I numeri fanno già paura così, ma ora sono diventati decisamente mostruosi. Dopo il trasferimento faraonico all'Al Nassr, si era detto che Cristiano Ronaldo avrebbe guadagnato circa 200 milioni di euro, per un totale assurdo di quasi un miliardo di euro fino al 2030 (anche se in campo giocherà fino al 2025).
Le cifre potrebbero sarebbero potute essere addirittura maggiori rispetto a quelle annunciate. Sì, perché secondo alcune ricostruzioni a CR7 non sarebbero andati solo ingaggio, bonus e compensi extra dal club, ma anche altri proventi garantiti dal regime saudita. Non sarà esattamente così, la società saudita ha infatti smentito l'accordo per un ruolo da ambasciatore di CR7 per la candidatura al Mondiale del 2030.
Quanto guadagnerà CR7 in Arabia Saudita
Secondo una fonte vicina alla dirigenza dell'Al Nassr, oltre al contratto sottoscritto dal pluri Pallone d'Oro, il 37enne portoghese si sarebbe assicurato la bellezza di altri 200 milioni di euro perché "testimonial e ambasciatore del Regno per la candidatura saudita ai Mondiali del 2030, assieme a Grecia ed Egitto".
Praticamente un raddoppio dello stipendio garantito dal club. Niente male per un giocatore che solo un mese fa era senza squadra, dopo il brusco e doloroso divorzio dal Manchester United.
La smentita dell'Al Nassr
Con un comunicato ufficiale, l'Al Nassr ha voluto specificare l'impegno preso con Cristiano Ronaldo: "Il contratto di Ronaldo con l'Al Nassr non comporta impegni per alcuna candidatura ai Mondiali - si legge -. L'obiettivo è lavorare coi compagni per raggiungere il successo con l'Al Nassr".
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L'universo parallelo saudita del calcio
Ma come è stato possibile mettere in piedi un affare di tali proporizioni? A rispondere è sempre la stessa fonte, secondo la quale il principe ereditario Mohammed bin Salman, sovrano de facto dell'Arabia Saudita, è "membro onorariuo dell'Al Narrs assieme ai fratelli Naif, Turki e Rakan e ai figli del re Salman". Un ruolo che rivestono da prima ancora che il loro padre diventasse il principe ereditario.
"Volevano garantire la supremazia interna del loro club e portarlo alla ribalta a livello internazionale". E quale miglior modo per farlo se non portando in maglia gialloblù uno dei migliori del mondo e della storia del calcio? Tuttavia l'Al Nassr, "così come gli altri club sauditi, non avrebbe le risorse per concludere un affare del genere. È stato il Fondo per gli investimenti pubblici a garantirne il pagamento", ha sottolineato ancora la fonte.
Secondo un altro informatore interno al club di Riad, sarebbero stati invece "i fratelli di Mohammed bin Salman a pensare, condurre e concludere l'operazione Cristiano Ronaldo, a qualunque costo. Sono grandi tifosi di questa società e volevano dimostrare a tutto il mondo quanto la loro squadra potesse ambire ai grandi palcoscenici internazionali".