La speranza è che non si tratti di un cattivo presagio. Ieri la fiaccola dei Giochi è stata accesa a Olimpia. Non però secondo la tradizione antica, sfruttando i raggi del sole, ma con una fiamma di riserva, del giorno prima. Il cielo ad Atene ieri infatti era troppo grigio, come lo è l’orizzonte per la cerimonia di apertura, a cento giorni dall’inaugurazione. L’idea dei francesi è di farne uno show planetario e inedito, con la sfilata delle delegazioni di atleti per la prima volta fuori da uno stadio, su battelli lungo sei chilometri di Senna nel pieno cuore della capitale, con 326.000 spettatori. Ma la minaccia terroristica è sempre più pressante e anche il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, non esclude più un piano di ripiegamento: "Il rischio zero non esiste, dobbiamo prepararci a ogni evenienza" ha ammesso. La torcia intanto è attesa per l’8 maggio a Marsiglia, dove sbarcherà dal veliero Belem.
Ieri la prima fiaccola ha lasciato le vestigia del tempio della dea Era tra le mani del greco Stefanos Douskos, 26 anni, campione olimpico nel singolo del canottaggio tre anni fa a Tokyo. Poi la fiamma è passata alla francese Laure Manaudou, ex nuotatrice che vent’anni fa, ad Atene, vinse l’oro sui 400 stile libero: "Una grande emozione e un privilegio", ha sussurrato. Privilegio condiviso da 600 tedofori sparpagliati su undici giorni e cinquemila chilometri, prima che la fiamma prenda il largo dal porto del Pireo il 26 aprile, sulla Belem, messa a mare nel 1896, anno dei primi Giochi moderni voluti dal barone Pierre de Coubertin. Il viaggio nel Mediterraneo, anche attraverso lo stretto di Messina, si concluderà tredici giorni dopo nella città fondata dai greci nel 600 avanti Cristo. Al suo approdo, l’accompagneranno un migliaio di imbarcazioni e al Vieux-Port ad attenderla ci saranno 150.000 spettatori, tra fuochi d’artificio, spettacoli di droni e concerti. Non è ancora nota l’identità del primo tedoforo sul suolo francese, ma si parla di Zinedine Zidane, marsigliese doc, ambasciatore mondiale dello sport francese.
Dal 9 maggio, la fiamma comincerà la lunga staffetta di 68 giorni tra le mani di 10.000 portatori, attraverso 400 comuni, con tappe nei territori d’oltremare, raggiunti in aereo. E fin da subito la sicurezza sarà la prima preoccupazione delle autorità. Ogni tedoforo non percorrerà infatti più di duecento metri, scortato però da non meno di 230 tra agenti e gendarmi, in moto, in furgone, in auto e a piedi. E quando la fiamma arriverà a Parigi il 14 luglio, giorno di festa nazionale, ci saranno 18.000 elementi delle forze dell’ordine schierati nella capitale, di cui 1600 solo per la staffetta. Insomma, il governo ha alzato la guardia anche in vista della cerimonia di apertura, pensata per stupire il mondo. Per la prima volta le delegazioni di 10.500 atleti sfileranno su 94 battelli lungo la Senna. Tra questi anche quelli russi e bielorussi, ma sotto bandiera neutra, come da sanzione del Cio per l’invasione dell’Ucraina. Sorte esclusa agli atleti israeliani perché, ha ribadito Macron, Israele in fondo ha reagito a un attacco sul proprio territorio. Ad applaudire ci saranno 326.000 spettatori, di cui 104.000 paganti su ponti e rive basse con biglietti fino a 5000 euro, e il resto sulle rive alte, con tagliandi gratuiti, ma su invito. Inizialmente, gli organizzatori volevano una platea di un milione di tifosi, ridotti a 600.000 e infine a poco più della metà, a causa delle tensioni internazionali che fanno della Francia un obiettivo terroristico ideale. L’esecutivo prevede così di schierare 45.000 tra agenti e gendarmi, oltre che le forze speciali e gli specialisti antidroni. A questi, si affiancheranno 2500 agenti stranieri, 2000 dei 22.000 agenti di sicurezza privata ingaggiati dal comitato organizzatore e si terranno a disposizione 18.000 militari, accampati alle porte di Parigi, anche per garantire la sicurezza di 160 capi di Stato. I servizi hanno già iniziato a scandagliare i profili di un milione di persone, bloccando finora un centinaio di individui tra volontari e guardie private, perché legati ad ambienti islamisti.
Il presidente Macron per la prima volta lunedì ha evocato pubblicamente l’esistenza di piani alternativi, in caso di innalzamento della minaccia terroristica, con una cerimonia concentrata al Trocadero, ai piedi della Tour Eiffel, oppure riportata allo Stade de France, dove però nessuno è al corrente di un’eventuale piano B, secondo quanto rivelato dai media francesi. L’11 agosto, davanti agli 80.000 spettatori del tempio dello sport di Saint Denis calerà in ogni caso il sipario sui Giochi, che Parigi rivendica come i primi per parità di genere, con il dimezzamento di produzione di CO2 e la costruzione di soli due siti permanenti: un palazzetto a Porte de la Chapelle, già previsto prima dell’attribuzione dei Giochi e un centro acquatico di fronte dallo Stade de France. Resta invece da capire la tenuta dei mezzi di trasporto. A Parigi si attendono circa 15 milioni di turisti e la rete della metropolitana, già satura, potrebbe rivelarsi come il punto debole dell’organizzazione. E non solo per la mancanza di adeguamento delle strutture alle persone a mobilità ridotta, a causa delle norme in vigore che impongono di intervenire su linee intere, con costi miliardari e non sulle singole stazioni coinvolte dalle prove. Il tutto con i singoli biglietti che passeranno da 2,10 euro a 4, durante il periodo delle competizioni. Ben lontani dalla promessa di trasporti gratuiti per i titolari di tagliandi olimpici. Intanto da oggi sono in vendita altri 250.000 biglietti per tutte le gare, la metà a meno di 100 euro.
Fonte: Gazzetta.it