I tornei di poker possono essere giocati anche solo per trascorrere una serata di puro intrattenimento tra amici, ma la presenza di un premio è importante per stimolare la competitività. Questo premio può variare: un viaggio, il ticket per un torneo più prestigioso, o altro. Più spesso, però, si tratta di una ricompensa economica che viene distribuita a un determinato numero di giocatori.
Il meccanismo è semplice. L'organizzatore del torneo stabilisce quante posizioni saranno premiate, solitamente tra il 10% e il 15%. Una volta concluse le iscrizioni, il montepremi viene suddiviso tra i giocatori premiati, con importi crescenti verso la prima posizione. Ad esempio, in un torneo con 100 iscritti e 15 posizioni premiate, il giocatore che terminerà in 15ª posizione riceverà il premio più basso, mentre il vincitore otterrà quello più alto.
Questa è la regola generale che governa i tornei di poker. Tuttavia, esistono delle eccezioni. Può capitare, infatti, che i giocatori concordino una suddivisione diversa dei premi, soprattutto nelle fasi finali del torneo. Di solito, sono gli ultimi due o tre giocatori che si accordano.
Prima di tutto, è necessario informare il Direttore del torneo che dovrà poi ratificare ufficialmente la decisione. Se tutti i giocatori trovano un accordo sulle nuove cifre, il torneo può concludersi rapidamente. Tuttavia, più spesso accade che una parte del montepremi venga trattenuta per rimanere in gioco, permettendo così alla partita di proseguire.
I deal nel poker
Esistono più modi per fare un deal.
Lo split
Cominciamo dal più semplice, la divisione alla pari chiamata anche split. Com’è intuitivo, questa scelta prevede che il montepremi rimasto a disposizione venga diviso in parti uguali tra i partecipanti al deal.
Il Chip-chop
La seconda modalità è il cosiddetto chip-chop, ovvero la divisione in base alle chips in possesso di ciascun giocatore nel momento in cui viene valutato il deal. Un esempio chiarisce facilmente la meccanica. A possiede 50.000 chips nel proprio stack, B 30.000, C 20.000. Usando il metodo chip-chop, A riceverà il 50% del montepremi, B il 30% e C il 20%.
L'independent Chip Model
Infine, c’è l’Independent Chip Model o ICM, sistema che richiede complessi calcoli matematici, per i quali si ricorre a software o app (di solito forniti dal Direttore). Senza entrare troppo nel dettaglio, l’ICM assegna un valore alle chips dei giocatori valutando non solo la situazione al momento del deal, ma anche le possibili oscillazioni durante la partita che possono influenzare i piazzamenti finali. Tornando all’esempio precedente, A rimane favorito/a ma potrebbe anche non vincere il torneo. L’ICM è in sostanza un chip-chop dinamico e per questo più realistico e utilizzato nei tornei principali.
Il caso del deal all'EPT di Cipro
A volte, però, l'abilità dei partecipanti può influenzare il deal. Un giocatore famoso, con molte vittorie alle spalle, potrebbe sfruttare la propria esperienza per ottenere una divisione delle quote più vantaggiosa. Questo è esattamente ciò che è accaduto recentemente durante il Super High Roller dell’EPT a Cipro.
Gli ultimi tre giocatori, Mikalai Vaskaboinikau, Adrian Mateos e Artur Martirosian, hanno discusso un deal con i seguenti stack: 6.500.000 chips, 3.200.000 e 2.000.000. Dopo aver accantonato il 10% del montepremi per continuare la partita, Mateos è riuscito a ottenere il 35% del restante, rispetto al 34% di Vaskaboinikau e al 31% di Martirosian, pur essendo secondo in quel momento.
Martirosian e Vaskaboinikau sono ottimi giocatori, ma lo spagnolo Mateos è considerato uno dei migliori al mondo, e vanta un impressionante palmarès, oltre ad essere uno specialista di Super High Roller. Probabilmente, il suo prestigio gli ha permesso di ottenere un deal più favorevole!
Per la cronaca, alla fine ha vinto Mikalai Vaskaboinikau, secondo posto per Artur Martirosian e terzo per Adrian Mateos. Ulteriori notizie sull’European Poker Tour di Cipro sono disponibili su PokerStarsnews.it.