A pochi minuti dal via del GP di Monaco, con la Ferrari in pole position e un pilota monegasco al volante, il team principal Fred Vasseur, di sicuro per stemperare un po’ la tensione che montava, ha usato le classiche parole dell’esperto uomo di sport alla domanda su quanto sarebbe valsa questa vittoria: “Vogliamo vincere, certo, ma i punti in palio sono sempre gli stessi. Probabilmente per Charles significa qualcosa di più”. L’impressione (e anche Vasseur lo sa bene eccome) è che invece il trionfo di Montecarlo abbia un valore che va ben oltre i 25 punti. Charles Leclerc ha conquistato una vittoria che vale il triplo. Vediamo perché. La vittoria vale innanzitutto per lo stesso Leclerc. Essere un Predestinato che arriva alla Ferrari poco più che ventenne e ha subito l’occasione di vincere a Montecarlo deve essere inebriante. Ma la storia, almeno fino a ieri, per il talento del Cavallino non era stata una cavalcata leggendaria. Charles ha avuto due occasioni in pole position a casa sua, poi in gara è andato tutto storto e al sesto anno di Ferrari il bilancio di 5 vittorie e 23 pole aveva un retrogusto non del tutto dolce.
La fiducia nei suoi confronti non è mai mancata, alla vigilia di questo campionato ha firmato un pluriennale che gli ha dato lo status di pilota del futuro di Maranello, ma contemporaneamente la Ferrari ha scaricato Carlos Sainz e ha annunciato un mostro sacro come Lewis Hamilton, che dal 2025 farà sicuramente valere il suo “rango”, anche solo con gli sguardi. A questo quadro si aggiunga un inizio di 2024 in cui Leclerc ha sofferto pure in qualifica, il suo territorio di caccia preferito, e visto vincere in Australia il compagno di squadra “scaricato” e appena reduce da un intervento di appendicite. Nel cielo di Charles i pensieri cupi iniziavano a volteggiare come nuvoloni. Da ieri ha invece spazzato via tutto, ha ritrovato l’equilibrio, festeggiato davanti al Principe Alberto, alla famiglia, agli amici, al team. In faccia ai pensieri cupi. Forse è un nuovo inizio, sicuramente più leggero, come dopo ogni importante tappa della vita a lungo inseguita e finalmente raggiunta.
La vittoria vale tantissimo anche per la Ferrari, per dare ancora più credibilità e forza al progetto avviato con Fred Vasseur e fiducia a tutta la squadra. La vittoria di Montecarlo vale 25 punti, ma in questi mesi abbiamo spesso sottolineato come rispetto alla Red Bull, uno degli elementi mancanti fosse la sicurezza nella gestione complessiva di un intero weekend di gara. Tutti hanno visto quanto Leclerc sia stato veloce nelle libere di venerdì e nelle qualifiche di sabato. Ma la Ferrari aveva bisogno del weekend perfetto, dimostrare sicurezza anche e soprattutto la domenica, quando in altre occasioni era mancata e aveva dimostrato di essere meno brillante rispetto alla Red Bull. Ebbene, i 78 giri di gara, con doppia partenza per l’incidente di Perez con le Haas, verranno ricordati come una passerella di bravura. Di Leclerc, che ha guidato secondo le precise indicazioni del muretto. Del team, che ha messo in pista una macchina ben preparata per lottare per la pole (che qui vale mezza gara e forse di più) e poi gestito il consumo delle gomme durante il GP. E così Fred Vasseur è alla terza vittoria della sua gestione, la seconda del 2024 in 8 gare, le scelte interne danno il senso di un lavoro che dà i primi frutti, nuovi tecnici sono stati ingaggiati, il progetto prende forza e c’è un Adrian Newey da ingaggiare e introdurre per il salto di qualità definitivo.
E infine non si può negare che questa vittoria valga tantissimo anche per il campionato. A scanso di equivoci, il favorito non è cambiato dopo ieri, Max Verstappen e la Red Bull hanno il pallino in mano. E però le ultime tre gare hanno raccontato un film differente dalla solita narrazione del Max tritasassi. Cos’è cambiato? Innanzitutto McLaren e Ferrari hanno massicciamente aggiornato le loro monoposto e gli effetti del regolamento congelato iniziano a essere ben sfruttati anche da chi insegue, non solo da chi azzecca il progetto migliore. Tanto per dire, dal 2014 a oggi, parlando dell’era delle F1 turbo-ibride, solo il 2020, l’anomalo anno del Covid e il 2017, avevano visto 4 vincitori diversi nelle prime 8 gare della stagione. A Miami si è imposto Lando Norris, a Imola Verstappen ha segnato pole e vittoria, ma ha dovuto guardarsi le spalle per tutta la gara. A Montecarlo in prima fila e sul podio sono saliti Charles Leclerc e Oscar Piastri, un uno-due che non è sicuramente dispiaciuto a Liberty Media e ai fan che vedono ora una classifica con Leclerc a 31 punti da Verstappen dopo il primo terzo di stagione. La prossima gara in Canada si annuncia dunque molto curiosa, anche solo per capire se davvero le passeggiate di Verstappen e della Red Bull siano davvero mutate di aspetto. Magari con una Ferrari in grado di stare lì vicina, pronta a cogliere altre opportunità.
Fonte: Gazzetta.it