Lewis Hamilton non è il tipo di persona che nasconde le proprie difficoltà. In tanti anni di F1, il sette volte iridato ha rivelato alcune delle proprie debolezze: il rapporto inizialmente problematico col padre Anthony, i dubbi sul proprio valore e le conseguenze psicologiche dopo la controversa sconfitta nel 2021. Ora, in un’intervista al giornale britannico Sunday Times, l’alfiere Mercedes, in Ferrari dal 2025, ha confessato di aver fatto i conti con un altro ostacolo durante la sua vita: la depressione. Hamilton ammette di essersi sentito particolarmente fragile durante l’adolescenza e le stagioni di avvicinamento alla F1: “Per tutta la mia vita ho fatto i conti con la mia salute mentale. Ho sofferto di depressione già in un'età molto precoce, quando avevo qualcosa come 13 anni. Penso che fosse dettata dalla pressione delle corse e dai problemi a scuola, come il bullismo”. Un disagio acuito dalla difficoltà di trovare qualcuno adatto ad ascoltarlo: "Non c’era nessuno con cui parlarne”.
Nemmeno l’incontro con una psicologa lo aveva aiutato a gestire bene questa fase, anche se Lewis ammette: “Non era stato molto utile, ma mi piacerebbe riprovarci oggi". Durante la pandemia, Hamilton ha impostato una nuova routine: sveglia intorno alle 5 e corsa per una decina di chilometri, riflettendo su di sé: “L’ho trovato un modo davvero fantastico per entrare in contatto con me stesso, con i miei sentimenti interiori e capire cosa posso fare”. Al momento il britannico resta concentrato sulla F1: “Non sarei in grado rendere al massimo se avessi figli. Ci sarà un tempo per questo e non vedo l'ora che arrivi. Ma adesso c’è un lavoro da fare”. E quel lavoro si chiamerà Ferrari dal 2025: “Sono in ottima forma, fisicamente e mentalmente. I miei tempi di reazione risultano ancora più veloci rispetto ai ragazzi più giovani e penso di essere un pilota migliore di quando avevo 22 anni”. Messaggio forte e chiaro.
Fonte: Gazzetta.it