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DAZN Talks: Daniele Verde e la nostra intervista su Twitch

Redazione
DAZN Talks: Daniele Verde e la nostra intervista su TwitchDAZN
Tutte le curiosità e le domande dei tifosi: Daniele Verde risponde sul canale Twitch di DAZN nel nuovo episodio di Talks

Nuova puntata di DAZN Talks: ospite speciale nei nostri studi, l'attaccante dello Spezia Daniele Verde, reduce dalla vittoria di San Siro contro il Milan. 

Verde è stato in compagnia di Tommaso Turci e Barbara Cirillo: puoi rivedere l'episodio di Talks in diretta streaming sul canale Twitch di DAZN.

Vai al link per guardare l'intervista. 

Le parole a DAZN

"Erlic il migliore? Va bene, dai". Inizia così DAZN Talks, con un Daniele Verde sorridente. "Come mi sono allenato? Male, sempre male. Devi allenarti male per giocare bene. Funziona così...". 

La stagione, per Verde, "sta andando alla grande e sono contento". Bello vincere a San Siro: "Ti dà morale, allegria. Poi vincere così è ancora più bello. L'abbiamo cercata, non so come, ma dovevi andare lì per prenderne il meno possibile e abbiamo fatto un'impresa".

Cucina e vita all'estero

"Con me? Non sono obiettivo, io ho il cuore azzurro e preferisco la cucina napoletana. Ho provato tanto, tante cucine estere, ma quella napoletana resta la migliore". E l'esperienza in Grecia: "Non si mangia male lì, eh! Impossibile imparare il greco però, ho già dimenticato buongiorno e buonasera. Lo spagnolo? Molto meglio". 

Un altro campionato dove sognava di giocare? Verde dice di aver realizzato il suo sogno: "Giocare in Spagna! Sono tornato perché avevo ancora un legame con la Roma, andavo in scadenza. Dovevano aspettare sei mesi per comprarmi a zero, poi mi ha voluto l'AEK Atene e sono andato lì".

Se lo Spezia si salva?

Se lo Spezia si salva, si taglia la barba? Verde sorride: "Tutto tranne la barba. Al limite i capelli! In Grecia non avevo la barba, ho già fatto quest'esperienza. Ho cambiato tanti look, ho fatto i capelli bianchi, proprio bianchi. Se ci salviamo, barba bianca!"

Da terzino ad attaccante

Spiega Verde la sua rivoluzione tattica: "Giocavo prima punta, poi ho fatto tanti provini e mi facevano fare il terzino. Montella mi fece fare subito un tempo e mi mise esterno d'attacco. Ma come facevo a giocare terzino, dai!".

La parola in napoletano che dice più spesso

Verde non la può dire, poi rivela: "E' un'esclamazione! Tipo se fa un bel gol un compagno: dico 'a faccia do c...'! Agudelo? Sì, gliel'ho detto, ormai capisce il napoletano. Agudelo è un toro, con il Milan si scatena e se vede il rosso non ci vede più. 

Verde e i gol alla Roma

Verde spiega la sua tendenza a punire la Roma: "L'ho immaginato al ritorno, poi quando ho segnato contro la Roma. Io sono entrato, non avevo neanche giocato dall'inizio. Niente di male". Il mio gol più bello? "Normale, altrimenti mi inc***avo di brutto. Il supporto è fondamentale, vi ringrazio". 

Sul gesto tecnico: "Ho ancora in testa le parole di Agoumé, ce l'avevo dietro. Questione di secondi. Mi diceva di lasciarla, ma non ho capito più niente. Lui mi chiedeva di lasciargliela, che era solo. Gli ho risposto: 'Te la lascio in allenamento'". I suoi gol sono tutti belli? "Non è vero, con la Lazio non è stato così, con il Milan pure è stato vietato! Scambierei qualche gol bello per qualche bruttino, mi manca la doppia cifra. Ma ci penso poco, altrimenti non sarei arrivato qui. A me piace divertirmi, ci sto riuscendo". 

Sul passato alla Roma: "Giocare con Totti? Tutto più facile. Ti faceva arrivare dove tu non potevi arrivare. Totti è stato il massimo per me. De Rossi? Daniele, più che insegnamenti in campo, ti dava lezioni di vita. Ti aiutava, ti faceva capire l'errore, ti spiegava gli errori con calma. Ha avuto un'esperienza unica, può essere un grande allenatore. Io? Non posso allenare! Ma non mi ci vedo proprio. Dopo sarò senza barba".

