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MotoGP, Martin ha "gestito" la vittoria in Indonesia: segnale di forza decisivo per il Mondiale?

Massimo Falcioni
MotoGP, Martin ha "gestito" la vittoria in Indonesia: segnale di forza decisivo per il Mondiale?N/A
Lo spagnolo è in crescita. Bagnaia e Bastianini sono ancora in corsa ma nelle ultime cinque gare dovranno fare gli straordinari

A cinque round dal termine di questo mondiale-show il trionfatore MotoGP di Indonesia Jorge Martin vola verso il GP del Giappone in programma il prossimo week end con 21 punti di vantaggio su Pecco Bagnaia. Senza l’errore nella Sprint race il madrileno avrebbe concluso il weekend con un tris, pole position/sprint race/gara, che la dice lunga sull’aria che tira. In questa fase finale del campionato, a partire dalle due tappe di Misano, Martin è in forte crescita. Ciò grazie anche al supporto e alle “lezioni” di Daniele Romagnoli, il suo capotecnico, con il quale Jorge ha creato un forte sodalizio, caratterizzato da fiducia e stima reciproca. In questa fase del campionato, la indiscussa competitività del team Pramac, consiste principalmente nel fare funzionare le gomme da subito trovando la performance ottimale, senza la necessità dei tempi di “ adattamento”.  17 giro: Morbidelli 1’31”850; Bezzecchi 1’31”744; Bagnaia 1’31”487.  18 giro: 21: 1’31”184; 72: 1’31”137; 1: 1’31”162.  19 giro: 21: 1’31”498; 72: 1’31”520: 1: 1’31”426.  20 giro: 21: 1’31”176; 72: 1’31”113; 1: 1’31”102.  22 giro: 21: 1’31”282; 1: 1’31”075: 72: 1’31”505 (ha fatto un lungo).  23 giro: 1: 1’31”108; 21: 1’31”554; 72: 1’31”357.  24 giro: 1: 1’30”779; 21: 1’31”353; 72: 1’31”331.

Quanto agli avversari, anche nel GP di Indonesia Bagnaia e pure Bastianini sono stati più performanti nell’ultima parte di gara, quando la pista, anche per sue caratteristiche intrinseche, è risultata, per loro, “gommata” a dovere. Nella logica positiva che fa vedere il bicchiere mezzo pieno, Bagnaia esce da Mandalika soddisfatto avendo recuperato su Martin 3 punti, grazie all’errore madornale di Jorge nella gara sprint di sabato. Tuttavia il number one della Rossa, nella corsa di domenica ci ha messo una pezza non avendo il mordente per salire sul secondo gradino del podio, tanto meno per raggiungere e superare Martin. Questa l’analisi tecnica di Bagnaia: “La GP 24 è estremamente competitiva ma ci mette un paio di giri in più a scaldare le gomme dietro, anche rispetto alla GP23 che ha più trazione e si fa fatica a stargli dietro. Però se sei davanti compensi, se sei dietro diventa più complicato".  C’è anche chi ha visto il terzo posto finale di Bagnaia frutto della “comprensione” di Franco Morbidelli e di Marco Bezzecchi che avrebbero favorito il sorpasso di Pecco. Sia Morbidelli che Bezzecchi avevano problemi con la gomma anteriore morbida, usata solo da loro due e da Di Giannantonio. I tempi sul giro, dal 17esimo al 23esimo passaggio (da quando i tre piloti erano praticamente insieme) dimostrano l’infondatezza di tale ipotesi. In altre parole, Bagnaia ne aveva di più: era più veloce.

Resta il fatto che da qui alla fine del campionato, Bagnaia, fin ora con l’handicap di 7 zeri, dovrà recuperare una media di almeno 5 punti a gara o questo mondiale sarà di Martin. Sono sempre loro due, Martin (366 punti) e Bagnaia (345 punti), i due favoriti anche se Bastianini (a – 75 da Martin) e Marc Marquez (a -78 dalla vetta) restano della partita, almeno sul piano dei numeri. Tornando a Mandalika, non si può non rilevare che Martin ha fatto segnare “solo” il quinto giro più veloce (1’30.729). Ciò conferma che Jorge, in testa per tutta la gara, ha corso amministrando il suo margine, con +1.404 sul secondo straordinario Pedro Acosta e +5.595 sul terzo Bagnaia. Questi i giri veloci dei primi dieci: 1. Bastianini 1’30”539 (20° giro); 2. Bagnaia 1’30”542 (11° giro); 3. Acosta 1’30”697 (11° giro); 4. Bezzecchi 1’30”697 (14° giro); 5. Martin 1’30”729 (14° giro); 6. Morbidelli 1’30”790 (10° giro); 7. M.Marquez 1’30”809 (10° giro); 8. Quartararo 1’30”816 (20° giro); 9. Vinales 1’30”940 (10° giro); 10. Zarco 1’31”020 (17° giro).

Fonte: Gazzetta.it