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Team e piloti MotoGP 2022: l’elenco ufficiale

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Team e piloti MotoGP 2022: l’elenco ufficialeGetty Images

La MotoGP 2022 ha un sapore diverso perché è la prima edizione del Motomondiale, dal 1995, senza Valentino Rossi. Tanti i piloti talentuosi che si danno battaglia per portare a casa il titolo iridato.

Valentino Rossi dice addio alla MotoGP

Titolo che attualmente detiene Fabio Quartararo: il 24 ottobre 2021 ha vinto il suo primo MotoGP, diventando il primo pilota francese a laurearsi campione in classe regina.

EsparagaroBastianini, Bagnaia  e gli altri provano a insidiare la leadership di "El Diablo". Sei costruttori, 12 squadre e 24 piloti si sfidano nella stagione 2022.

I piloti protagonisti del MotoGP 2022

Riflettori puntati su Quartararo deciso a prendersi il titolo anche in questa stagione. Seguono Espargaro e Bastianini, ma attenzione a Bagnaia e Marquez.

Aprilia Racing

  • #12 Maverick Vinales
  • #41 Aleix Espargaro

Ducati Lenovo Team

  • #43 Jack Miller
  • #63 Francesco Bagnaia

Gresini Racing MotoGP Ducati

  • #23 Enea Bastianini
  • #49 Fabio Di Giannantonio

Mooney VR46 Racing Team Ducati

  • #10 Luca Marini
  • #72 Marco Bezzecchi

Pramac Racing Ducati

  • #5 Johann Zarco
  • #89 Jorge Martin

LCR Honda

  • #30 Takaaki Nakagami
  • #73 Alex Marquez

Repsol Honda Team

  • #44 Pol Espargaro
  • #93 Marc Marquez

Red Bull KTM Factory Racing

  • #33 Brad Binder
  • #88 Miguel Oliveira

Tech3 KTM Factory Racing

  • #25 Raul Fernandez
  • #87 Remy Gardner

Team Suzuki Ecstar

  • #36 Joan Mir
  • #42 Alex Rins

Monster Energy Yamaha MotoGP

  • #20 Fabio Quartararo
  • #21 Franco Morbidelli

WithU Yamaha RNF MotoGP Team

  • #04 Andrea Dovizioso
  • #40 Darryn Binder

MotoGP 2022: i Costruttori

Due nuovi team si uniscono al gruppo: la VR46 Racing di Valentino Rossi, che schiera le moto Ducati, e RNF Racing Yamaha, rinominato così dopo che Petronas SRT si è ritirato dalle gare del Gran Premio lo scorso anno.

I successi di Yamaha

Nel 1999 la scuderia giapponese fonda il team ufficiale Yamaha Racing spostando la sede della divisione in Italia e la direzione della squadra passa a Davide Brivio.

Fino al 2002 i piloti Yamaha sono Max Biaggi e Carlos Checa: i due assieme riescono ad ottenere tre titoli costruttori, senza però riuscire a vincere la classifica piloti.

L'era Valentino Rossi

Nel 2004 arriva Valentino Rossi e la storia della scuderia giapponese, e della MotoGP, cambia radicalmente. In sella alla Yamaha M1 il pilota italiano riporta la scuderia alla vittoria dopo più di 20 anni. Rossi vince anche l’anno successivo e, dopo un secondo e terzo posto generale, riesce a imporsi anche nel mondiale del 2008.

Con il successo del 2008 la Yamaha raggiunge i 37 titoli mondiali costruttori conquistati, riuscendo a superare nella classifica all-time la storica MV Agusta e piazzandosi al secondo posto, alle spalle solamente della Honda Racing. 

Valentino Rossi MotoGP YamahaGetty

Nel 2010, al termine del Gran Premio della Repubblica Ceca, Valentino Rossi annuncia il suo passaggio dalla Yamaha alla Ducati. Al termine della stagione, Jorge Lorenzo riporta il titolo mondiale in Yamaha. 

Il 2012 si conclude con un altro trionfo di Jorge Lorenzo. Nel 2013 Valentino Rossi torna nel team al posto di Spies. Lorenzo, in occasione del Gran Premio del Giappone, regala alla scuderia di casa il successo numero 200 in MotoGP.

La coppia Lorenzo-Rossi rimane invariata anche per gli anni 2014, 2015 (anno in cui Lorenzo vince di nuovo il titolo, davanti al compagno di squadra) e 2016.

