È Jorge Martin il campione del mondo MotoGP 2024. Il titolo arriva dopo il GP della Solidarietà a Barcellona, chiuso in terza posizione, preceduto da Francesco Bagnaia e Marc Marquez. Un Mondiale storico perché trionfa per la prima volta il pilota di un team indipendente, ovvero la formazione Prima Pramac Ducati. Insomma il modo migliore per rompere il ghiaccio, come fatto in occasione dei festeggiamenti, quando Martin ha mimato lo sparo che ha fratturato i cristalli intorno al casco dorato. Al termine del Gran Premio, Jorge ha commentato la sua prova visibilmente commosso: “Non so cosa dire, è fantastico. Sono scioccato. Questo titolo è per la mia gente, la mia famiglia”. Poi ammette: “Ho iniziato a piangere negli ultimi giri. È stato un percorso lungo, ho fatto i conti con tanti infortuni, ma ce l’ho fatta”. Infine un commento: “Ci siamo tolti la pressione. Ora godiamoci il momento”. Martin prosegue la sua analisi ai microfoni Sky: “Non volevo guardare i giri che mancavano. Ho scelto Marquez come riferimento. A 8 o 9 tornate dal termine ho rivisto la mia vita. Ho pensato ai sacrifici di mio padre, ai pranzi fatti da mia madre, alla mia fidanzata. Grazie al lavoro mentale, mi sono concentrato ancora perché il lavoro non era finito”.
Poi rivela: “Avrei voluto far passare Aleix Espargaro per lasciargli il podio all’ultima gara, ma è arrivato Alex Marquez e sono tornato a spingere. Ringrazio tutta la squadra, la Ducati. Mi hanno lasciato lottare contro Pecco. Hanno sempre avuto fiducia in me”. Il pilota Pramac Ducati ha mostrato una maturità notevole. Merito di un lavoro intenso su di sé: “Ho imparato a vivere il presente, imparando dal passato, ma senza rimuginare. Se impari, non ripeti lo stesso errore. Al termine della scorsa stagione avevo voglia di rifarmi, dedicando tutto alla mia gente e questo mi ha motivato”. Un ulteriore stimolo per realizzare la promessa fatta a Paolo Campinoti dopo aver visto sfumare la promozione nel team ufficiale Ducati 2023. Il patron Pramac rivela che quella volta Jorge gli aveva detto di voler fare la storia con la formazione satellite. Sogno realizzato e ora sguardo al futuro. Un domani con il numero 1 visibile sulla Aprilia? Jorge prende tempo: “È presto, ci penseremo più avanti”.
Fonte: Gazzetta.it