Il Napoli riparte dopo la sosta Mondiale dalla vetta della classifica di Serie A TIM e consapevole della propria forza. Lo ha affermato Luciano Spalletti in conferenza stampa, presentando il big match contro l'Inter del 4 gennaio.
L'allenatore dei partenopei ha definito i nerazzurri "una squadra di livello top, con una grande capacità di dilatare il campo. È una squadra che sa chiudersi, ha grandi qualità tecniche e grande fisicità. Dobbiamo essere bravi a mantenere equilibrio e comando della partita”.
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Cosa ha detto Luciano Spalletti
Spalletti e i suoi ragazzi hanno fatto fruttare al meglio il tempo messo a disposizione dalla sosta Mondiale. "Abbiamo sviluppato in questo periodo di sosta quello che volevamo. Abbiamo lavorato sulle qualità che servono valutando individualmente i calciatori. Abbiamo avuto ottime risposte: per noi non è un ripartire, con la testa siamo rimasti a dove avevamo lasciato. Abbiamo iniziato questo bellissimo viaggio un anno e mezzo fa, non ci sono fermate né stazioni: ci fermeremo solo quando sapremo come sarà andata a finire".
"Vogliono farci cadere? Per il ruolo che abbiamo, non pensiamo a nessun tipo di complotto contro di noi", ha proseguito il tecnico del Napoli. "Se tirate fuori questi discorsi è segno che il nostro sistema è migliorabile. In un momento in cui la credibilità deve essere la prima qualità bisogna lavorare con estrema attenzione. Tutti noi che siamo addetti ai lavori dobbiamo essere bravi a ogni comportamento per non alimentare dubbi. Useremo l’amore di Napoli per questo sport per giocare belle partite. La cosa fondamentale è comportarsi in maniera corretta".
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LO STATO DI FORMA DEL NAPOLI
La squadra si è applicata in maniera corretta in questa pausa. "Con la Juve Stabia è venuto fuori una bella amichevole, sia Kvara che Lobotka sono stati di ottimo livello. Ci aspettiamo la loro qualità già dalla prossima partita. Khvicha fa diventare il normale eccezionale: per noi è un valore aggiunto. Sono questi i calciatori che dal niente creano l’occasione, senza bisogno di schemi e compagni".
La squadra, insomma, sta bene, compresi i giocatori rientrati dal Mondiale. "Poi c’è quello che sta benissimo e quello che sta bene e basta, ma sono tutti pronti a giocare. Sapevamo già da inizio anno che questa sarebbe stata una grande sfida".
"CONTRO L'INTER CONSAPEVOLI DELLA NOSTRA FORZA"
Spalletti ci tiene a precisarlo: "Non arriviamo a Inter-Napoli forti della posizione in classifica o forti di non aver mai perso". "Ci arriviamo forti per la consapevolezza di ciò che sappiamo fare in campo. Quella è la cosa fondamentale per avere una buona statistica, su questo svilupperemo tutte le gare, su quello che sappiamo fare in campo".
"Affronteremo una grande squadra, non possiamo salvarci con quanto fatto in passato ma con quello che sapremo fare ora. Andiamo a giocare il nostro calcio, che piace a tanti e che ha dato beneficio alla squadra stessa".
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POLEMICHE SULLA DESIGNAZIONE DI SOZZA
Spalletti è poi intervenuto sulla designazione dell’arbitro Sozza per Inter-Napoli. "Non ho capito la domanda, la riformula? Dobbiamo comportarci in modo corretto tutti e pensare meglio tutti, è un modo di ragionare che va eliminato”.
"MI PIACE ESSERE SOTTO PRESSIONE"
"A me piace essere sempre sotto pressione al massimo, non posso farci niente", ha sottolineato ancora l'allenatore. "Sono felice così. Quando sei al massimo ti aspetti anche una risposta corretta dalla squadra per quelle che sono le attese della nostra città e del nostro popolo. Siamo in una fase eccitante e godibile del nostro lavoro. Ci giochiamo il campionato con le altre".
"Non è solo una grande sfida per la squadra, ma per una città intera. Solo le grandi sfide ci consegnano grandezza, si diventa grandi così. Dobbiamo andare a giocare liberi da tutto, anche oltre i nostri dubbi. Dobbiamo sapere che lo stiamo facendo per l’orgoglio e la felicità della nostra città. E i calciatori sono già dentro la partita".
OSSESSIONE SCUDETTO
Per abbinarci all'Argentina, "ci chiedete ogni due secondi di vincere lo Scudetto", ha concluso Spalletti. "È una vostra ossessione. Io invece, sono ossessionato di vedere questa città impazzire di gioia. L'entusiasmo del popolo argentino, le immagini, l'energia pura che possiamo usare per il nostro calcio. Non tanto all'inizio, poi abbiamo visto qualità assoluta a livello individuale e anche collettiva. Usciamo arricchiti da questo Mondiale".