Ogni collezione – anche la più pregiata – ha il suo pezzo speciale, quello che si distingue dagli altri e che, da solo, alza il valore di tutti. La stagione MotoGP 2021, ieri, ha trovato la sua gemma.
Riviviamo insieme i 23 giri che tra 23 anni… racconteremo ai nostri nipotini!
Bagnaia vs Marquez, una battaglia storica ad Aragon
“It takes two to tango”, dicono gli appassionati di boxe in America; per ballare, bisogna essere in due.
In altre parole: ci vuole la battaglia. Ieri i due ballerini (o i due pugili, che rende meglio l’idea!) sono stati Pecco Bagnaia da Chivasso, Piemonte, e Marc Marquez da Cervera, Catalogna.
E battaglia è stata, nel senso più puro e più vero del termine. Un duello annunciato: Pecco in qualifica aveva frantumato il record assoluto della pista di Marc (che resisteva da 6 anni!), prendendosi una pole-position impressionante e candidandosi a Grande Favorito per la domenica.
Marquez, dal canto suo, aveva mostrato un passo di gara che lasciava pochi interrogativi sui suoi piani.
E quando in partenza Marc brucia Quartararo & Miller portandosi nella scia di Pecco diventa tutto chiaro: Marc Marquez, nonostante la spalla ancora malconcia, è ad Aragòn per vincere.
Pecco e Marc: semplicemente grazie!
Venti giri a un ritmo pazzesco, insostenibile per tutti gli altri.
Venti giri di livello stellare, disegnando traiettorie perfette a velocità folli, senza mai sbagliare nulla.
Venti giri di guerra fredda. Di tensione. Di nervi a fior di pelle. Pecco sempre davanti & Marquez attaccato, a mettergli pressione, a fargli capire, attraverso il suono del motore, che il Re è ancora lui.
E poi, tre giri per scrivere la storia.
Pecco deve vincere: è il giorno della sua tesi di laurea, è uno studente brillante che però per mille ragioni diverse sta rischiando di andare fuori corso, e non se lo può permettere.
Marc, invece, potrebbe anche accontentarsi: così dice la logica, perché viene da due cadute di fila e un secondo posto andrebbe comunque benissimo; per far contenti i tifosi, per mettere a tacere i detrattori, per rasserenare l’ambiente Honda. Ma non può andare bene per lui. Che è il pilota più estremo di tutti, corre solo per vincere e per farlo è disposto a rischiare tutto.
E allora ci prova. Dappertutto. Letteralmente.
Entra alla curva 5, ma va leggermente largo, e Pecco è bravissimo a rimettersi davanti.
Ritenta, a sorpresa, nel cambio di direzione tra la 14 e la 15, ma Pecco lo incrocia ancora e torna al comando.
Due giri alla fine, e Marc ritenta negli stessi identici punti, ancora più deciso, ma Pecco replica esattamente come prima, perchè è tanto ardente nel cuore quanto glaciale nella testa, e nel corpo a corpo millimetrico sulla sua Ducati da 250 cavalli ragiona con la lucidità di un contabile seduto alla scrivania.
Ultimo giro: Marquez si ributta dentro alla prima curva, Pecco è miscela straordinaria di orgoglio e intelligenza, e ripassa subito. Ma non è ancora finita, perché l’estro di Marquez lo porta a inventarsi un ultimo, disperato, tentativo alla frenata per la curva 12, mollando i freni e giocandosi il tutto per tutto. Ma finendo larghissimo.
A quel punto, per Pecco, è fatta.
Taglia il traguardo poco dopo, e in quel preciso momento cambia tutto.
Per lui, che da “quello bravo a cui però ne va sempre una storta” diventa “quello che ha battuto il Fenomeno con una gara da Campione”, e forse anche per il campionato.
Perché guadagna parecchi punti su Quartararo (solo 8°) e perché la prima vittoria, a livello mentale, è un trampolino di lancio che, nella testa del pilota, fa la differenza.
Certo, il vantaggio del Diablo è ancora consistente e la gara di ieri è stata condizionata da un problema preciso (zero grip al posteriore), però adesso il leader del mondiale sa di avere un inseguitore in forma straordinaria, capacissimo di vincere… e padrone di casa la prossima settimana!
….e adesso, Misano di fuoco!
Ma… avete idea di che cosa sarà Misano tra pochi giorni?!
Torna Dovizioso (in Yamaha Petronas!), torna Morbidelli (in Yamaha ufficiale!)… e Pecco cercherà il bis immediato!
Lo scorso anno aveva dominato fino alla caduta a pochi giri dalla fine, dimostrando di interpretare alla perfezione le nostre, meravigliose, curve romagnole. E allora Quartararo potrebbe essere costretto a difendersi.
E non solo dal Pecco-Attack e da quel mastino di Marc: c’è Espargarò, in forma straordinaria dalla sua Aprilia, c’è Jack Miller che vuole tornare a vincere e c’è Joan Mir, che ieri chiuso 3° (altra gara solidissima!) e che l’anno scorso era salito sul podio grazie ad un sorpasso magnifico su Valentino Rossi all’ultimo giro.
Già, Valentino.
Aragòn è stata la tappa peggiore della sua stagione – penultimo in prova, penultimo al traguardo –, ma fortunatamente si può subito voltare pagina e ripartire da casa. Il calore del pubblico sarà commovente (anche perché è la sua penultima Misano), e lo spingerà a dare tutto quello che ha. Con la speranza che sia sufficiente per la Misano che merita.
Sarà un appuntamento magico, io & Marco stiamo tenendo la voce calda… e allora vi aspettiamo a partire da venerdì!