Obiettivo raggiunto. Nella settimana che porta all’inizio della nuova Serie A TIM, la Juventus trova il rinforzo tanto desiderato per il suo centrocampo. Manuel Locatelli si veste di bianconero e diventa una nuova pedina fondamentale per la squadra di Massimiliano Allegri, che già diversi anni fa ne aveva lodato le qualità dopo averlo visto nella Primavera del Milan.
L’operazione (prestito biennale con riscatto fissato a 35 milioni bonus compresi) è stata portata a termine dopo una trattativa estenuante tra Sassuolo e Juventus, iniziata al termine dello scorso campionato grazie all’ex direttore sportivo Fabio Paratici e prolungatasi tutta l’estate, con un Europeo (vinto) di mezzo a complicarne la stretta finale.
Locatelli voleva solo la Juve e la sua volontà ha fatto la differenza. Il classe 1998, cresciuto tantissimo sotto la guida di De Zerbi nelle ultime due stagioni in neroverde, aumenta il valore della mediana bianconera e offre ad Allegri molte più opzioni sia a livello tattico che tecnico.
4-3-3, 4-2-3-1, play: Locatelli può giocare ovunque
Mezz’ala moderna, alla De Bruyne o alla Pogba, solo per citare il top che la categoria può offrire, quelli che possono essere d'ispirazione per il ventitreenne italiano. Manuel Locatelli, dopo l’esperienza giovanissimo al Milan, a Sassuolo ha trovato la sua dimensione.
Roberto De Zerbi ha lavorato sul giocatore sia mentalmente che tecnicamente, permettendo al “Loca”, come tutti lo chiamano, di maturare e migliorarsi. Locatelli è un centrocampista completo, che sa impostare l’azione, che ha ottimi tempi di inserimento (basti pensare al primo dei due gol segnati alla Svizzera nell’Europeo da poco concluso) e anche un bel tiro da fuori.
Le sue attitudini difensive gli permettono di eseguire le due fasi perfettamente e di rendersi utile sia in un centrocampo a due (a Sassuolo spesso ha giocato in quel ruolo con accanto Magnanelli, Obiang o Lopez) sia in un centrocampo a tre come mezz’ala o come play.
Dove lo utilizzerà Allegri?
Ed è per questo che uno come Locatelli diventa fondamentale nella nuova Juventus di Allegri. Può giocare play con McKennie e Bentancur come mezz’ali, può giocare centrocampista di destra o sinistra con qualcun altro in regia. In entrambi i casi ipotizzando il 4-3-3 come modulo di partenza. “Loca” sa adattarsi agli altri giocatori e alle situazioni di gioco perché è intelligente e capisce in anticipo dove si sviluppa l’azione. E qualora Allegri volesse sperimentare un più offensivo 4-2-3-1, magari con Dybala trequartista e due esterni puri, Locatelli sarebbe tranquillamente in grado di giocare in un centrocampo a due. Duttilità, sacrificio e abnegazione come doti insite nel suo dna calcistico.
La voglia di Juventus, il feeling con i compagni di Nazionale
Capiremo solo nei prossimi giorni se Locatelli sarà pronto per l’esordio in campionato della Juventus contro l’Udinese (da seguire live e in esclusiva su DAZN domenica 22 agosto alle 18.30), ma si può già constatare come questa nuova avventura sia stata voluta in primis da lui stesso. La Juventus era da tempo nella testa di Locatelli e il giocatore non ha cambiato idea.
Il rapporto con i compagni di nazionale Chiesa, Bernardeschi, Bonucci e Chiellini ha fatto la differenza, così come testimoniano alcune immagini durante i calci di rigore dell’Italia contro la Spagna e l’Inghilterra ad Euro 2020.
A 23 anni questa per Locatelli è l’occasione per la definitiva consacrazione, per diventare un centrocampista di fama internazionale ed imporsi anche in uno dei club più importanti e seguiti d’Italia. Toccherà a chi l’ha voluto fortemente (Allegri) valorizzarne le caratteristiche, starà a lui farsi trovare pronto, convincere anche i più scettici e trasformare la Juventus in “Loca”, “pazza” di Manuel Locatelli.