Il 24 ottobre, più che mai, il Clasico significherà una cosa sola: il successo di qualcuno che decreterà il fallimento dell'altro.
Quest'anno la sfida tra Real Madrid e Barcellona si carica di tanti significati ulteriori, visti i momenti difficili attraversati dalle due squadre. E, dopo tanto tempo, non ci saranno né Cristiano Ronaldo, né Messi: questo match rappresenta l'inizio di una nuova era del campionato spagnolo.
Come ci arriva il Real Madrid
Il Real è quella che arriva meglio a questa sfida visto il secondo posto in campionato (la Real Sociedad prima dista 3 punti, ma gli uomini di Ancelotti hanno una partita da recuperare).
Il dato più importante sono i 22 gol realizzati finora nella Liga: di fatto il doppio rispetto ad Atletico Madrid e Real Sociedad. Ma l'ultima sfida in campionato, la sconfitta contro l'Espanyol, ha fatto suonare un importante campanello d'allarme.
Gli highlights di Espanyol-Real Madrid
La champions del Real
Il k.o. arriva infatti a seguito di una delle partite più clamorose della storia recente del Real: la debacle per 2-1 in casa contro lo Sheriff. Lo splendido gol di Thill al 90esimo ha aperto una ferita importante all'interno dello spogliatoio di Ancelotti, incapace di invertire immediatamente la rotta nella Liga e lasciando molti dubbi sulle condizioni psico-atletiche della squadra.
Nel gruppo D di Champions ora lo Sheriff comanda a 6 punti proprio con il Real. Insomma, quella che poteva rivelarsi una semplice passeggiata ha iniziato ad assumere le sembianze di un ostacolo non così facile da superare.
Come ci arriva il Barcellona
In sintesi, la peggior crisi della storia dei blaugrana. Il periodo più nero del Barcellona coincide, e non stupisce, con l'addio di Leo Messi che in estate si è trasferito al PSG. Senza il suo campione il Barcellona sta faticando in tutte le competizioni.
Nel campionato il Barca è settimo, fermo a quota 15 punti. Ma se in una classifica che vede la vetta distare sole 5 lunghezze (Real Sociedad prima a 20) è forse ancora presto per parlare di crisi vera, le preoccupazioni più grandi arrivano dalla Champions.
Altro aspetto: si gioca al Camp Nou. C'è sicuramente molto di più da perdere...
La Champions stregata
Il k.o. all'esordio in Champions mancava dal 17 settembre 1997, quando arrivò il 3-2 a Newcastle con la tripletta di Faustino Asprilla. Più in generale, in realtà, non era mai capitato che il Barcellona partisse con due sconfitte su due nel girone: i due 3-0 incassati con Bayern Monaco e Benfica hanno complicato tremendamente il cammino della squadra di Koeman.
Ma se contro il Bayern, dato il valore dell'avversario, il risultato poteva essere più "giustificato", il k.o. in Portogallo è stato pesantissimo.
Gli highlights di Atletico Madrid-Barcellona
La questione economica e il Salary Cap
Una delle differenze sostanziali tra le due squadre è sicuramente la situazione economica. Il miliardo e 350 milioni di debiti del Barcellona ha obbligato il club a ridimensionare gli stipendi di gran parte dei giocatori della rosa.
Il Salary Cap (ne abbiamo parlato qui) ha poi impedito al Barca di estendere l'avventura di Messi in Spagna: il Barcellona è la squadra che ha visto abbassarsi più di tutte le rose il monte ingaggi rispetto a marzo 2021 con una differenza di -249,14 milioni.
Trend inverso invece per il Real Madrid che ha addirittura alzato il suo tetto stipendi (da marzo 2021 a oggi si è passati da 437,34 milioni a 739,16, con un aumento di quasi 266 milioni) e che in estate ha tentato seriamente l'affondo per campioni come Mbappè e Haaland.
Il logo creato dalla Liga
Il Clasico di quest'anno avrà una novità "grafica": al posto del classico "vs" tra i due nomi delle squadre sarà realizzato un apposito logo dedicato a questa supersfida. Real-Barca diventerà, in sostanza, un nuovo marchio.
Un lavoro di branding, quello messo in atto dalla Liga, che fa parte di una strategia più ampia di internazionalizzazione su cui si sta lavorando da un paio di anni. Un tentativo questo per tentare di innalzare il valore dell'intero campionato spagnolo che nel giro di pochi anni ha dovuto salutare sia Cristiano Ronaldo che Messi.
Un'operazione pensata per rialzare l'intero campionato. Anche se, in quei 90 minuti di passione, Real e Barcellona dovranno pensare in primis a loro stesse e a rimettersi sulle loro gambe dopo un periodo pieno di inciampi.