Thomas Ceccon si mette al collo un oro da gigante e poi scherza davanti alle telecamere come se tutto fosse normale: “La vittoria? Sono davvero tanto felice, molto emozionato. Avevo preparato questa gara in ogni minimo dettaglio. Anche l’intervista post-vittoria, ma ora rischio di fare brutta figura, come ieri Martinenghi. Ci vediamo tra un po’, così provo a spiegare meglio qualcosa”. Dopo il trionfo olimpico, il fuoriclasse azzurro dei 100 dorso si presenta ai microfoni Rai. Con ancora addosso i brividi del trionfo di Parigi. Per l'azzurro, già vincitore del bronzo nella 4x100 stile libero, è fin qui un'Olimpiade straordinaria.
Ma i suoi occhi guardano già avanti: “La cosa brutta, se così possiamo dire, è che avendo anche i 200 tra due giorni me la posso godere solo stasera. Ho ancora delle gare da fare. Stasera si giocherà a carte con gli altri, domani è un altro giorno. Promesse? Il nuoto negli ultimi tempi sta vincendo tantissimo, speriamo che negli altri sport le cose vadano bene perché nel medagliere non siamo messi male”. L'aneddoto guarda indietro nel tempo: “Da ragazzino, a 15 anni - ha spiegato Ceccon dopo la premiazione - stavo andando con il mio allenatore Alberto in piscina. Mi chiese: ‘Qual è il tuo sogno?’. E io: ‘Vincere le Olimpiadi’. Mi disse di stare calmo ed è vero, perché ai Giochi bisogna arrivarci, ma alla fine ce l’ho fatta. Lo sapevo e non potrei essere più contento di così”. Le parole successive raccontano le difficoltà di una gara unica: “Perché sono così emozionato? Ai Mondiali non mi è successo, ma qui è una gara che capita ogni 4 anni e ci si gioca tutto in un minuto. Si gioca sui decimi e puoi buttare via tutto con poco. Tra l’altro è un tempo buono, ma valgo di meno e cercherò di gestirmi meglio nella staffetta. Oggi dovevo fare così, passare forte e tenere duro fino alla fine”. Strategia da 10.
Fonte. Gazzetta.it