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Parigi 2024

Una storia lunga 36 anni: come è nato il progetto per rendere la Senna balneabile

Alessandro Grandesso
Una storia lunga 36 anni: come è nato il progetto per rendere la Senna balneabileN/A

Quella della Senna balneabile non era solo una grande sfida per l'Olimpiade, ma anche una promessa politica da decenni. E che in parte, in realtà, è stata mantenuta, al di là della polemica inevitabile sul rinvio delle gare di triathlon che dovevano tenersi anche sotto il ponte Alessandro III in pieno centro città, e che ha fatto arrabbiare pure Gregorio Paltrinieri. Resta il fatto che l'investimento da 1,4 miliardi di euro per purificare le acque del fiume della capitale non può prescindere da elementi naturali come la pioggia o il bel tempo. Bisogna risalire al 1988 per capire il valore simbolico del massiccio investimento condiviso da Stato e collettività locali tra l'altro non solo per fare bella figura durante Parigi 2024, ma anche per sanificare l'intera Senna e il suo affluente Marna. Fu dunque Jacques Chirac, allora primo cittadino, a garantire un fiume pulito dove, ribadì in seguito, si sarebbe pure tuffato. Promessa mai mantenuta. E così la Senna rimase vietata alla balneazione, come stabilito nel 1923, e nonostante i parigini continuassero a tuffarvisi di nascosto e illegalmente.

Nei primi anni 2000 tra l'altro ci fu una deroga, ma solo per gli atleti del triathlon, ritirata nel 2013. E solo nel 2018, si decise di avviare i lavori necessari per realizzare il grande sogno. Così è iniziato il piano di purificazione che prevedeva appunto la realizzazione di cinque grandi opere di filtraggio, incluso il progetto VL8 per un montante di 338 milioni costituito da una canalizzazione di nove chilometri tra l'Essone e la Val de Marne e dalla vasca di Austerlitz, costata 90 milioni, che può contenere fino a 50mila metri cubi di acqua, l'equivalente di venti piscine olimpiche. È lì che in caso di forti piogge confluisce l'eccesso di acqua che si mischia a quella di fognatura, trattata e riversata poi gradualmente nella Senna da sei pompe, per evitare di innalzare troppo rapidamente il tasso di batteri nocivi, su tutti l'Escherichia coli. Con questo sistema, dunque, la Senna è progressivamente tornata balneabile, anche se a singhiozzo. La stessa sindaca Anne Hidalgo ha dovuto per esempio rinviare un paio di volte il tuffo effettuato a inizio luglio per dimostrare l'obiettivo raggiunto. In realtà, un traguardo fragile perché la presenza di batteri dipende dalla qualità del sole. I raggi ultravioletti infatti permettono di eliminarli in tempi più rapidi rispetto al filtraggio delle vasche di depurazione.

Lo scorso fine settimana, però, a Parigi e nelle regioni del nord della Francia è piovuto in abbondanza, destabilizzando il sistema di purificazione. Da qui, la decisione di rinviare le prove e la scorsa notte le gare di triathlon, anche se in modo tardivo, alle quattro del mattino. Se la situazione non dovesse migliorare, gli organizzatori hanno previsto di eliminare la prova del nuoto dal triathlon e di spostare le competizioni di fondo a Vaires-sur-Marne, dove si svolgono le gare di canoa e canottaggio. Il calendario offre ancora un margine di speranza visto che il picco di calore previsto in questi giorni potrebbe facilitare un ritorno alla balneabilità, e le gare di fondo si svolgeranno solo tra qualche giorno. Nel frattempo, in questi mesi il numero di specie di pesci è triplicato. L'impegno preso sta dunque portando i primi frutti. In fin dei conti l'investimento sostenuto andrà soprattutto a beneficio dei parigini e degli abitanti della regione della capitale che dal prossimo anno potranno nuotare di nuovo nella Senna e nella Marna. Il presidente Emmanuel Macron ha preferito rinviare il suo tuffo a dopo le Olimpiadi.

Fonte: gazzetta.it