Italia-Ungheria di pallanuoto non è finita ieri sera al rigore di Manhercz, che ha eliminato il Settebello dalle Olimpiadi ai quarti di finale. Ma purtroppo, l'esito è stato lo stesso. Il jury della World Aquatics ha rigettato il ricorso dell'Italia per errore tecnico, presentato in seguito all'espulsione di Condemi nel secondo quarto, con il conseguente gol del 3-3 annullato e rigore concesso agli ungheresi. Dopo aver convocato e ascoltato stamani lo stesso giocatore azzurro, il vicepresidente della Fin, Giuseppe Marotta, e il direttore tecnico azzurro, Fabio Conti, il giudice ha stabilito che la partita non si rigiocherà, ma Condemi non verrà squalificato. Resta, però, un paradosso: questa decisione conferma, infatti, che il colpo del giocatore italiano non era violento e, che, quindi, l'errore degli arbitri è stato palese. Tanto che la Federnuoto sta pensando di presentare un ulteriore ricorso al Tas di Losanna. Già nell'immediato post-partita giocatori, dirigenti e tecnici italiani non avevano nascosto la propria rabbia. "La decisione arbitrale che ha coinvolto Condemi è scandalosa - aveva attaccato il senatore Paolo Barelli, presidente della Federnuoto -. Ha falsato una partita olimpica vista da milioni di persone che si staranno domandando come sia possibile un atto di totale incompetenza. Quello che è accaduto è inaccettabile e la componente arbitrale dovrebbe ravvedersi". Più tenero, ma non meno deciso, era stato il c.t. Sandro Campagna: "Non voglio pensare alla malafede. Scientificamente è impossibile il gioco violento quando un giocatore tira - aveva spiegato -. È impossibile perché tu stai tirando, sei concentrato, compi il gesto e non puoi colpire l'avversario. È stata una decisione inaccettabile". E così resta anche dopo il rigetto del ricorso. In attesa del Tas. La giuria di appello, con comunicazione delle 14:10, respinge il ricorso della Federnuoto motivandolo esclusivamente "on World Aquatics Competetion Regulations 13.1.1 and 20.3.7" (competetion scritto con la e). Il 13.1.1 riguarda le norme che disciplinano ricorsi e appelli; il 20.3.7 non risulta esistere. Inoltre non viene comunicata alla Federnuoto nessuna squalifica comminata a Condemi, che quindi potrebbe essere regolarmente in vasca nella prossima partita. Alle 18:51 la FIN riceve le motivazioni argomentate che, tra l'altro, evidenziano la mancanza di violenza nell'azione di Condemi, limitate riprese video disponibili per gli arbitri che altrimenti avrebbero potuto decidere diversamente, l'impossibilità di ripetere la partita per decisioni che coinvolgono il VAR secondo i regolamenti in vigore. Questa sequenza di incongruenze inducono la Federnuoto a presentare ricorso al TAS. "Quanto accaduto in semifinale è un errore bestiale, che è stato stigmatizzato da tutti i social e i siti internazionali di pallanuoto - ribadisce il presidente Paolo Barelli, ospite a Casa Italia per omaggiare il bronzo di Ginevra Taddeucci nella 10 chilometri - I ragazzi hanno ricevuto solidarietà di tutti, ma sono disperati per un'opportunità persa a causa dell'arbitraggio. I due ricorsi sono stati respinti; ne presenteremo un terzo al Tas per un riscontro formale al nostro disappunto perché non credo che sortirà ulteriori effetti. Un aspetto clamoroso è che l'appello alla World Aquatics non possa modificare il risultato di una competizione secondo regolamento. Allucinante anche che ieri era gioco violento, oggi non lo sia più. L'errore è plateale e incomprensibile perché è evidente l'intenzione del ragazzo di tirare in porta. Trovo allucinante che arbitri esperti, convocati per le olimpiadi, non siano in grado di distinguere un gesto violento da uno tecnico".
Parigi 2024
Furia Settebello: "Scandaloso". Ricorso respinto, nessuna ripetizione. Ma non è finita...
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