Nonostante la recente scivolata nel GP di Thailandia, Marc Marquez ha più di un motivo per sorridere. Nel Mondiale MotoGP 2024, il pilota Gresini vanta tre trionfi e altri sei piazzamenti sul podio, oltre a una Sprint vinta. Inoltre, a due GP dal termine, è anche in lotta per il terzo posto iridato con Enea Bastianini. Sono i numeri della “seconda giovinezza”, citando le parole scelte dallo stesso Marquez durante l’intervista al quotidiano spagnolo Mundo Deportivo per descrivere il periodo seguente la crisi in Honda, quando il ritiro sembrava davvero un’ipotesi concreta. Dodici mesi fa, lo spagnolo viveva la separazione dal team Hrc, la sua famiglia per 11 stagioni. Un addio che seguiva quello con lo storico manager Emilio Alzamora.
Marc ricorda: “A un certo punto ho iniziato a vedere la vita in un modo diverso, specialmente sotto l’aspetto privato. A volte bisogna prendere decisioni difficili per il proprio benessere”. Tra le scelte drastiche rientrava dunque anche il cambio di team, passando alla formazione fondata da Fausto Gresini: “Ho rinunciato a tante cose per allungarmi la carriera. La priorità era avvertire di nuovo il brivido di lottare ogni fine settimana, sentirsi di nuovo competitivi”. Ecco perché il primo test con la Ducati è stato speciale: “Ho provato un senso di pace, avevo risposto a tanti dubbi”. Ovviamente da un otto volte iridato ci si aspetta il massimo, ovvero la lotta per un nuovo Mondiale. Ma Marc frena: “Non considero la vittoria del titolo un successo o un fallimento. Per me il successo è già stato raggiunto”. Nella mente di Marquez sono ancora vivi i ricordi dei quattro interventi all’omero destro, fratturato a Jerez nel 2020. Un calvario lungo tre anni. Ecco perché, secondo lo spagnolo, le prospettive sono cambiate: “Sto vivendo una seconda giovinezza dopo che la mia carriera sembrava già finita. E invece eccomi, sono ritornato. Il titolo sarebbe la ciliegina sulla torta, ma vedremo se potrà essere raggiunto”. Sempre a proposito di trionfi iridati, Marquez non è il re della MotoGP dal 2019. Forse la sua miglior stagione, dato che siglò il record di punti e non scese mai sotto il secondo posto nei GP conclusi (18 su 19). Marc analizza le differenze principali: “All’epoca avevo più fiducia, ero anche fisicamente in condizioni migliori. Ma ero anche meno maturo”. Cosa manca dunque per vincere il titolo? Lo spagnolo ha le idee chiare: “Non sono ancora in grado di lottare per la vittoria in tutte le gare. È vero, sono sempre stato costantemente tra i primi quattro, che è quello che cercavo a inizio anno, ma a volte sono finito troppo indietro rispetto al primo. È lì che devo migliorare”. L’obiettivo del 2025 da pilota Ducati factory.
Fonte: Gazzetta.it