In una lunga intervista al Guardian, Ivan Gazidis ha parlato così della sua esperienza al Milan e del futuro dei rossoneri, a un passo dal passaggio di proprietà.
La vittoria dello scudetto
Per Gazidis "ci è voluto un po' di tempo per realizzare. Sei subito in preda all'euforia e alla gioia, ma poi ti rendi conto che si tratta di un risultato monumentale non solo per quello che abbiamo fatto, ma anche per come lo abbiamo fatto, il che è molto diverso".
All'inizio della stagione, il Milan si era basato "su una chiara idea di costruire un nuovo Milan attorno a una squadra molto giovane. Credo che sia la squadra più giovane della storia moderna a vincere lo Scudetto e una delle più giovani d'Europa".
Il Milan e le critiche
Gazidis è al Milan perché gli è piaciuta "l'idea di fare qualcosa di stimolante in un ambiente nuovo, anche imparando personalmente l'italiano e una cultura calcistica diversa. E c'era l'idea romantica di poter riportare il Milan in auge". C'era chi diceva fosse impossibile. E chi ha criticato sin dall'inizio: "Arrivato a Milano, mi chiamavano "sudafricano", che era come dire "non sa nulla di calcio". Credo che la sensazione fosse: 'Ecco un ragazzo che non sa nulla di calcio, che non parla ancora italiano, che rappresenta un hedge fund di New York'".
Con un progetto sano e soprattutto figure importanti come Maldini, tutto è decollato: "Paolo ha impregnato i giocatori dei valori del Milan. Questa combinazione ha reso il progetto vincente, così come il fatto che abbiamo avuto il coraggio delle nostre convinzioni ad ogni passo".
Il futuro
Dopo un passaggio sulla Superleague - "Dovevamo fare una scelta responsabile per il club. Il Milan non era alla guida di questo treno" -, il futuro dei rossoneri è il tema principale: "Stanno discutendo. Non hanno cercato di vendere, ma sono venuti da loro. Ci sono due gruppi che amano e credono nel modo in cui è stato costruito il Milan moderno. Il progetto avrà continuità".
Nel prossimo futuro? "Vogliamo tornare a essere competitivi a livello di Champions League. Siamo ancora in fase di crescita perché i nostri giovani giocatori non avevano mai giocato in Champions League prima della scorsa stagione. Puntiamo a migliorare di anno in anno".