I tornei di poker, specialmente quelli dei circuiti più prestigiosi come le WSOP, l’EPT e il WPT, sono eventi organizzati in modo altamente professionale. I giocatori devono rispettare regole codificate di gioco e comportamento al tavolo, ma ci sono anche norme non scritte che favoriscono una convivenza più serena tra i partecipanti. Ecco un elenco dei principali comportamenti scorretti da evitare:
String bet (puntare a singhiozzo). Consiste nel mettere le chips un po’ alla volta senza annuniciare a voce l’importo totale. Questa pratica può trarre in inganno avversari e dealer ed è vietata dal regolamento, a meno che l’importo non sia dichiarato prima. Le sanzioni possono variare dall’esclusione temporanea da una o più mani, fino all’allontanamento dal torneo nei casi più gravi (evento raro).
Mostrare le proprie carte a un altro giocatore o spettatore mentre l’azione è in corso è severamente proibito. Se un giocatore decide di mostrarle a mano terminata, dovrebbe farlo a tutto il tavolo, rispettando la regola non scritta "show one, show all" (mostra a uno, mostra a tutti). Questa pratica non è tuttavia consigliata, poiché equivale a dare informazioni gratuite agli avversari.
Allungare le mani verso il piatto prima che il dealer abbia completato il conteggio e la distribuzione delle chips, specialmente in caso di all-in o di split pot, può creare confusione. Di solito non viene sanzionato ma è altamente sconsigliato: bisogna sempre attendere il conteggio e la ripartizione delle chips da parte del dealer per evitare possibili contestazioni.
Giocare fuori turno o dichiarare un importo errato di chips condiziona, in maniera irregolare, la mano e richiede un intervento “arbitrale”. Ad esempio, se un giocatore annuncia un rilancio ma mette meno chips del minimo necessario, l’azione viene trasformata in un semplice call.
Trash talking. Un linguaggio scortese o aggressivo può essere tollerato fino a un certo punto, ma quando si supera il limite si rischia l’esclusione dalla mano in corso.
Angle shooting. Questa pratica ingannevole sfrutta vuoti normativi o regole non specifiche per trarre un vantaggio. Esempi includono simulare un'azione per osservare le reazioni degli avversari o fare movimenti ambigui per indurre in errore il dealer. È difficile da sanzionare al primo episodio, ma reiterare questo comportamento può portare a penalità. Una caso famoso di angle shooting si è verificato all’EPT Grand Final di Madrid, nel 2011.
Splash the pot indica che un giocatore ha messo le chips nel piatto in modo disordinato, magari spingendole avanti o lasciandole cadere. È un’azione che complica il lavoro del dealer e può rallentare il gioco. Supponiamo, ad esempio, che il giocatore poco educato in questione dica “punto 500” e poi metta le chips nel piatto in maniera disordinata. A quel punto il dealer è costretto a ricreare tutta l’azione precedente e a contare i gettoni per sincerarsi che l’importo dichiarato sia quello corretto. Purtroppo non è sanzionato in tutti i tornei, ma è comunque considerato un comportamento scorretto.
Ci sono poi le azioni più palesemente irregolari e vietate in modo tassativo dal regolamento. In primis la collusion, che si verifica quando due o più giocatori si accordano per trarre un vantaggio reciproco, ad esempio condividendo informazioni sulle proprie mani o giocando in modo coordinato contro altri avversari. Una forma di collusion è il soft play: non giocare in modo aggressivo contro un amico o un altro giocatore specifico al tavolo, ad esempio evitando di fare rilanci o foldando mani forti. Il soft play può diventare chip dumping quando c’è un'intenzionale perdita di chips a favore di un altro giocatore, con l'obiettivo di favorirlo nel torneo.
Le sanzioni in questi casi sono le più pesanti, tanto da comprendere l’esclusione dal torneo, e si applicano anche a chi segna le carte o manipola le chips. Il regolamento non ha dubbi: cartellino rosso!
Ma di quale regolamento si tratta? La maggior parte dei tornei segue quello della Tournament Directors Association (TDA), che rappresenta uno standard globale. Alle World Series of Poker (WSOP), viene utilizzato un regolamento specifico, ma in linea di massima molto simile a quello della TDA.