Un bronzo pescato nella Senna. Che magnifica follia. Ginevra Taddeucci, 27 anni fiorentina che si allena ad Empoli con Giovanni Pistelli, nella 10 km è terza. Vince l'olandese Sharon Van Rouwendaal, olimpionica già a Rio, a 5''5 l'australiana Moesha Johnson e a 8''6 l'azzurra, sotto il podio l'olimpionica di Tokyo Ana Marcela Cunha, quinta l'ungherese Fabian e sesta Giulia Gabbrielleschi a 43'' e pure lei da applausi. La Taddeucci aveva nuotato anche i 1500.
Campionessa mondiale ed europea di staffetta e argento europeo si conferma e riporta l'azzurro sul podio al femminile dopo 8 anni. Da Hyde Park a Copacabana sino al fiume iconico dei parigini: il fondo non si fa mancare mai nulla in fatto di scenari, ma stavolta il fattore Senna offre parecchi risvolti che vanno oltre l’incantevole scenografia. Anche se i caimani dei mari dovrebbero essere preparati a tutto, non c'è mai stata una 10 km davvero al buio. Solo ieri mattina è arrivato l'atteso via libera sulla qualità dell'acqua che ha raggiunto i paramenti sufficienti per la balneabilità e per evitare rischi sulla salute, ma quando stamane le 24 nuotatrici si presentano sul ponte del Ponte Alessandro III un brivido di paura misto alla tensione della gara è avvertito per questo tuffo nell'imprevedibile. Cosa succederà? Alle 7.30 si presenteranno anche Giulia Gabrielleschi e Ginevra Taddeucci, e saranno subito protagoniste. L'Italia ha conquistato un bronzo a Londra e un argento a Rio con Martina Grimaldi e Rachele Bruni, a Tokyo è stato Paltrinieri a conquistare la prima medaglia tra gli uomini (bronzo). Sul pontile, il tecnico di Greg, Fabrizio Antonelli, e il coordinatore Stefano Rubaudo. Sei giri da 1660 metri, all'andata spinti dalla corrente, al ritorno frenati controcorrente. "Sarà un bel terno al lotto", ammetteva la Taddeucci prima di tuffarsi. La Taddeucci non scala mai nei primi giri dalla scia di Sharon Van Rouwendaal, l'olimpionica di Rio.
Le australiane Johnson e Ginevra sono molto attive ma c'è anche la Gabrielleschi nelle prime sei posizioni. Quando Sharon, Ginevra e Moesha si staccano di una ventina di secondi al quinto giro, l'olimpionica di Tokyo, la brasiliana Ana Marcela Cunha che si allena a Ostia, guida il gruppo inseguitore e dietro di lei c'è sempre al sesto posto la Gabrielleschi. Si alza il sole, la Senna è quieta dopo tante polemiche sulla balneabilità, le fondiste ormai sanno come gestire lo sforzo nella fase controcorrente. Non cambiano le posizioni. Le correnti sono domate nuotando laterali, coperte. L'arrivo doveva essere la vera chiave: è controcorrente, dunque devastante per chi dopo due ore di gara cerca l'allungo, la progressione. Nell'imbuto però non c'è bagarre, il bronzo di Ginevra è realtà.
Fonte: Gazzetta.it