’era Pat Mahomes . 106 secondi sono un’eternità per lui, e infatti 69 secondi dopo, sul viso del QB si è acceso il solito sorriso, quel maledetto sorriso di chi ha compiuto un’altra rimonta. 3/4 per 47 yards, una corsa da 6 e un lancio per il TD decisivo di Kelce.

Il totale va aggiornato: 12° game winning drive, 11esima rimonta nel quarto periodo, 13-7 quando la sua squadra è sotto all’intervallo. Nessun altro QB ha un record positivo in questa statistica dal 1970 (con almeno 10 partite): nessuno tranne Pat Mahomes.

I Cowboys corrono forte

Tony_Pollard_Dallas

Ci si aspettava molto dallo scontro tra Dallas e Minnesota in ottica playoff nella NFC. Il verdetto è stato chiaro in favore dei Cowboys ; verdetto che ci poteva stare ma certamente sorprendente nelle dimensioni, perché il 40-3 è stato un’affermazione sonora. Un colpo sul tavolo forte in vista dei prossimi playoff. Prescott è stato pressoché perfetto: 22/25, 276 yards e 2 TD, ma a destare impressione è stato il gioco di corsa e in particolare il duo Elliott-Pollard.

C’era tanta discussione nelle ultime settimane: il contratto di Zeke parla chiaro, ma partita dopo partita Tony ha cominciato a reclamare sempre più spazio, prendendosi un ruolo di primissimo piano nelle due partite che il suo collega di reparto ha saltato per infortunio. Contro i Vikings , dunque, uno dei temi era proprio l’equilibrio e la convivenza tra i due: ha cominciato Elliott, prendendosi le prime corse, poi è subentrato Pollard con due grandi guadagni nel secondo drive, e così via con l’alternanza.

Per un totale di 237 yards combinate dalla linea di scrimmage con 37 tocchi e 2 TD (segnati da Pollard). Dallas sembra aver trovato un bilancio e il modo di far convivere i suoi due running back: da qui passano gran parte delle ambizioni dei Cowboys da qui alla fine della stagione.

Aidan Hutchinson comincia a farsi sentire

Hutchinson

Zitti zitti, i Detroit Lions hanno messo insieme ben 3 vittorie di fila. Se Packers (quelli disastrosi di tre settimane fa) e Bears non erano ostacoli insormontabili, ben diversa è l’importanza della vittoria della Week 11.

I Giants erano altra cosa, lanciati nella loro corsa alle spalle degli Eagles, e invece sono finiti nelle grinfie dei Lions proprio nella settimana in cui potevano approfittare dello scontro tra Dallas e Minnesota (ma ne parleremo tra poco, tranquilli). Gran parte del merito va a Jamaal Williams , che contro New York ha messo insieme 3 TD, ma è giusto spendere qualche parola per Aidan Hutchinson. Seconda scelta all’ultimo Draft, le aspettative erano certamente alte.

Contro i Giants, il prodotto di Michigan si è finalmente presentato alla grande. Ha letto alla grande le intenzioni e le traiettorie lanciate da Jones, portando a casa il suo secondo INT nelle ultime tre

partite e recuperando anche un fumble delicato nell’ultimo quarto. È già in testa alle classifiche di sack e colpi al QB per un rookie, ma la prestazione contro i Giants ci ha detto che Hutchinson non è solo un pass rusher. Il mirino è già sulla prossima sfida, contro i Bills , un test piuttosto interessante ed intrigante contro Josh Allen.

La caduta dei Giants?

Daniel_Jones

Assist facilissimo per partire con i “downs”. La sconfitta contro i Lions è stato un passo falso grande, inutile girarci attorno. Era la settimana della sfida Dallas-Minnesota , in cui i Giants potevano risalire le gerarchie e rimanere nella scia degli Eagles . E invece il tonfo è stato pesante.

Le ultime prestazioni non erano state molto brillanti ma contro Detroit la squadra di NY è andata decisamente oltre, in negativo. Daniel Jones è finito sul banco degli imputati: delle 3 palle perse dai Giants, due sono stati suoi INT, il primo dei quali ha portato a un TD dei Lions. Anche la difesa non è esente da colpe: Detroit ha bancheggiato nel gioco di corsa (4 TD e 160 yards), ma soprattutto Jared Goff ha subito “solo” 3 colpi e nessun sack.

Qualche segnale incoraggiante c’era stato, in effetti, perché Wan’Dale Robinson stava mettendo insieme la sua prima grande prestazione; domenica, però, non era giornata e il povero rookie ha dovuto chiudere anzitempo la partita: torn ACL e stagione finita. Futuro nebuloso, dunque, per i Giants, proprio nel momento decisivo della stagione: nel Thanksgiving Day ci sono i Cowboys, poi le doppie sfide con Commanders (sornioni sul fondo della NFC East con un più che rispettabile 6-5) e soprattutto Giants, oltre alla partita con i Vikings.

La carriera di Wilson è già a un bivio?

Zach_Wilson

9/22 per 77 yards per quella che al di là dell’oceano definiscono “poor performance”. Definizione che sta addirittura stretta e che, in casa Jets , ha ufficialmente aperto un caso Wilson.

L’avevamo detto qualche settimana fa: “i dubbi su Wilson sono sempre lì” e dopo la sconfitta contro i Patriots sono tornati prepotenti. La situazione di Zach è delicata: è al secondo anno, la stagione in cui un rookie quarterback non ha più molte scuse e deve cominciare a far vedere qualcosa, a guidare la sua squadra. Il ruolino dice che Wilson è 5-3 quest’anno, ma la sua impronta su questo record non si è mai vista.

Gran parte del merito va alla difesa, con Sauce Gardner che si è preso la copertina, mentre in attacco New York ha spesso fatto affidamento sul gioco di corsa. Poi gli infortuni hanno privato la squadra di Breece Hall e costretto a fare aggiustamenti: ed ecco che proprio nel momento in cui doveva venir fuori, Wilson è crollato. La prova contro New England è stata disastrosa: lanci tecnicamente sbagliati, ricevitori non premiati, tracce non prese in considerazione, corse disperate.

La difesa di Belichick è una ragnatela, sia chiaro, ma Zach non è proprio mai stato in partita. La seconda stagione è quella chiave e mentre i Jets stanno crescendo, la sensazione è che Wilson non stia seguendo questa crescita, e anzi, che fino ad ora le prove dei suoi compagni abbiano coperto le sue mancanze. E mentre già fioccano i paragoni con JaMarcus Russell, pare che Saleh stia già considerando di panchinare il suo giovane QB. La sua carriera è già a un bivio?