Come negli anni passati, il festival praghese è strutturato in due fasi. La prima, in programma dal 4 al 9 dicembre, è dedicata agli eventi Eureka, il tour affiliato all’EPT per l’area mitteleuropea. Il più importante è il Main Event, lungo sei giornate e caratterizzato da un field di giocatori sempre molto nutrito. Per dare un’idea, l’edizione 2023 ha registrato un nuovo primato con 4.017 iscrizioni e 1.931 giocatori unici.
Dall’8 al 15 entra in scena l’EPT vero e proprio. Anche in questo caso, il piatto forte rimane il Main Event (9-15 dicembre), che nel 2023 ha raggiunto quota 1.285 entries e 936 giocatori unici (record anche questo). Altri tornei EPT degni di nota sono l’ormai molto apprezzato Mystery Bounty (11-13), il nuovo Mixed Game Main Event (12-14) e lo spettacolare Super High Roller da €50.000 di buy-in (8-10). Ulteriori dettagli sul programma sono disponibili alla pagina dell’organizzatore.
Sarà per lo spettacolo unico di Piazza San Venceslao in prossimità del Natale, sarà per il fascino del Danubio che “rimane blu” anche d’inverno, Praga è da sempre la tappa conclusiva dell’EPT. Non a caso è la seconda città più presente nella storia del tour europeo con 16 partecipazioni su 18 stagioni, al pari di Montecarlo. Solo Barcellona può vantare l’en plein, 18 su 18!
Nel corso di tutti questi anni, la capitale ceca ha raccontato le storie e i successi di grandi personaggi del poker, regalando emozioni a tantissimi appassionati, in particolare a quelli italiani.
L’Italia del poker è stata protagonista sin dall’esordio di Praga nell’EPT edizione 2007. Il Main Event ha proposto una finale Italia-Francia tra Gino Alacqua e Arnaud Mattern, vinta da quest’ultimo. Soprannominato "El Diablo," Gino Alacqua è stato un pioniere del poker in Italia. Purtroppo è scomparso nel 2016 a soli 55 anni, ma è rimasto nella memoria dei giocatori per il suo stile di gioco “spavaldo” e per la sua immagine di grande signore delle pokeroom europee.
L’edizione successiva è stata ancora più favorevole al Belpaese. In finale sono arrivati due giocatori italiani, Salvatore Bonavena e Massimo Di Cicco. Ha vinto Bonavena che è così diventato il primo campione EPT made in Italy. Il trionfo italiano in quella edizione è completato dal 5° posto di Franco Cirianni.
Italia ancora protagonista nel 2009, con il 6° posto di Luca Pagano. Un anno più tardi, l’EPT Main Event di Praga ha regalato un final table con tre “azzurri”. Alla fine si è però imposto il gallese – ma con nonni italiani! – Roberto Romanello su Emiliano Bono. 5° posto per Marco Leonzio e 8° per Roberto Nulli.
Nelle ultime due annate, i player italiani hanno raggiunto altri due podi. Nel 2022, Andrea Cortellazzi ha sfiorato la vittoria, sconfitto in finale dal polacco Grzegorz Glowny. L’anno scorso Umberto Ruggeri ha chiuso il Main Event con un ottimo 3° posto.
Praga è stata inoltre testimone di almeno due vittorie molto significative. La prima risale al 2015, quando Hossein Ensan si è aggiudicato il Main Event EPT. Per il giocatore tedesco di origini iraniane, quel successo è stato da un lato il coronamento di una stagione fantastica, caratterizzata da altri due final table ME EPT (Barcellona e Malta); dall’altro, il preludio alla notorietà mondiale: nel 2019, Ensan ha vinto il Main delle WSOP, battendo in finale l’italiano Dario Sammartino, per un premio da 10 milioni di dollari!
La seconda storia parla di un record eguagliato. L’autore è il bielorusso Mikalai Pobal che, vincendo nel 2019 a Praga, ha bissato il successo ottenuto sette anni prima a Barcellona. Grazie a quella impresa, Pobal ha raggiunto Victoria Coren Mitchell, fino a quel momento l’unica a poter vantare due titoli Main Event EPT.