Dopo qualche anno senza successi, comincia a emergere, nel team Petronas Yamaha, il giovane Fabio Quartararo che vince il titolo Rookie of the year a soli 20 anni. Nel 2021 la svolta con la vittoria finale in MotoGP di Quartararo che riporta il titolo in Yamaha e diventa il primo francese di sempre a vincere un motomondiale nella classe regina.

Honda, l'inizio di una nuova era

18 campionati di MotoGP dal 2002 per Honda che ha vinto 22 titoli mondiali tra Piloti e Costruttori e oltre 150 Gran Premi singoli, successi che hanno rilanciato la casa giapponese dopo gli anni complicati prima della MotoGP.

Honda ha dominato gran parte della scena del motomondiale grazie alle sue moto di punta: RC211V, RC212V e RC213V

Dal 2002 al 2006 hanno guidato un Honda RC211V ben 10 piloti - Alex Barros, Max Biaggi, Toni Elias, Sete Gibernau, Nicky Hayden, Marco Melandri, Dani Pedrosa, Valentino Rossi, Makoto Tamada e Tohru Ukawa - che hanno vinto 48 gare totali in MotoGP. Nel 2006 Hayden conquista il terzo titolo piloti della RC211V, il quarto titolo costruttori in cinque anni. 

La RC212V, invece, fatica all’inizio, poi nel 2011 stravince con un perfetto Casey Stoner (già protagonista in Ducati). 

Marc MarquezGetty

L'ultima della serie in casa Honda, la RC213V, ha un protagonista indiscusso che è Marc Marquez. Lo spagnolo vince il titolo iridato già all'esordio in MotoGP e non solo, infatti mette in bacheca sei campionati del mondo piloti in MotoGP tra il 2012 e il 2019, l'ultimo vinto da Marquez è il 25° in casa Honda.

Nel 2020 la scintilla finisce con l'incidente di Marquez e le difficoltà delle ultime due stagioni. La casa giapponese cerca il rilancio con il ritorno dello spagnolo affiancato da Pol Espargaró, ma davanti ora c'è Quartararo da battere.

Dominio Ducati

La casa motociclistica di Borgo Panigale, tra le più conosciute al mondo, entra in MotoGP nel 2002 grazie al nuovo regolamento che introduce i motori a quattro tempi che sono proprio una specialità della Ducati.

Dal 2003 fanno il loro esordio nella classe regina le Ducati Desmosedici, già dalla prima stagione sotto i riflettori con i diversi successi firmati dai primi piloti Loris Capirossi e Troy Bayliss.

Casey Stoner è sicuramente uno dei piloti più vincenti della casa italiana perché ha vinto 23 Gran Premi ed è stato l'unico a vincere il titolo mondiale nel 2007 portando Ducati in vetta per il suo primo e, al momento, unico trionfo.

Casey StonerDAZN

Nel 2011 l'approdo a Borgo Panigale anche di Valentino Rossi che in coppia con Nicky Hayden non è riuscito nel rilancio della Ducati in MotoGP.

L'arrivo poi di Dovizioso ha reso più competitiva la Desmosedici, insieme al compagno di scuderia Andrea Iannone. Nessuno dei due, però, si è imposto nel Motomondiale.

Sempre Dovizioso, in coppia con Jorge Lorenzo (arrivato dalla Yamaha), è riuscito a fare bene collezionando più vittorie negli scorsi anni arrivando vicino alla vittoria del mondiale.

Il presente della Desmosedici

Nel 2021 la Desmosedici, affidata a una nuova coppia formata dall'italiano Francesco "Pecco" Bagnaia e dall'australiano Jack Miller, si conferma la migliore moto della griglia in questa fase storica. 

Bagnaia insidia fino all'ultimo Fabio Quartararo per il titolo piloti e la casa di Borgo Panigale bissa il titolo costruttori, il terzo della sua storia. Ducati colleziona successi anche con il factory team: vince sia come pilota che come team con Pramac e il compagno di box, lo spagnolo Jorge Martín, diventa rookie dell'anno.

MotoGP GP von Katalonien Oliveira Miller Zarco 06062021Getty Images

Ducati, appunto, è la "Casa" con più rappresentanza in griglia. Otto moto distribuite tra il team ufficiale, Pramac Racing, Gresini e VR46. Questa è la prima volta dal 2016 che Ducati schiera otto moto. 