Daniele Verde, Spezia, Serie A TIM 2021-2022

Il suo idolo

"Ho avuto Ronaldo come presidente. Sono cresciuto guardandolo. Anche Ronaldinho! A me piaceva giocare a calcio e mi facevano divertire anche da piccolo". Sulla cultura dell'assist: "Mi piace quando la squadra esulta, mi metto nei loro panni quando fanno gol. Cassano può insegnarcelo, è il re degli assist". 

Da che età hai iniziato a giocare?

"Toccavo la palla a un anno, un anno e mezzo. Alla scuola calcio sono andato a 7 anni". 

Lo Spezia, i riti e la famiglia

"Sono arrivati i bambini e il trasloco è dura. La schiena si fa sentire. Il 24 dicembre è arrivato l'ultimo, e la bimba anche la vigilia di Capodanno. I regali saranno doppi. I bimbi vogliono i doppi regali. Il nome? Daniel, perché a me piace la Spagna. Volevo mettere il mio nome ma in Spagna non esisteva, e Daniel mi piaceva".

Ogni quanto torna in Spagna? Verde spiega: "In vacanza sono lì, quando ho qualche giorno torno a Napoli".

Sul rapporto tra i compagni con lo Spezia: "Credo mi ascoltino anche i miei compagni. Ed è vero: quando una squadra ha il gruppo, la famiglia, una seconda famiglia, è più facile salvarsi, vincere in generale. Per me la base è il gruppo. Poi parliamo di calcio, non è che vinci 10 su 10 con l'Inter, ma è la forza in più che fa fare risultato. Questo ci porta avanti. Per me ti dà quella cosa in più per fare risultato". 

"Io rompiscatole? - risponde Daniele - No, no, a me piace giocare e basta. Il capitano è il più rompiscatole. Maggiore. Agudelo è il più simpatico, ci fa ridere di più".

Gli amici in squadra: "Ho feeling con tutti, con Agudelo siamo spesso insieme. O usciamo con loro, o viene da me. Alla play? Ormai il tempo non c'è più. In ritiro sì, ne approfitto. Maggiore va sempre in porta, non ha bisogno di me: lui è sempre top".

E la playlist dedicata? "Ascolto reggaeton, ma ascolto musica croata, serba... ve la vorrei far ascoltare quelal di Erlic! O ascolto musica napoletana o reggaeton. La cassa l'ho portata io, faccio io, sennò è un delirio, comandano loro".

Sui riti scaramantici: "Marcata la linea bianca, due passi col sinistro e vado. Solo questo. Sempre, per me è sacro! Ci sono persone che cambiano, io rimango così". Sui rigori, tutti vanno "obbligatoriamente a lui". Anche se ne sono arrivati zero: "Quando ci sono io, zero rigori. Solo uno col Pordenone: sono uscito e ce l'hanno dato. Non so se arrivano questi rigori, ho provato a fare simulazione e sono stato ammonito".

Su Bastoni e Maggiore: "Ragazzi eccezionali, ci divertiamo veramente. Un bel gruppo". E su Andreazzoli: "L'Empoli gioca bene, bene. Il mister lo conosco dai tempi di Roma". Gli scherzi? "Li facciamo tutti, ci sono gruppetti ma un po' a tutti. A chi l'ho fatto? Il peggiore non si può dire. Chi ha le scarpe più brutte, possono sparire. Agudelo venne un giorno con delle scarpe inguardabili... lo volevo fare io, poi forse Provedel gliele ha fatte sparire. E' impazzito, sì. Gliele ha restituite dopo un'oretta".

Su Kovalenko: "Fenomeno, un grande giocatore oltre la persona. E' il primo anno che gioca in Italia. Se andiamo a vedere le partite con lo Shakthar... io in allenamento lo vedo, lui è uno di quelli che sa giocare, fa divertire. Poi anche decisivo a San Siro. Se abbiamo festeggiato? Nessuno ci credeva, abbiamo fatto tutto negli spogliatoi. Siamo rimasti un po' di più".

Sul futuro: "Qui sto davvero bene, spero di salire in classifica e come ambiente. L'ultimo gol con la Samp? E ora giochiamo in casa con la Samp, in casa sta andando tutto bene. Ora anche bene in trasferta: siamo strani! La più dura? A Genova, il derby è a parte".

Napoli e il Napoli

C'è chi gli chiede di tornare nel Napoli da calciatore: "Non so! Non nego che giocare nella squadra della mia città sarebbe il massimo, la chiusura del sogno. Il calcio è questo, non si sa mai. Lo mettiamo nel cassetto e vediamo quando aprirlo". 

