Nel giorno della scintillante doppietta Mercedes con George Russell davanti a Lewis Hamilton, Max Verstappen è riuscito a prendersi ugualmente la passerella di Las Vegas: grazie al 5° posto dietro alle Ferrari di Carlos Sainz e Charles Leclerc, si è laureato campione del mondo per la quarta volta consecutiva. Ha eguagliato l’impresa che Sebastian Vettel con la Red Bull riuscì a compiere tra il 2010 e il 2013, è entrato in un ristrettissimo club che comprende anche Juan Manuel Fangio, Michael Schumacher e Lewis Hamilton, gli altri piloti capaci di fare poker di titoli consecutivi. È sempre più nella storia di questo sport con merito, perché dei 4 titoli vinti, questo è quello che più ha dovuto costruire personalmente, affrontando anche momenti di inferiorità della sua RB20. Il primo Mondiale del 2021 arrivò dopo un duello mostruosamente tirato con Lewis Hamilton all’ultima gara. Ma quell’anno Max aveva una macchina decisamente forte, dall’inizio alla fine della stagione. Nel 2022 e nel 2023 ha passeggiato. Quest’anno, invece, dopo aver dominato nelle prime 10 gare con 7 vittorie, ha poi dovuto fronteggiare il prepotente ritorno di Mercedes e soprattutto McLaren e Ferrari, al punto che si è persino dubitato che potesse farcela a tagliare il traguardo da re. Invece Max dato vita a uno show di gestione, non ha sprecato alcuna occasione per fare tanti punti in ogni gara, ben 141 tra l’Austria e il Brasile, la gara in cui con la pista bagnata ha rifilato l’ultima mazzata a Lando Norris, vincendo come faceva Ayrton Senna per guadagnarsi il match point di Las Vegas. Match point che naturalmente non ha sprecato, chiudendo davanti alle McLaren di Lando e Piastri. C’è chi dice che l’anno prossimo la Red Bull non sarà così forte, che i rivali gli salteranno addosso. Forse è così. Ma Max è il pilota più veloce, completo, preparato e corazzato contro le difficoltà: se la prima Red Bull del dopo Adrian Newey sarà al livello delle migliori, il logico favorito per il titolo sarà ancora lui. O comunque saprà come far soffrire chi vorrà detronizzarlo. L’altro risultato importante di giornata è il terzo/quarto posto delle Ferrari di Carlos Sainz e Charles Leclerc, che hanno portato il Cavallino a -24 punti dalla McLaren nel Mondiale costruttori: in Qatar ci si aspetta un’altra bella battaglia con Woking per il titolo marche, davvero ambito e combattuto in questa stagione. In questo weekend nessuno si aspettava una Mercedes così forte e dominante, la dimostrazione che questo regolamento sta davvero regalando valori rimescolati e possibili sorprese a ogni gara, come spesso ripete il team principal di Maranello, Fred Vasseur. In casa Ferrari il terzo posto di Sainz davanti a Leclerc ha confermato lo straordinario lavoro dello spagnolo che lascerà Maranello a testa altissima. Charles, in un team radio, ha espresso la sua rabbia per il sorpasso subito dallo spagnolo dopo il secondo pit stop, parlando di mancanza di rispetto nei suoi confronti, convinto di poter ancora attaccare Norris per il 2° posto piloti. A Vasseur il compito di gestire la rabbia del monegasco. Che al via è stato bravissimo a portarsi in seconda posizione e attaccare Russell, sforzo però pagato col crollo delle gomme. Grande protagonista di questa gara è stato anche Lewis Hamilton, capace di risalire dal 10° posto (criticatissimo) delle qualifiche, fino al 2° posto, con tentativo di furiosa rimonta nei confronti di Russell, bravissimo invece tra prove e gara a non commettere alcuna sbavatura. GP non buono per la McLaren, con Piastri anche penalizzato per falsa partenza. Però, anche grazie a Russell e Hamilton, i danni in classifica costruttori sono stati limitati. E tra sette giorni in Qatar, penultima prova del Mondiale, saranno le vetture papaya ad avere il match point per vincere il titolo marche. La Ferrari non lo vince dal 2008, la McLaren lo manca addirittura dal 1998: per una delle due, sarà una vittoria dal peso tecnico e psicologico gigantesco.
Fonte: Gazzetta.it