Gresini Racing ha rotto i legami con Aprilia per il 2022 e torna a essere una vera squadra indipendente in questa stagione, dopo aver trovato un accordo per diventare un team satellite Ducati.

Il rilancio Aprilia

La casa motociclistica di Noale arriva nella massima categoria nel 1994, quando c'era il campionato della classe 500, diventato poi MotoGP.

L'Aprilia, però, si è ritirata nel 2004 dalla classe regina per concentrarsi su altre competizioni come la Superbike. La moto italiana ha spesso sperimentato nel tempo strade differenti rispetto agli avversari: nella classe 500, Aprilia, decise di continuare l'evoluzione del motore a 2 cilindri a V per aumentare le prestazioni mentre tutti gli altri costruttori passavano al 4 cilindri.

Dopo un'assenza di 9 anni, Aprilia torna in MotoGP nel 2015 con il team Gresini Racing. In sella alle due moto ci sono Álvaro Bautista e Marco Melandri, sostituito a metà stagione dal tedesco Stefan Bradl.

Nel 2017 il team è formato da Aleix Espargaró e da Sam Lowes, quest'ultimo debuttante nella classe regina. Il pilota spagnolo diventa un titolare in Aprilia e viene affiancato nel corso del tempo da piloti come Redding, Iannone, Smith e Savadori, quest'ultimo campione italiano Superbike 2020 proprio con Aprilia.

Il 2022 sembra l'anno della svolta per la casa di Noale, infatti termina la collaborazione con il Team Gresini e Aprilia diventa squadra ufficiale. Aleix Espargaró e  Maverick Viñales sono i piloti che compongono il team; lo spagnolo ottiene pole position e primo posto nel Gran Premio d'Argentina, primo successo in carriera per Espargaró e per l'Aprilia nelle classi 500 e MotoGP.

Aleix Espargaro, Gran Premio de Alemania, Sachsenring, MotoGP 2021

Suzuki, il ritiro che non deve sorprendere

La scuderia giapponese si è impegnata nel mondiale fin dal 1960, ma l'approdo in classe regina arriva solo nel 1974. Famosi i successi insieme al team Gallina: Marco Luccinelli e Franco Uncini vincono rispettivamente nel 1981 e 1982.

Negli anni successivi non arrivano i risultati sperati e il team Suzuki decide per il ritiro, ma torna nella classe regina già nel 1987 con una moto storica: la RGV Gamma, sempre un quattro cilindri ma a V, con Kevin Schwantz come pilota che ha alimentato la passione di intere generazioni. 

Un titolo arriva nel 1993 con Schwantz, un secondo nel 2000 con Kenny Roberts jr., poi si chiude l'era del due tempi.

La fase MotoGP

Il primo periodo di Suzuki nel nuovo ambiente non è semplicissimo: la GSV-R non decolla e più del podio non si riesce a ottenere nulla. Complice la crisi economica e i mancati successi, nel 2011 Suzuki annuncia il ritiro, ma si tratta solo di una pausa.

Anche nel 2013 Hamamatsu annuncia il proprio rientro a partire dal 2015 con un progetto totalmente nuovo: si passa dal V4 al 4 in linea, la costruzione del team viene data a Davide Brivio e i risultati cominciano ad arrivare. 

Joan Mir Suzuki MotoGP 2020Getty

La prima vittoria arriva nel 2016 con Maverick Vinales, poi il grande successo nella classe regina: il titolo 2020 con Joan Mir è la ciliegina sulla torta di un progetto destinato a fermarsi di nuovo, a fine 2022, per la crisi economica scaturiti da due anni di Pandemia.

Ma come ha già dimostrato Suzuki, potrebbe trattarsi solo di una "pausa" dalla MotoGP per la casa giapponese.

KTM Factory Racing, la scuderia più giovane

La casa motociclistica austriaca entra ufficialmente in MotoGP nel 2017, quindi è nella classe regina solo da 5 anni.

Il team corre inizialmente con Bradley Smith e Pol Espargaró, coppia poi confermata anche nel 2018. Proprio in questa stagione e nel Gran Premio di casa in Austria il team schiera una solo moto in pista per l'infortunio di Espargaró.

Nello stesso anno arriva anche il primo podio con lo stesso spagnolo nel GP della Comunità Valenciana, infatti Espargaró ottiene un terzo posto.

Per la stagione 2019, Johann Zarco sostituisce Smith. A partire dal Gran Premio di Aragona, e fino al termine della stagione, il pilota collaudatore Mika Kallio prende il posto di Zarco.

