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Up&Downs: cosa ci ha lasciato la week 8 di NFL

Alessandro Tarallo
Up&Downs: cosa ci ha lasciato la week 8 di NFLDAZN

Rubrica che ha già lasciato il segno: la settimana scorsa avevamo parlato di Brady e Rodgers, ancora in difficoltà, e delle due newyorkesi, entrambe sconfitte. Coincidenze?

Questo weekend gli spunti non sono mancati: gli Eagles proseguono la loro corsa imbattuti, i 49ers si sono aggiudicati la sfida contro i Rams e avanzano decisi anche Vikings e Cowboys.

NFL, San Francisco 49ers vs Los Angeles Rams, più di una rivalità

Fa tutto McCaffrey: i 49ers sono una contender?

È stato preso per dare una svolta e rendere definitivamente i 49ers una contender e alla seconda partita ci sentiamo già di dire che la mossa è stata azzeccata.

Il front office di San Francisco è convinto (a ragione) che siamo nella finestra buona e ha individuato in McCaffrey l’arma che mancava. Lui ci ha messo poco ad adattarsi all’attacco di Shanahan, che contro i Rams lo ha sfruttato in tutti i modi possibili: prima un TD pass (il secondo della carriera di McCaffrey), poi altre due segnature (su ricezione e corsa) per non farsi mancare nulla.

E ne ha beneficiato tutta la squadra: via il solito calo del terzo quarto, anzi, dopo l’intervallo i 49ers hanno preso il controllo della partita tenendo i Rams a 0 per quella che è l’ottava vittoria consecutiva in regular season di Shanahan contro McVay (che ha però vinto quando contava, nell’NFC Championship dello scorso anno).

Una performance che ha già cambiato la percezione sui 49ers e sulla NFC West, di cui San Francisco è ora favorita (record 4-4 ma 3-0 contro le rivali divisionali e 2-0 contro LA). Solo una settimana fa i Niners venivano travolta da Kansas City; oggi, invece, sembrano aver trovato in McCaffrey quello che mancava per diventare una contender.

E pensate a cosa potrà essere quest’attacco una volta recuperati Deebo Samuel e Kyle Juszczyk...

49ers @ Green Bay PackersGetty

Eagles flyin’high

San Francisco si avvia alla settimana di bye, dalla quale è appena tornata Philadelphia. Nulla è cambiato: gli Eagles continuano a volare alti, altissimi, unica squadra ancora imbattuta (7-0).

Contro gli Steelers c’era l’incognita psicologica, dopo due settimane di inattività ma con i riflettori puntati addosso, e invece Philadelphia ne è uscita con una prestazione a dir poco dominante.

Certo alla difesa di Pittsburgh mancava più di un pezzo, ma i numeri ci dicono di un attacco davvero difficile da difendere: per Jalen Hurts 4 TD, massimo in carriera, mentre per AJ Brown 156 yards in sole 6 ricezioni per 3 TD.

Un asse che funziona, che rende Philadelphia la squadra al momento più pericolosa della Lega e che pone un interrogativo: dove possono arrivare questi Eagles? Lo scopriremo con molta probabilità a gennaio. 

I playoff sembrano davvero vicini, visto anche il calendario favorevole, con Texans, Commanders e Colts nelle prossime tre.

Dark Horse Vikings?

Qui l’interrogativo lo poniamo subito: si sta parlando troppo poco dei Vikings? Anche per loro era la partita di rientro dal bye e i Cardinals un avversario tutt’altro che comodo.

Il 34-26 finale ha confermato quello che la stagione ci aveva detto finora: Minnesota non è spettacolare ma è solida quando conta.

Ovvero nel quarto periodo: la mancata trasformazione di Joseph ha tenuto il risultato in bilico fino all’ultimo, ed allora è stata la difesa a garantire la vittoria, con un intercetto e due sack su Murray.

Certo, tenere le partite in bilico è un rischio (quinta vittoria one-possession nelle ultime cinque), e ai Vikings sembra mancare qualcosa rispetto alle altre contender, ma intanto il record dice 6-1 (unica sconfitta contro gli Eagles) e con i Packers sempre più in difficoltà il primo posto nella NFC North sembra già nelle mani di Minnesota: a gennaio nessuno vorrà avere a che fare con i vichinghi. 

Anche solo per non vederli esultare così...

ONLY GERMANY NFL New Orleans Saints Minnesota Vikings Dalvin Cook 05012020imago images / ZUMA Wire

Josh Allen è il miglior quarterback della NFL?

Se non è il migliore, è il secondo. Più in basso non si può scendere.

E non serviva la vittoria contro i Packers e nel duello con Rodgers per dirlo, per quanto sia stata una dimostrazione di talento e leadership notevole.

Le capacità tecniche di Allen non sono mai state in discussione, ma quello che più impressiona è la gestione, il carattere: Josh ha letteralmente fatto impazzire la difesa di Green Bay, arrivata spesso a tanto così dal metterlo a terra prima di vedere volare via il pallone verso un ricevitore.

Josh Allen Buffalo Bills NFL 16012021Getty Images

Non solo, Allen sa correre, sa quando farlo e non ha paura di prendere colpi, di buttarsi nella mischia, di mostrarsi come un leader.

Contro i Packers, il quarterback di Buffalo è sembrato in controllo totale della partita, e gli perdoniamo anche i due intercetti del secondo tempo, il secondo dei quali in red zone, frutto di un eccesso di confidenza.

Il talento, il carattere e la leadership di Allen sono il manifesto della forza di questi Bills: tutti avvisati, Jets compresi, prossimi avversari.