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Serie A Enilive

Il nostro "Day Off" con Morten Thorsby

Francesco Carabelli
Morten è un uomo del Nord, in tutto e per tutto. E dalla spiaggia di Vernazzola, nella Genova blucerchiata, ci ha aperto un mondo: il nostro

Ai tempi del 2022, tutti si riempiono la bocca di parole come “sostenibilità”, “svolta green”, “nuova consapevolezza”, “climate change”, “cataclisma in arrivo”... però l’incontro con Morten Thorsby è qualcosa che ti rimane dentro. E fuori dagli schemi.

Poi è forte, perché la sua intervista sulla spiaggia di Vernazzola, nella Genova blucerchiata, è arrivata non molto dopo l’intervista realizzata per Linea Diletta con Lilian Thuram. E da Parigi, il Campione del Mondo francese ci aveva spiegato di come i calciatori potessero diventare “ambasciatori” di messaggi fortissimi, sfruttando la risonanza e la forza di penetrazione del calcio: conoscere Thorsby è la concretizzazione dell’idea di Lilian.

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L'incontro con Thorsby

Morten ha un nome che in italiano suona un po’ nefasto, ma incontrarlo regala una sensazione di vitalità sana come raramente capita. Non ha nulla del “famoso”: è semplicissimo, stra easy , già da quando arriva alla spiaggia col suo monopattino elettrico.

Sorride, sembra timido, fa una passeggiata per la spiaggia per prendere le misure col posto. E’ un po’ il suo riscaldamento. Anche se lui ci tiene a raffreddare: l’allarme lo lancia contro il riscaldamento climatico.

Già dalla scelta del numero di maglia, numero 2, inusuale per un centrocampista, ma perfetto per ricordare gli impegni internazionali presi dai politici all’Accordo di Parigi: fare di tutto per cercare di limitare a due gradi al massimo l’aumento della temperatura media globale rispetto all’epoca preindustriale, 1800 o giù di lì. Anzi, ci confida fuorionda che l’aumento di temperatura accettabile sarebbe di 1,5 gradi, ma non gli hanno consentito di inserire la virgola sulla maglietta!

Tematiche giganti, questioni politiche, scenari internazionali, mega accordi... uno potrebbe pensare che ecologia, attivismo e rispetto dell’ambiente passino attraverso queste declinazioni, ma non c’è nulla di tutto questo nei discorsi di Thorsby.

Passare un giorno di “Day Off” di riposo e ricarica con una persona così, fa sicuramente del bene.

Un lato di Morten

E’ sorridente, leggero, non verboso e non “pesante”: “Io non sono perfetto, cerco solo di fare la mia parte per rendere il mondo un posto migliore. E provo a raccontare le cose che imparo e ho imparato a tutti quelli che mi circondano”.

Vari compagni, dai tempi dell’Heerenveen, a quelli della Samp, hanno seguito i suoi esempi. E ascoltarlo è un piacere. Ci crede davvero. Zero frasi fatte, zero banalità, tanti messaggi costruttivi che lancia mentre pulisce la spiaggia dai rifiuti insieme a Diletta: guanti sulle mani, sacchetto dei rifiuti in mano, amaca pronta nello zaino.

E’ davvero un uomo del Nord, uno che necessita di stare a contatto con la natura appena può. Qua siamo dentro il nostro format Day Off, nel quale Diletta ricostruisce la ricetta ideale dei giocatori per staccare e ricaricarsi. E la ricetta di un campione norvegese passa dall’assaporare la natura ligure, tra mare e montagna, rispettandola e cercando di farla valorizzare al meglio.

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Ci spiega di quanto la moda inquini, di quanto gli indumenti sportivi andrebbero riutilizzati, di come lui usi bici e monopattino il più possibile, del suo viaggio di 24 ore divise in quattro tappe per raggiungere Genova dalla Norvegia con l’auto elettrica, racconta a Diletta della sua dieta vegana, di come cerchi di evitare i viaggi con l’aereo, di quanto non sia poi difficile ragionare su ogni tipo di oggetto che utilizziamo...

Inutile ragionare sulla perfezione. Nella sfida ecologica come nel calcio. L’obiettivo è che ciascuno cerchi di fare il suo pezzettino. Perchè?

“Perchè fare la nostra parte è un po’ l’affitto che paghiamo al pianeta Terra per la fortuna di poterci vivere”.

Thorsby ci ha conquistati

Che bella frase. Che colpisce Diletta. Come tutti noi che siamo lì. E poi Morten “si prende bene”: è entrato in clima, si diverte, insegna a Diletta a palleggiare di testa sulla spiaggia, fa un piccolo pic-nic sanissimo vista mare con lei, insieme montano l'amaca e così lui spiega quanto sia bello sfuggire dalla frenesia del calcio professionistico e godersi la natura da quella prospettiva privilegiata.

Ci ha conquistati.

E un po’ anche noi abbiamo fatto lo stesso con lui. Tant’è che gioca. Fa uno scherzone telefonico memorabile al compagno Ciccio Caputo.

Bello Day Off. Si tende a non parlare di calcio, ma poi escono un sacco di cose che ci permettono di identificare ancora meglio i campioni che ci esaltano con le imprese dentro il campo.

E se fanno imprese fuori dal campo, ancora meglio.

Ascoltatevi la chiacchierata, sorridente e divertente, tra Diletta e Thorsby. Si imparano delle cose e se ne esce bene. Possiamo fare qualcosa.

Parola di Morten: “Il calcio può salvare il mondo”. E sapete che anche noi possiamo fare la nostra piccola parte?

Nessuno vuole andare in Serie B. E non c’è un pianeta B oh. Custodiamo il nostro gelosamente: è una grande Serie A.

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