È auspicabile che il contatto con caduta fra Pecco Bagnaia e Marc Marquez nel GP del Portogallo resti un'eccezione. Ma il duello fra i due piloti, anche molto ruvido, si ripeterà e sarà il leitmotiv della MotoGP 2024. Un fatto positivo per il campionato e per il motociclismo che da sempre vive sui grandi duelli, in particolare sulle rivalità fra piloti in sella a mezzi della stessa Casa. Visto il valore e il carattere dei due contendenti non sarà facile per Ducati tenere in mano la situazione, potenzialmente una patata davvero bollente. In MotoGP il quadro è cambiato dal 2022 e dal 2023: la Ducati resta la moto da battere, la più competitiva, ma gli avversari, intanto Aprilia e Ktm, hanno ridotto il gap. Il campionato non è più solo una questione Ducati, con una regia centralizzata valevole per tutti, ufficiali e non. Lo dimostrano, oltre ai risultati, i tempi sul giro del GP del Portogallo, dove Jorge Martin ed Enea Bastianini fanno gli ultimi due giri sull’1’39", ma il rookie Pedro Acosta su Ktm segna il suo giro veloce al penultimo passaggio: 1’38"824. Per dire che la situazione è in movimento e la partita è aperta, non è più solo in mano alla Ducati che, a parte le GP24, ha solo la GP23 di Marc Marquez competitiva, nella lotta per la top five. Al giro 22, quello che ha preceduto il contatto fra Marquez e Bagnaia, Martin ha fatto 1’38.865, Vinales (+0.620) 1’38.931; Bastianini (+0.945) 1’38.703; Acosta (+4.521) 1’38.824; Bagnaia (+6.468) 1’39.525; Marquez (+6.628) 1’39.532. Tempi che parlano da soli.
A questo punto la domanda è: Marc Marquez è per Ducati una risorsa o una "bega"? Quando, di fronte all’ingresso dell'8 volte iridato in Ducati con il Team Gresini, a Borgo Panigale si diceva che sarebbe stato un “problema da gestire” ecco, già sin dalla seconda gara di questo mondiale tutt’altro che semplice e scontato, il problema è già qui. Potrà essere questo l’elemento importante, se non decisivo, del campionato in corso. Bagnaia, oltre agli avversari in sella a moto di altre Case, deve difendersi su più fronti interni: dal compagno di squadra Bastianini, a Martin, a Marquez. Ognuno di questi tre piloti ha i mezzi e le motivazioni per dare l’assalto al casco iridato di Pecco. In particolare è il fuoriclasse di Cervera che non ha niente da perdere: quel che è accaduto già nelle prime due corse è l’anticipazione di quel che accadrà poi, a cominciare dal prossimo round in America, ad Austin, dove Marc ha già vinto sette volte con la Honda. Al di là delle dichiarazioni misurate, Marquez è passato alla Ducati – poco importa a lui se, per ora, non dispone del modello 2024 - per tornare subito protagonista, battersi per la vittoria di gare e campionato. Non corre per una stagione di transizione. Quanto fatto da Bagnaia in Portogallo, sia nella Sprint Race di sabato che nella gara di domenica, sono segnali negativi, da non sottovalutare: sono comunque errori che intanto costano a Pecco un meno 23 punti da Martin e lo scivolamento in quarta posizione in classifica generale. Caso mai si tratta di capire meglio, quanto di questi errori siano la conseguenza di una moto in Portogallo non al 100% o di un pilota apparso meno freddo, meno deciso, meno sicuro. Nella bagarre, specie con un pilota coriaceo come Marquez, quando si vuol giocare duro bisogna poi giocare duro per davvero, con quella cattiveria agonistica che Pecco non ha avuto. Acqua passata.
Resta il tema della gestione dei suoi piloti. In questo quadro Ducati non può pensare a dare “ordini di scuderia”: favorire uno o l’altro dei suoi piloti, ufficiali e non. Non è possibile. Non oggi. Per cui, come ieri in Portogallo, a Borgo Panigale non resta che fare buon viso a cattiva sorte, “accontentandosi” di fare primo e secondo con Martin e Bastianini. A freddo, fra zero punti e i punti per un quarto posto è facile scegliere. Altro è decidere il che fare, in pista, in lotta con un avversario che si chiama Marc Marquez. Se non ci fosse stato Marc in bagarre, Pecco avrebbe avuto la stessa dura reazione? Comunque, musi lunghi nel Team Gresini e nella squadra della Rossa dove non c’è solo da gestire il Team satellite con Marc Marquez ma c’è anche l’ombra lunga di un Bastianini tornato al top. Intanto Claudio Domenicali ha tirato le orecchie a Bagnaia e a Marquez: “Quando succedono cose come questa tra Pecco e Marc ci rimaniamo tutti un po’ male – ha dichiarato l’a.d Ducati ai microfoni di Sky Sport MotoGP – ma le gare sono queste. Sono due grandissimi campioni e nessuno dei due voleva mollare. A seconda di come la guardi, tendi a dare ragione a uno o all’altro. Forse due piloti con la loro esperienza potevano stare un po’ più attenti ma nessuno dei due voleva mollare e quindi, anche se per un 5° posto, se la sono giocata. Hanno rischiato tutti e due: Marc rientrando più velocemente e Pecco cercando di mantenere la posizione. Si sono toccati piano, però con quell’inclinazione è andata così. Sono due grandi professionisti, li capisco, ma non li giustifico del tutto“. Come si dice, uomo avvisato, mezzo salvato.
Fonte: Gazzetta.it