Error code: %{errorCode}

Motori

Furia Verstappen contro la Red Bull. Addio a fine anno?

Luigi Perna
Furia Verstappen contro la Red Bull. Addio a fine anno?N/A
Vettura in crisi e rapporti difficili. Il malumore del campione del mondo aumenta a ogni gara e la misura potrebbe essere colma
Il regno di Max Verstappen e della Red Bull è in pericolo. Ma la minaccia non viene solo dalla McLaren dei “gemelli terribili” Norris e Piastri o dalla Mercedes dell’arci-nemico Hamilton. C’è il rischio che il castello crolli dall’interno. Finché il campione del mondo vinceva con facilità, e la sua macchina dominava, sembrava tutto perfetto. Ma ora che i risultati non arrivano più, e la vettura è in crisi rispetto alle concorrenti, stanno tornando a emergere i tanti dissapori rimasti sotto traccia dall’inizio della stagione. La rabbia di Max durante il GP di Ungheria, contro il team e gli avversari, è stato lo sfogo di questa grande frustrazione. Un atto pubblico, in mondovisione, fatto apposta per manifestare all’esterno il proprio scontento.  L’incidente con Norris in Austria era stato il primo segnale di questo nervosismo. Ma Verstappen, che allora aveva sottolineato in modo ingeneroso l’errore della squadra nel pit stop, stavolta è andato ben oltre con messaggi alla radio che hanno fatto tremare le orecchie dell’ingegnere di pista Gianpiero Lambiase. L’olandese ha denigrato le strategie scelte da Hannah Schmitz, un pilastro del box, e si è lamentato delle decisioni dei commissari, in particolare sul contatto con Hamilton causato da una sua frenata a ruote bloccate. Non si era mai visto un conflitto così aperto fra Max e la Red Bull in nove anni di convivenza. È come se il pilota avesse voltato platealmente le spalle al team nel momento più difficile. E Verstappen era andato giù duro anche dopo la qualifica, quando ha picchiato il pugno sul volante: "Qui qualcuno deve svegliarsi se vogliamo vincere il titolo". Il giocattolo perfetto si è rotto.  La contrarietà di Verstappen è legata alla sfiducia nello sviluppo della macchina e nella gestione del gruppo da parte di Christian Horner, con cui il padre Jos è in guerra aperta da inizio anno dopo la vicenda delle accuse di comportamenti “inappropriati” mosse al team principal da una dipendente. La prima questione è apparsa evidente nelle ultime gare. La RB20 ha perso il proprio equilibrio “magico”. Non è bilanciata. Tanto che Max continua a lamentarsi del comportamento della vettura. "C’è tanto sottosterzo a centro curva e dietro è diventata incontrollabile. Abbiamo esagerato", si è lasciato scappare. In Ungheria, il passo delle McLaren è sembrato superiore in ogni condizione. Un campanello d’allarme da non sottovalutare, sebbene Verstappen sia ancora leader del Mondiale con 76 punti su Norris, grazie a sette vittorie conquistate in precedenza. La direzione data allo sviluppo dal direttore tecnico Pierre Waché non sta pagando. Tanto che i problemi sono rimasti gli stessi anche con il massiccio “pacchetto” di novità aerodinamiche portato all’Hungaroring. E forse a Milton Keynes stanno già rimpiangendo che Adrian Newey dall’anno prossimo sarà altrove. In quanto ai rapporti con Horner, sono rimasti finora di cordiale freddezza. Ma adesso che Verstappen non vince più, affiorano i dissapori. L’unico parafulmine è rimasto Helmut Marko, il pigmalione di Max, che infatti Horner ha fatto in modo di blindare (nonostante siano in aperto contrasto) per evitare di offrire al pilota e al suo entourage un ulteriore pretesto per cambiare squadra. Eppure la rottura sembra inevitabile. L’Ungheria ne è stata la prova.  L’atmosfera nel team è diventata irrespirabile e le prestazioni non lo soddisfano più. Perciò Verstappen potrebbe decidere di lasciare la Red Bull già a fine anno, se il contesto resterà lo stesso. Per evitarlo, rinviando i propositi al 2026, servirebbe una svolta positiva nel rendimento in pista della macchina. Di certo, Toto Wolff è pronto ad accoglierlo alla Mercedes al posto di Hamilton, facendogli ponti d’oro. Al momento non ci sono clausole di uscita nel contratto da poter sfruttare, ma se i Verstappen volessero forzare la situazione facendo leva sull’incompatibilità ambientale, sarebbe difficile per Horner obbligarli a restare