Gregorio Paltrinieri condivide le sue passioni con un carico di responsabilità. La sua voglia primordiale di vivere all’aperto e fare sport in natura, tra voglia di libertà e gusto autentico della fatica. Con Greg va così. Parli di nuoto e ti ritrovi a quella volta in cui, al Guggenheim di New York, c’erano i cavalli di Cattelan. Perché Paltrinieri non è stato solo lo sportivo dell’anno, non è solo il capitano del nuoto italiano e non sarà mai solo un atleta campione. Certo è che se siamo alla vigilia degli Assoluti di nuoto a Riccione, bisogna iniziare dall’attualità dell’acqua:
«Fino ad aprile sono sempre un po’ soggetto a malanni, perché essendo allergico "ai fiori", faccio molta fatica a respirare, però quest’anno la preparazione è andata bene: sono stato un mese sul Mar Rosso a Sharm El-Sheick, perché d’inverno in Italia allenarsi in mare fa freddo. È stato bello come lo sono le prime volte, che ti provocano sempre dello stupore, e dopo le consuete tre settimane d’altura a Livigno, debutto in vasca agli Assoluti di Riccione (dal 13 al 17 aprile, ndr), poi avrò la Coppa del Mondo di fondo (8/9 maggio a Soma Bay, in Egitto, poi il 20/21 maggio a Golfo Aranci in Sardegna, ndr) e insomma: da adesso si fa sul serio».
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Guardando oltre, ai Mondiali 2023 di nuoto a Fukuoka, in Giappone, il calendario prevede le gare di fondo prima della piscina e non è mai la migliore notizia per chi ha allargato il suo orizzonte verso il mare.
«Proprio così. Preferisco sempre il contrario, ma ho già nuotato “a programma invertito” e mi sono allenato a fondo per questo. Le acque libere ti lasciano uno strascico fisico diverso, anche e specialmente mentale: è difficile esser pronti a gareggiare dopo qualche giorno, però quasi tutti i miei avversari e a partire da Florian Wellbrock (campione olimpico della 10 chilometri, ndr) saranno nella mia stessa situazione».
Loro che nuotano nelle acque libere dove non si vira mai da soli, bisognosi d’una rotta e del valore del branco nella sua forma più vitale. Loro che in stile libero si sfidano dappertutto, verso i Giochi Olimpici di Parigi 2024:
«È difficile scegliere qual è l’oro che più di tutti vorrei vincere alle Olimpiadi: è come avere tre figli e dire qual è il tuo preferito! Allora, sono davvero molto onesto, non sarà scontato qualificarmi perché c’è una concorrenza spietata in mare: solo i primi tre dei Mondiali avranno il pass olimpico, poi ci sarà solo un’altra chance e con una formula molto articolata. Comunque, i 1500 sono la mia gara, quella a cui tengo di più ed è sempre più spettacolare perché abbiamo veramente alzato il livello, io, Florian e i nostri avversari. Facciamo così: con leggero margine, ma di pochissimo, scelgo ancora i 1500».
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Se Paltrinieri in piscina è leader di sé stesso, Greg degli oceani vuole esser leader di un’idea, di un movimento collettivo che si chiama Dominate the Water ed è un inno al mare, un festival dello sport, una preghiera per l’ambiente: perché gareggiare in acque libere non può prescindere da un concetto sostenibile di tutela naturale e lui l’ha capito nuotando, come molte altre cose della vita.
«Sono molto orgoglioso della prima edizione di Dominate the Water perché ho scoperto che il messaggio passa ed è forte: il mare va protetto e salvato e molte persone si sono lasciate incantare dalle acque libere: la stessa cosa che è successa a me la prima volta. Nuotare in magnifici scenari come sulle coste italiane è troppo bello: esprime senso di libertà. La seconda stagione non ha ancora delle tappe definite, ma ci siamo quasi e ci divertiremo. Come l’anno scorso all’ultimo evento di Positano: è stato incredibile con la spiaggia tutta per noi, sportivi e amatori di ogni età, e un clima davvero molto speciale in simbiosi con l’ambiente. Unendo la bellezza dello sport alla valorizzazione del territorio e la promozione del turismo sportivo».
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C’è un altro o forse sempre un Paltrinieri da scoprire e stavolta è l’atleta che s’è legato a EXPlus, una community sportiva di NFT Art, Experience e Memorabilia messi all’asta e vinti ai contest, lasciando che sia lui a parlarcene:
«Abbiamo messo all’asta dei miei cimeli e presto inizieranno le NFT experience: mi porterò in vasca e in mare degli appassionati, faremo belle cose insieme. Non conoscevo molto gli NFT, ma grazie a DAO (società leader di sport management e marketing sportivo che cura i suoi diritti d’immagine e commerciali, ndr) sono entrato in questa nuova dimensione, ispirato da quell’avanguardia tecnologica e culturale destinata a offrirci un futuro certamente più suggestivo. E poi c’è tanta arte (come qui di seguito in un'opera creata in esclusiva per EXPlus dall'NFT Designer Gian Lorenzo Comandini, ndr) da cui traggo molto e che è una delle mie valvole di sfogo fuori dall’acqua».
EXPlus
Fra i testimonial di EXPlus c’è anche Gigi Datome, amico di Paltrinieri e in uscita nelle librerie con il suo libro Il Gigante del Campetto edito da Il Battello a Vapore: un fumetto di cui oggi non si può ancora svelare molto, ma che grazie a EXPlus sarà anche in versione phygital, numerata e autografata dal campione d'Italia con l'Olimpia Milano e con un chip multimediale in quarta di copertina contenente foto e video.
«Ne sono al corrente, non vedo l'ora di leggerlo e sono molto felice per Gigi, uno degli sportivi che ammiro di più, un ragazzo speciale che trasmette un'enorme passione... Molto più che sportiva».
Infine Greg, so che non ci hai ancora pensato perché per fortuna manca ancora molto, ma quando diciamo fra cent’anni smetterai di gareggiare, ti vedi di più in un futuro circoscritto al nuoto, magari da allenatore, o ti metti uno zaino in spalla e giri il mondo?
Aallo stato attuale non vorrei fare l’allenatore: è un lavoro molto difficile e anche se respiro quest’aria da sempre e credo ormai di sapere moltissime cose su come un atleta può performare al meglio, allenare richiede molto altro. Certamente mi prenderò un momento di pausa per fare quelle cose che si desiderano dopo molti sacrifici. Non è una questione di recupero del tempo perduto, ma di nutrire le proprie passioni… E viaggiare sarà senz’altro una mia priorità.
Quel giorno in cui nuoterà modellando l’acqua, galleggiando alla ricerca di sé stesso. Pensando a chi sarà quando avrà traversato il mare. Questa è la rotta. Questa è la direzione.
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