Il campionato si chiude con Espargaró, capace di totalizzare 100 punti, undicesimo tra i piloti e l'ottavo posto nella classifica a squadre. Nel 2020, invece, arriva il giovane Brad Binder - dalla Moto2 - ad affiancare il pilota spagnolo. Proprio Binder ottiene in Repubblica Ceca la prima vittoria per team e costruttore.

Brad Binder GP Austria MotoGP 2021Getty

Dal 2021 rimane Binder Miguel Oliveira sostituisce Pol Espargaró, attuale coppia anche in MotoGP 2022. KTM punta al consolidamento nella classe regina e alla crescita di piloti talentuosi.

I 5 piloti da tenere d’occhio in questo motomondiale 2022

L'indiziato numero uno da battere, ovviamente, è Fabio Quartararo. Il pilota francese è il campione in carica e leader indiscusso. 

Occhio ad Aleix Espargarò che nelle prime gare della stagione ha sorpreso con i suoi diversi podi ed Enea Bastianini sempre più proiettato nei primi posti in classifica.

Poi ci sono Bagnaia e Marc Marquez di cui non ci si può mai fidare, soprattutto per la voglia dello spagnolo di rilanciarsi dopo il lungo stop per infortunio, mentre l'italiano già l'anno scorso ha provato a fermare Quartararo.

Fabio Quartararo "El Diablo"

I suoi dati anagrafici potrebbero ingannare chiunque vista l'italianità del nome e cognome; non è un caso infatti che si chiami Fabio perché Quartararo ha origini siciliane grazie a suo nonno. 

Pilota francese classe 1999 si è già spinto oltre vincendo il suo primo MotoGP nel 2021 e vuole ripetersi nell'attuale campionato.

Quartararo Silverstone

Aleix Espargaro e la "favola" Aprilia

Pilota catalano classe 1989 fino al 2022 è stato l'unico, tra i 24 piloti in gara, a non avere vinto ancora un Gran Premio del Motomondiale. Neanche nelle classi minori. Partito in sordina è riuscito a ritagliarsi uno spazio da quasi protagonista nel MotoGP 2022 e a vincere, dopo ben 200 gare, il suo primo Gran Premio in Argentina (quello di Termas de Rio Hondo).

Il primo trionfo di Aleix coincide anche con la prima vittoria nella classe regina dell'Aprilia, team di cui ci si aspettava un miglioramento con la coppia A. Espargaro e M. Vinales. 

Aleix Espargaro MotoGPGetty Images

Enea "la Bestia" Bastianini

Tra gli italiani che potrebbero spiccare il volo in questo 2022 potrebbe esserci proprio il pilota di Rimini; Bastianini conosce già il sapore dalla vittoria perché già campione mondiale in Moto2 nel 2020.

Il suo soprannome "la Bestia" è dovuto principalmente a un'assonanza con il suo cognome, quindi non c'entra nulla con le sue caratteristiche fisiche e tecniche di pilota. A tre anni e tre mesi per la prima volta è salito in una minimoto, per questo motivo il suo numero è il 33.

Bastianini MotoGP

Marc Marquez l'ex re della MotoGP

Dal 2013 al 2019 ha vinto ben 6 titoli mondiali su 7 a disposizione. Tutti ricordano le intense gare e sfide con Valentino Rossi. 

Marc Marquez ha rappresentato il top di piloti della MotoGP, poi è stato colpito da una serie di infortuni che hanno interrotto il suo regno. Nel 2022 il pilota spagnolo è tornato e sta bene ma lì davanti ora ci sono altri piloti da raggiungere e i suoi avversari cercano di tenerlo alla giusta distanza.

Marc MarquezGetty

Pecco Bagnaia con la sua Ducati

Francesco Bagnaia entra di diritto nei top 5 piloti da osservare in MotoGP 2022. Debutta in Moto3 nel neonato team VR46. Dopo diversi giri in altri team torna nella squadra di Valentino Rossi e nel 2018 diventa campione della Moto2.

L'anno successivo debutta nella classe regina con il team Pramac Racing: il sogno di Pecco si è realizzato, ora può spingere più forte verso grandi successi. Nel 2021 diventa pilota del team Ducati ufficiale e fino alle ultime gare ha insidiato la leadership di Quartararo. Riuscirà Bagnaia a bissare le sue prestazioni in questo Motomondiale?

BagnaiaGetty