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Poker sportivo

Quali sono i sistemi per puntare nel poker americano?

Nicola Pagano
Quali sono i sistemi per puntare nel poker americano?DAZN
Scopriamo il No Limit, Fixed Limit e il Pot Limit nel poker. Questi sono i tre sistemi più usati per fare la propria puntata

Nel linguaggio comune sono presenti alcune espressioni prese in prestito dal poker. “Avere l’asso nella manica”, ad esempio, è molto comune e indica la presenza di un elemento segreto o di una risorsa nascosta. “Andare all-in” si usa invece quando c’è la volontà di correre un rischio elevato o di mirare al massimo obiettivo (nel lavoro, nella vita, ecc.). Se la prima affonda la proprie origini nei Western cinematografici, la seconda è strettamente legata alla diffusione mondiale del Texas Hold’em No Limit, che fa dell’All-In una delle sue caratteristiche più note.

Che cosa significa No Limit?

Ma se i termini Texas Hold’em riguardano una determinata tipologia di poker americano, che cosa significa No Limit? Il No Limit è uno dei tre sistemi di puntata più utilizzati nel poker all’americana, quello che consente ad ogni giocatore di puntare al proprio turno qualsiasi somma di chips, anche tutte (ecco l’all-in!). In realtà, esistono alcune condizioni che riguardano la puntata minima e il rilancio minimo, ma a parte queste eccezioni, il resto del gioco è appunto “senza limiti”.

all in poker

Il Fixed Limit

Prima che il Texas Hold’em esplodesse come fenomeno globale nella modalità No Limit, il sistema di puntata più comune era il Fixed Limit. Questo formato è tuttora usato per lo Stud Poker ed è molto presente nei cosiddetti Mixed Game. Nel Fixed Limit, ogni giocatore può vedere, puntare o rilanciare, ma solo per un importo fisso. Gli importi sono uguali nelle fasi preflop e al flop, per poi raddoppiare nelle fasi successive (turn e river). Inoltre, c’è un limite massimo di rilanci (cap), di norma sono 4 per ogni fase.

Questo sistema di puntata rende il gioco meno adrenalinico rispetto al No Limit, e il bluff è più difficile, poiché il valore del piatto risulta sempre più elevato rispetto all’investimento richiesto per fare call. Probabilmente per questo motivo, il Limit Texas Hold’em ha perso popolarità a favore del dinamico No Limit. Tuttavia, il Fixed Limit è un sistema tecnico, adatto a chi preferisce una gestione controllata e ragionata dei rischi.

Il Pot Limit

Un’alternativa al Fixed Limit è il Pot Limit, che può essere considerato una via di mezzo tra il limite fisso e il gioco senza limiti. Sebbene si applichi anche al Texas Hold’em, il Pot Limit è il sistema di puntata tipico dell’Omaha.

Nel Pot Limit, ogni giocatore può puntare o rilanciare fino a un massimo che sia pari al valore del piatto in quel momento. Il limite del rilancio è quindi dato dalla somma delle chips del piatto di partenza, di quelle aggiunte dai giocatori nella mano corrente e del call del giocatore che intende rilanciare. Questo calcolo può essere complesso, ma fortunatamente il dealer si occupa di determinare l’importo quando un giocatore dichiara di voler “rilanciare il pot”. Un metodo che semplifica è moltiplicare l’ultima puntata x3 e aggiungere il valore del piatto prima della puntata. Per esempio, se il piatto è 15 e un giocatore punta 7, il rilancio del pot sarà 7×3=21+15, per un totale di 36 chips.

Ogni giocatore può comunque puntare meno del valore calcolato per il piatto, purché la puntata sia almeno pari alla più alta nella tornata in corso. Se non ci sono altre puntate, la puntata minima corrisponde al valore del grande buio.

Questi tre sistemi sono i più usati nel poker, con il No Limit che oggi prevale sugli altri. Esistono anche alcune varianti di nicchia, come il Mixed Limit, che combina il Pot Limit nel preflop e il No Limit dal flop in poi. Il nostro consiglio è di provarli tutti: in fondo, il poker americano non è solo Texas Hold’em No Limit!