Giovani prospetti in cerca di riscatto e campioni del mondo in carica: ecco le basi gettate per il Milan della nuova stagione . I rossoneri stanno shakerando l'esperienza e il palmares dell'usato sicuro, come Olivier Giroud , alla voglia di esplodere di talenti ancora inespressi come Sandro Tonali.
Da un lato il senso del gol di un ragazzotto di 34 anni che nelle ultime stagioni ha alzato al cielo trofei come la Coppa del mondo e la Champions, dall'altro l'azzurrino che dopo un'annata molto faticosa pare aver trovato la serenità per dimostrare il suo valore. La vittoria contro il Cagliari per 4-1 (doppietta del francese e apertura delle danze con la punizione di Tonali, a cui va aggiunto il gol di Leao) è nel segno di due generazioni diverse che stanno trovando una buona alchimia sotto la guida saggia di Pioli.
La prova del 9 di Giroud
Le maledizioni vadano al diavolo. O meglio, via DAL diavolo. Dopo anni e anni in cui la "numero 9" sembrava aver colpito brutalmente gli attaccanti del Milan, è arrivata la strafottenza di Olivier Giroud a cancellare una storiella che ormai aveva ben poco di "leggenda". Prendersi gioco delle superstizioni e rispondere coi fatti: "Ho sentito parlare di questa storia della numero 9, ma non sono superstizioso". Detto, fatto. Un esordio da urlo con una doppietta magica per l'attaccante di Chambery che, nel match contro i sardi, ha festeggiato alla grande la sua prima alla Scala del calcio.
Olivier come Balotelli
Basti pensare che era dai tempi di Balotelli che un attaccante rossonero non segnava due gol all'esordio a San Siro . Serve, appunto, un tuffo nel 2013, 3 febbraio per l'esattezza, per i due gol di SuperMario contro l'Udinese. 8 anni e mezzo: un'eternità in tempi calcistici.
Giroud con un mancino chirurgico e un rigore angolato si è presentato così ai tifosi, mai così felici di tornare allo stadio. Migliore in campo con una prestazione superlativa: un 9 capace non solo di affondare il colpo decisivo, ma anche di aprire spazi per i compagni (l'assist di tacco per Leao, non sfruttato, è un colpo geniale che lascia intendere al ventaglio di capacità del giocatore).
Tonali alla Pirlo
L'altra nota lieta della serata rossonera è, appunto, Sandro Tonali. Schiacciato dal peso delle aspettative alla sua prima annata in rossonero (riscattato quest'anno, dopo il prestito oneroso per 10 milioni di euro, con diritto fissato a 15 milioni di euro più 10 milioni di bonus), il centrocampista nel giro dell'U21 sembra essersi scrollato di dosso tante responsabilità.
Un giocatore più leggero, che ha aperto i giochi con una punizione perfetta al minuto 12: il suo primo gol con la maglia del Milan, tanto atteso, tanto desiderato.
La stessa zolla di Andrea
Dallo stesso punto, quasi allo stesso modo, Pirlo contro il Parma nel 2002. Per aggiungere un'altra somiglianza alle tante di cui si parla sempre. Il gol di Tonali lascia ben sperare, dopo l'addio di Çalhanoğlu, a qualche gol extra in dote ai rossoneri proprio grazie al talento del 21enne.
Ciò che appare più importante è però senza dubbio l'aspetto psicologico: le prime due uscite di Tonali sono stati segnali lampanti di una sterzata da parte del giocatore. Pioli l'aveva detto nel precampionato, lui l'ha fatto vedere al mondo intero nei primi 180 minuti (meritata la standing ovation dei tifosi al cambio con Bennacer).
Ora tocca a Pioli
Le premesse sono ottime e, senza dubbio, i margini di miglioramento altissimi. Pensando che a questa squadra nell'ultima partita sono mancate pedine del calibro di Kessie e Ibrahimovic non si può che fantasticare sulla varietà di possibilità in dote al tecnico rossonero.
Nel frattempo Pioli si diverte a shakerare il suo nuovo Milan: il cocktail sembra essere bello frizzante!