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Il ritorno dei re: Mourinho e Allegri voci del verbo vincere

Il ritorno dei re: Mourinho e Allegri voci del verbo vincereDAZN

Due nomi che portano con loro sete di vittorie. Quelli di Allegri e Mourinho sono stati due ritorni nel campionato italiano che hanno contribuito ad innalzare l'asticella della competitività, in una stagione dove si fatica a individurare una vera favorita.

I punti di forza

Massimiliano Allegri, Udinese-Juventus, Serie A 2021-2022

Comunicatori eccezionali, che hanno costruito la loro splendida carriera anche nel modo di dominare conferenze stampa e interviste, Allegri e Mourinho fanno dell'aspetto psicologico uno dei loro maggiori punti di forza.

Abili a spostare le pressioni, a consegnare e togliere responsabilità, hanno saputo dare tanto al nostro calcio anche e soprattutto nella crescita dei loro giocatori

Altro aspetto importante: i due sono allenatori da "dodicesimo uomo in campo". Sono sempre lì, a giocare la partita fisicamente con i loro uomini. E forse questo è un particolare da sottolineare in queste prime giornate, perché soprattutto sponda bianconera sembra sempre necessario e determinante l'intervento di Allegri. Una scossa, di rabbia, per far risvegliare la sua squadra dal torpore di avvio stagione. Mourinho invece si è già fatto vedere a calciare la palla in mezzo al campo nel derby per incitare la remuntada fallita. Così come si è sentito già nel post gara, sempre del derby, dove non le ha mandate a dire a nessuno.

Il giallorosso, ad oggi, sembra leggermente avanti in termini di sintonia con la propria rosa rispetto al rivale. 

Cosa è cambiato dall'ultima volta

Mou e Allegri trovano una Serie A TIM diversa dalle loro ultime esperienze. Meno differenze tra i valori delle squadre di alta classifica (difficile trovare la vera favorita del campionato), squadre e giocatori reduci dalle conseguenze della pandemia, che ha sconvolto fisicamente e psicologicamente l'intero movimento (basti pensare alla mancanza di abitudine alle grandi sfide senza il calore e la pressione che solo il pubblico delle grandi occasioni sa dare) e, più in generale, una livellatura delle capacità generali del campionato molto più alta.

Insomma, c'è più equilibrio. Trovare continuità di risultati sarà l'obiettivo principale di entrambi. Anche se entrambi hanno sempre fatto del "non dare mai nulla per scontato" il loro dettame principale. Perché solo chi ha vinto sa quanto è difficile vincere.

Per Allegri abbattuto il muro delle 400 in Serie A

 

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Esperienza, prima di tutto. Allegri in queste settimane ha tagliato il traguardo delle 400 panchine in Serie A TIM. Cagliari, Milan e Juventus le tre società che lo hanno accompagnato in questo lunghissimo viaggio.

Tante partite, tante vittorie. Una caratteristica che sicuramente non manca nemmeno al rivale.

Le statistiche di Mister 1000 panchine

Mourinho è stato il primo allenatore a vincere più volte sia la Coppa dei Campioni/UEFA Champions League che la Coppa UEFA/UEFA Europa League. Record raggiunto con il successo del Manchester United nel 2017, vincendo 2-0 contro l'Ajax di Matthijs de Ligt.

A settembre Mourinho ha raggiunto le 1000 panchine da professionsita, festeggiate con una vittoria da favola con la sua Roma. Un traguardo speciale: 90.000 minuti (più recuperi vari) dove il portoghese ha vinto per 640 volte. 198 pareggi e soltanto 162 sconfitte. 

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Il palmares di Mou e Max

Allegri vince in Italia, Mou il confronto in Europa. 6 gli Scudetti vinti (5 con la Juve, 1 col Milan), a cui si aggiungono 4 Coppe Italia (record con Eriksson e Mancini) e 3 Supercoppe.

Competizione nella massima serieVittorie
Scudetto6
Coppa Italia4
Supercoppa Italiana3

Mou è per antonomasia l'eroe del triplete nerazzurro. Uno che ha saputo vincere in più occasioni la Champions, incubo dei bianconeri. Due volte, con Porto e Inter, e altrettante Coppa Uefa, con Porto e Manchester United. In Italia due scudetti, sempre negli anni d'oro di Milano.

Mourinho, allenatore della Roma

Competizione nella massima serieVittorie
Champions League2
Europa League / Coppa UEFA2
Scudetto2
Coppa Italia 1
Coppa di lega inglese4
Campionato inglese3
Coppa inglese1
Community Shield2
Campionato spagnolo1
Coppa di Spagna1
Supercoppa di Spagna1
Campionato portoghese2
Coppa di Portogallo1
Supercoppa di Portogallo1

A livello continentale Mou non ha eguali. Allegri ancora non si è messo in gioco all'estero, rifiutando come noto per ben due volte, ad esempio, la panchina del Real Madrid. La scelta di tornare a Torino è stata dettata dall'amore per la società. 

Le difficoltà in stagione

I numeri delle due squadre sono molto simili, anche se a separare Max e Mou ci sono 4 punti di differenza. I giallorossi, quarti in classifica, nelle ultime quattro giornate hanno vinto solo (non senza problemi) i match contro l'Udinese e contro l'Empoli, incassando i k.o. contro Verona e Lazio. La Juve invece ha vinto la sua prima partita soltanto al quinto turno, replicandosi contro la Sampdoria e contro il Torino, ma dimostrando ancora poca solidità.

Una fragilità, quella bianconera, che viene sottolineata dai 20 match consecutivi senza clean sheet. Quello della difesa è un problema che attanaglia Allegri: 10 gol subiti e l'allarmante dato dei 4 gol concessi nell'ultimo quarto d'ora di gioco. Un dato che rimarca con forza la debolezza psicologica della Juve in questo avvio di stagione, che nei finali di gara soffre sempre l'avversario. Buon per la Roma di Mou, che sui primi 14 gol realizzati, ne ha fatti ben 9 nella seconda frazione.

Le occasioni

I numeri parlano chiaro. In fase offensiva la Roma mourinhana sembra essere partita decisamente meglio e, ad aggravare la situazione del reparto bianconero, peseranno non poco le assenze di due big come Dybala e Morata.

Juventus-Roma, il giorno della verità

mourinho

Insomma, sarà ancor più del normale una sfida a livello psicologico.

Sbagliato pensare che il match di domenica 17 ottobre sia decisivo ai fini della stagione ma, visti i delicatissimi momenti delle due squadre, vincere o perdere farà la differenza tra il vivere le settimane a venire con maggiore o minor pressione. Il derby perso in casa giallorossa e il difficile avvio di stagione a Torino sono piccoli sassolini che nelle scarpe devono essere rimossi il più velicemente possibile.

Per continuare a camminare verso il prossimo successo, come da abitudine di questi due grandi allenatori.