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MotoGP

Cinque ragioni per non perdere il GP di Misano

Cinque ragioni per non perdere il GP di MisanoGetty
Sono strasicuro che sapete già quello che ci aspetta: un altro week-end memorabile! Io e Marco stiamo già scaldando la voce… e da venerdì fino a domenica siamo con voi!

Misano è il cuore della Terra dei Motori, Misano è il curvone da 280 km/h, Misano è la casa di Valentino Rossi e di tanti altri piloti. Misano è Misano, e questo fine settimana sarà spettacolo nello spettacolo!

Perché? Ve lo spiego subito!

1. Perché Pecco cerca il bis immediato

Vincitore meraviglioso ad Aragòn, Bagnaia parte con il morale alle stelle, con la classifica riaperta e con la consapevolezza di essere un vincente anche in MotoGP.  

L’anno scorso aveva dominato la gara fino alla caduta a pochi giri dal termine, e quella che allora era stata una delusione immensa oggi diventa una spinta ulteriore, perché Pecco sa che sulle curve del Marco Simoncelli lui e la sua Ducati possono fare la differenza su tutti, Quartararo compreso. Il Diablo è avvisato: per arginare la rimonta rossa servirà una Yamaha a postissimo, tutta la sua classe e la capacità di reggere la pressione (adesso è il momento di dimostrarla!).

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2. Per i grandi rientri: Dovizioso e Morbidelli

Ci siamo: da questo weekend è rivoluzione Yamaha!

Dopo diverse gare tappando i buchi, la formazione yamahista riprende forma e colore (tri-colore!), con l’approdo in squadra ufficiale di Franco Morbidelli e l’attesissimo ritorno di Andrea Dovizioso (ma che emozione sarà rivederlo in pista?!), al fianco di Valentino nel team Petronas.

Intreccio romantico, eh? Per Valentino sono le ultime cinque gare della carriera, mentre per Dovi questo finale di stagione è un nuovo inizio e servirà a preparare al meglio il 2022.

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Aspettative? Difficile dirlo. Franco ha saltato cinque gare, salirà per la prima volta sulla moto ufficiale (fin qui ha usato una Yamaha vecchiotta) e una volta in sella dovrà testare il suo ginocchio.

Per Dovi, invece, la Yamaha è completamente nuova – sì ok, l’ha guidata: 10 anni fa però –  e lo stop è stato di un anno intero: una vita, a questi livelli. E’ vero che si è sempre allenato e ha guidato l’Aprilia in diversi test, ma credo che partirà con un approccio cauto, per la situazione e per la sua indole: Andrea è “il metodico” per definizione e per crescere analizzerà ogni dettaglio di sé e della sua M1 (che poi è quella vecchiotta ex Morbidelli…). Bentornati ragazzi, e buon lavoro!

3. Perché l'Aprilia può tornare sul podio

Aleix Espargarò sta vivendo il momento più felice della sua carriera e, soprattutto, lo sta vivendo bene: è contentissimo ma minimamente appagato, e vuole sempre di più.  Ad Aragòn tra lui e il secondo podio ci si è messa la proverbiale solidità di Joan Mir, e allora ci riproverà immediatamente: sarebbe bellissimo riuscirsi in Italia!

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E sarebbe bello anche vedere Vinales a quel livello, ma al momento è poco realistico. Il debutto di Aragòn è stato una doccia fredda, ma tutto sommato prevedibile: puoi mettere un Grande Pilota su una Grande Moto (e questo è il caso di Maverick e della RS-GP), ma per creare una Grande Intesa servono chilometri. Qualcuno lo hanno macinato, e oltretutto a Misano hanno girato due giorni all’inizio del mese: non mi aspetto miracoli… ma un bel passo in avanti sì: dita incrociate!

4. Perché Bastianini è ufficialmente sbocciato! 

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Nella fase centrale della stagione Enea è passato attraverso una serie di sfighe (alcune abbastanza incredibili), ma ne è venuto fuori alla grande!

La gara di Aragòn è stata strepitosa: per il risultato (6°), per il modo in cui il risultato è arrivato (super rimonta piena di sorpassi!) e per la moto con cui il risultato è arrivato (Enea guida una Ducati di 2 anni fa). Metti tutto insieme e capisci che di talento ce n’è tanto; e siccome Misano è pista di casa anche per lui, occhio alla Bestia!

5. Perché Marquez è garanzia di spettaxolo 

E, naturalmente, occhio anche a Marc… che è l’unico punto “non-italiano” di questo elenco, ma è un punto sacrosanto, specie per quello che ha fatto cinque giorni fa.

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Ad Aragòn abbiamo rivisto il Fenomeno: il pilota che ci prova dovunque e comunque, che non regala un centimetro a nessuno e che per prendersi tutto è disposto a rischiare tantissimo. Farla breve: Marquez è ancora lui (ve l’avevamo detto!); adesso è fondamentale trovare continuità. Misano è un passaggio importante proprio per questo.

Vi ho convinto? Voglio pensare di sì! Perché sono un ottimista di natura e soprattutto perché sono strasicuro che sapete già quello che ci aspetta: un altro week-end memorabile!

Io & Marco stiamo già scaldando la voce… e da venerdì fino a domenica siamo con voi!

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