La faida Rossi-Marquez continua a far discutere. Polemiche riaccese inevitabilmente dopo le recenti dichiarazioni di Valentino, tornato sull’epilogo del Mondiale MotoGP 2015 con parole durissime. Brucia ancora la sconfitta contro il compagno Jorge Lorenzo, provocata, a suo dire, dall’intromissione di Marc. Ovvero colui che Valentino ha definito come il “pilota più sporco”. La pensa diversamente Ramon Forcada, ovvero l’ex capotecnico dello stesso Lorenzo in Yamaha. Lo spagnolo, 67 anni, infatti, considera proprio Rossi responsabile per quel finale avvelenato. Nel podcast Duralavita, ideato dallo stesso Lorenzo, Forcada va dritto al punto: “Rossi è stato un manipolatore, nel senso buono del termine, per tutta la sua carriera. Contro alcuni piloti è andata bene, contro altri meno bene. Ma alla fine è legale, non è vietato. Si può fare. Non si può dire nemmeno che abbia insultato Marquez”.
Eppure nel 2015 la situazione fu diversa: “Quella volta ha sottovalutato il suo avversario. Ha commesso un errore. Gli era sempre andata bene, ma con Marquez è stato diverso. Non lo ha avuto la giusta considerazione. Avrebbe dovuto renderselo alleato e non un nemico. Inoltre, in quel momento, Marc non aveva niente da perdere, era velocissimo e molto giovane. Valentino, invece, ha pensato bene di mettere il dito sulla piaga…”. Insomma un errore di valutazione fatale, secondo l’ex capotecnico di Lorenzo. Ma perché Rossi è tornato nuovamente all’attacco contro Marquez? Forcada prova a dare una sua interpretazione alle dichiarazioni del nove volte iridato nel podcast Mig Babol: “È impossibile capire cosa sta pensando di ottenere Valentino con queste parole. Non credo che servano a togliere pressione ai suoi piloti”. E aggiunge: “Forse è convinto che il nemico dei suoi allievi debba essere Marc: la ferita del 2015 è ancora nella sua mente e gli fa male. Magari crede che la guerra psicologica possa funzionare ancora”.
Fonte: Gazzetta.it