Tommaso Dotti, atleta olimpico della squadra Fiamme Oro e della Nazionale Italiana nella disciplina del Short track, è stato assolto anche in secondo grado dalla Corte Federale d'Appello FISG relativamente al reclamo dell'atleta Arianna Fontana. Tommaso Dotti e il compagno Andrea Cassinelli erano già stati assolti in primo grado lo scorso 5 marzo. Di seguito la nota della difesa di Dotti, assistito in entrambi i gradi di giudizio dall'avv. Riccardo Verbena e dall'avv. Germano Margiotta.
"Si è chiuso nella giornata di mercoledì 22 maggio, all’esito dell’udienza di discussione finale, il procedimento di reclamo promosso avanti alla Corte Federale d’Appello della F.I.S.G. dalla campionessa olimpica di short track Arianna Fontana, nei confronti dei suoi compagni di squadra Andrea Cassinelli e Tommaso Dotti (quest’ultimo assistito, anche in questo grado di giudizio, dall'avv. Riccardo Verbena e dall'avv. Germano Margiotta).
Un procedimento, questo, nel quale sia la Procura Federale che quella generale del CONI, pur partecipando, si sono astenute dal costituirsi (limitandosi a rimettersi a giustizia) e con cui la reclamante ha chiesto la riforma della decisione dello scorso marzo, con cui il Tribunale Federale della F.I.S.G., all’esito di un giudizio particolarmente complesso, aveva assolto (oltre che l’atleta Andrea Cassinelli) il signor Tommaso Dotti, atleta olimpico della squadra Fiamme Oro e della Nazionale italiana di Short Track e vincitore della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2022 nella staffetta maschile (5000 m), dalle accuse di avere ostacolato volontariamente la signora Fontana e di avere, parimenti volontariamente, causato una sua caduta, nel corso degli allenamenti svoltisi a Courmayeur nel 2019.
Dopo quello ricevuto dall’esito del giudizio di primo grado, la decisione della Corte Federale d’Appello costituisce un ulteriore motivo di conforto per Tommaso Dotti, il quale potrà dedicarsi esclusivamente agli aspetti strettamente sportivi connessi alla sua professione, finalmente libero dal peso delle gravi accuse che, per oltre due anni (e complice anche l’attenzione mediatica per la vicenda), hanno certamente inciso sulla sua serenità ma che sono state dichiarate infondate all’esito di ben due gradi di giudizio."