Il tatuaggio dedicato alla madre: "Dice 'sei la mia regina' ed è dedicato a mia madre. Per noi la famiglia è tutto. L'ho fatto tanti anni fa, era il primo". 

Nasce qui il legame con il numero 10: "Per me è il massimo nel calcio, cerco di non pensarci. All'inizio facevamo l'asta, come ogni anno. Cos'è l'asta? Mi volevano far spendere soldi per il 10! Quanto ho speso? Tanto, tanto... non posso dirlo, tanto! Meno di duemila, una bella cifra. Sono quello che ha speso di più, lo voleva Kovalenko. E' stato bravo anche lui, per rispetto di anzianità me l'ha lasciato. Ho fatto un'offerta a piacere. Vanno nel fondo cassa per le cene. Chi ha speso di meno? Tanti, tanti...". 

Thiago Motta vs Italiano

Il paragone tra i due tecnici: "Poca differenza, pochissima. A entrambi piace giocare a calcio. Non c'è stata tutta questa differenza. Il mister ne sa una più di noi, è un vantaggio e si sta vedendo. Ci si diverte, questo non l'abbiamo perso, non c'è stato distacco". 

Thiago Motta, allenatore Spezia

Il difensore che ti ha impressionato di più?

"Di tutti quelli affrontati? Sergio Ramos. In Italia Koulibaly. Perché Ramos? Perché è fastidioso, quando hai palla tu e quando ha palla lui. Mi ricordo un'azione: prendiamo palla, al limite della loro area, l'attaccante la scarica sul centrocampista e Kroos fa fallo. Lui su di me da dietro, andando a cercare palla, non ti lasciava un secondo, non ti lasciava respirare. La botta me la ricordo ancora, sì". Su Koulibaly: "Sì, forte, forte. Personalità e presenza". 

Il portiere più forte? "Ci sono tanti portieri forti, non ce n'è uno in particolare. Ce ne sono tanti". E in generale, il più forte della Serie A: "Tanti, a piace da morire Muriel, perché per me è uguale a Ronaldo il Fenomeno. Ce ne sono tanti forti forti, ma Muriel mi fa impazzire. L'eleganza proprio". Su Scamacca: "Gianluca è veramente esploso, gli auguro che faccia così, è uscita la sua classe. E' sempre stato forte". 

Sul fantacalcio

"No, non lo faccio. Mai fatto, mi piace aiutare i fantallenatori. Chi bisogna comprare? Agudelo fa bonus!"

Consigli tecnici

Come migliorare a livello tecnico? "Bella domanda, l'ho fatto anch'io. Restare in campo e calciare, fare esercizi con tiro in porta. Solo esercitazione, è quello che ti fa migliorare". 

L'allenatore che l'ha fatto sgobbare? Sorride ancora Verde: "Due anni così! Prima Avellino, poi quest'anno. Abbiamo corso tanto, tanto anche perché siamo stati la prima squadra che ha avuto la ricaduta del Covid. E' stata dura, abbiamo fatto anche 40 giorni e la metà da soli. Non era facile fare una preparazione adeguata. I risultati si stanno vedendo, io la odio ma ti dà l'energia in più quando gli altri mollano". Le tante assenze si sono fatte sentire: "Una squadra di basso livello molla, noi ci siamo aiutati e ne siamo venuti fuori". 

Salvezza

"Basta abbassare un po' lo sguardo, sappiamo come funziona in A. Serve stare attenti, giocare ogni partita come una finale a prescindere dall'avversario. Sotto abbiamo squadre importanti, dovrebbero stare a metà classifica. C'è comunque la Samp, il Genoa che nonostante le difficoltà è una grande squadra. L'Udinese è lì. La Salernitana si può riprendere, così come il Venezia. Non bisogna mai abbassare lo sguardo, sennò è finita". 

Com'è cambiato il campionato? "Vedo molte più squadre giù, è una bella sfida. Fino alla fine". Sullo scudetto: "Ci sono tante squadre che stanno lottando. Una favorita? Non lo so, tante squadre giocano un bel calcio". 

Sulla Nazionale

C'è chi gli chiede in ottica Mondiale: "Ce ne sono tanti di giocatori forti, chiunque vada può fare bene. Ho fatto fino all'Under 21, lavoriamo per questo".

Un'esultanza speciale

Si può preparare qualcosa in particolare, proprio per DAZN: "Se segno? Su rigore faccio il più 3! Io sono sempre lucido. Il gol sotto la curva Ferrovia? Va bene, assolutamente, bellissimo. Lo prometto, speriamo il prima possibile"