Diaz o diez. Cambia poco: sulla trequarti del Milan continua a brillare la stella di Brahim, il talento spagnolo che, dopo l’addio di Calhanoglu, si è preso con merito il posto da titolare nella formazione di Pioli.
Al secondo anno in rossonero le aspettative sono altissime: con lui il Milan ha trovato qualità e fantasia.
Chi è Brahim Diaz
Nato il 3 agosto del 1999 a Malaga, Brahim ha doppio passaporto: suo papà infatti è marocchino (il nonno emigrò in Spagna in cerca di una vita migliore, a Melilla) e a Malaga si è innamorato dell'allora futura mamma del giovane rossonero. La scelta di restare in una città dove la cultura musulmana è viva si è rivelata azzeccata per il benessere della famiglia.
La carriera
I primi calci con il Malaga, poi la trafila nelle giovanili del City, che lo porta pian piano all'esordio in prima squadra: il 21 settembre 2016 gioca in Coppa di Lega contro lo Swansea e, pochi giorni dopo, firma il suo primo contratto da professionista.
Le presenze col City, però, sono veramente poche: lo spagnolo sceglie così di tornare in Spagna e accettare la corte del Real Madrid, che per il suo trasferimento sborsa 17 milioni di euro. Anche in Spagna però lo spazio non è molto: 15 presenze in campionato, 5 in Coppa del Re e 1 in Champions League in due stagioni.
Ancora una volta Brahim cerca fortuna altrove, per avere più continuità e, questa volta, la scelta ricade sul Milan, a cui arriva con un palmares già ricco di trofei.
Con la nazionale spagnola ha giocato con Under 17 e Under 19, venendo convocato agli Europei U21 del 2021. Sempre nel 2021, l'8 giugno, l'esordio con la Nazionale maggiore.
Il palmares di Diaz
Competizione | Vittorie |
Campionato inglese | 1 (City) |
Campionato spagnolo | 1 (Real Madrid) |
Coppa di Lega inglese | 2 (City) |
Community Shield | 1 (City) |
Supercoppa di Spagna | 1 (Real Madrid) |
I numeri con il Milan
Lo scorso anno una stagione sicuramente positiva in rossonero: 27 presenze in campionato, condite da 4 gol e 4 assist, e le 8 presenze in Europa League dove è andato a segno per ben 3 volte (contro Celtic all’andata e al ritorno e contro lo Sparta Praga), prima dell’eliminazione agli ottavi contro il Manchester United.
Quest’anno la partenza è stata altrettanto ottima: in Champions 90 minuti contro il Liverpool e un gol nella bellissima sfida di Anfield persa 3-2, mentre in campionato 324 minuti, 1 gol e 1 assist.
Cosa porta Diaz ai rossoneri
Dopo un anno di ambientamento, Diaz sembra essere partito col turbo in questa nuova stagione. Oltre alle doti tecniche, già note, in queste prime battute emerge una maturità e una consapevolezza nei propri mezzi da grande giocatore: la sfida di Anfield, per fare un esempio, è una fotografia perfetta della capacità di sopportare le responsabilità del giovane trequartista.
In un Milan che si è trovato a far fronte all'addio di Calhanoglu in maniera forse inaspettata, probabilmente la certezza di una maggiore continuità e l'investitura a titolare hanno dato un boost ulteriore alla crescita di questo fenomeno.
Duttilità tattica
Diaz ricopre il ruolo di trequartista, ma date le sue capacità può essere impiegato anche come esterno di attacco o seconda punta. 171 cm di velocità e tecnica che si scatenano sulla trequarti, inventando per i compagni tra un dribbling e l'altro (questa la skill scelta ed esaltata dal Milan nella presentazione ufficiale sui suoi canali social).
Le parole di Pioli
Consapevolezza, si diceva. Pioli ha parlato a settembre di un giocatore tornato dall'estate più maturo, senza paura. Pericoloso con le sue giocate in zona offensiva, sembra essere il jolly per fare il salto di qualità definitivo e ambire a trofei importanti.
Se Diaz riuscirà a diventare anche un trascinatore per i compagni i gol pioveranno a valanga.
Il rammarico di Guardiola
La stima di Pep Guardiola dovrebbe essere sufficiente per incasellarlo tra i giocatori di più ampia prospettiva del panorama europeo. Vero, lo spazio concesso dal tecnico del City al giovane era stato veramente poco, ma al momento dei saluti, il rammarico di Guardiola è stato esternato pubblicamente in più circostanze.
La clausola rescissoria
Brahim è in prestito dal Real Madrid al Milan per il secondo anno consecutivo. Portarlo definitivamente a Milano? Non semplice, poiché i Blancos al momeno del prelievo dal City hanno inserito una clausola clamorosa sul suo cartellino da ben 750 milioni di euro.
Portarlo definitivamente a San Siro non sarà facile, ma Maldini è letteralmente innamorato di questo giocatore e, nell'ultimo rinnovo, è riuscito a inserire un diritto di riscatto fissato a 22 milioni di euro.
Dall'altro lato è comparso un controriscatto a favore del Real Madrid che ammonta a 27 milioni di euro. Insomma, il problema dei 750 milioni sembra essere svanito ma, fra un anno, la volontà del giocatore sarà fondamentale e chissà che non possa risultare decisiva per aprire un grande capitolo a tinte rossonere.